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domenica 2 ottobre 2016

Il governo apre a una nuova salvaguardia

logoEsodati, il governo apre a una nuova salvaguardia
30-09-2016
Per i cosiddetti “esodati” è in arrivo l’ottava operazione di salvaguardia da quando è stata varata la riforma Fornero. Le persone interessate sarebbero quelle rimaste senza lavoro ed impossibilitate ad accedere alla pensione dopo l’innalzamento dei criteri a seguito della riforma del 2012. L’intervento sarebbe destinato a circa 25 mila persone. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Nannicini ha dichiarato: ”La legge di bilancio tirerà le fila e senz’altro ci sarà un intervento che usa le risorse che ci sono per andare incontro a quelle platee”.
Anche se nel verbale firmato mercoledì scorso dai sindacati non è menzionato, il tema riguarda una delle rivendicazioni poste sul tavolo di confronto. A sostenere il nuovo intervento ci sarebbe anche il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che ha dichiarato: “Per chiudere definitivamente il cerchio pensiamo che si tratti di includere almeno altri 25mila lavoratori”. Si punterebbe ad utilizzare i fondi di salvaguardia precedentemente stanziati che hanno visto una adesione dei lavoratori inferiore al previsto. Nel fondo sono stati stanziati complessivamente 11,6 miliardi di euro per salvaguardare 172mila lavoratori ai quali si applicherebbero le regole ante-Fornero. Di questi lavoratori, al momento, circa 100mila sono già pensionati, 30mila sono già stati certificati ed otterranno la pensione. Ora verrebbe offerto un paracadute ad altri 25mila lavoratori. Mancherebbero ancora 17mila lavoratori da includere. Per questi ultimi bisognerà auspicare che dalle buone intenzioni di governo e sindacati si possa trovare a breve una dignitosa soluzione.
Salvatore Rondello

1 commento:

  1. PERMESSI E CONGEDI 104 fino alla sesta salvaguardia per un totale di 8.468 persone. Poi solo CONGEDI per meno di 200 persone. LA capienza fino a 172.464 è sufficiente per comprendere anche i PERMESSI 104 senza dicriminarli. Anche perchè nonostante le parole di Damiano e Gnecchi il riconoscimento di benefici previdenziali per i lavoratori che assistono familiari disabili gravi è molto lontano dall'essere approvato dal governo.

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