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venerdì 28 ottobre 2016

Rischio. migliaia esclusi dalla 8^ salvaguardia

I lavoratori esodati ritengono insufficiente la proposta del Governo sull’ottava salvaguardia visto che non chiude definitivamente la loro vicenda poiché ancora migliaia di lavoratori restano esclusi da ogni forma di tutela
I lavoratori esodati ritengono insufficiente la proposta del Governo sull’ottava salvaguardia visto che non chiude definitivamente la loro vicenda poiché ancora migliaia di lavoratori restano esclusi da ogni forma di tutela
Abbiamo intervistato il portavoce della Rete dei Comitati degli Esodati, Francesco Flore, che ci ha dichiarato la sua insoddisfazione sul provvedimento di ottava salvaguardia inserito nella legge di Stabilità. A giudizio del rappresentante degli esodati questa misura “Rappresenta l’ennesima toppa cucita su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente”. Flore spera che il Parlamento riesca a migliorare la proposta del Governo e preannuncia che “La Rete dei Comitati degli Esodati chiamerà i propri affiliati ad un’adeguata mobilitazione, fino a quando non otterremo giustizia per tutti gli  Esodati esclusi”
Il testo sull’ottava salvaguardia che sarà contenuto nella legge di Stabilità vi soddisfa?
“Quel testo conferma quanto avevano anticipato il Ministro Poletti ed il Sottosegretario Nannicini ai quali avevamo già comunicato la nostra insoddisfazione che ribadiamo: questa Ottava, dopo le altre sette susseguitesi in questi 5 anni, rappresenta l’ennesima toppa cucita su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente !!
Stando a questo testo, che è quello che sarà inserito in Legge di Bilancio 2017, ci si  limiterà a salvaguardare solo 27.700 esodati dei 34.000 ancora in angosciante attesa e verranno perpetrate gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro. Infatti se da una parte si estende a 36 mesi oltre il termine della mobilità la possibilità di maturare i “requisiti previdenziali” per l’ammissione alla salvaguardia degli Esodati Mobilitati, dall’altra per altre categorie si limita , incomprensibilmente, il periodo entro il quale maturare la “decorrenza pensionistica” per l’ammissione in salvaguardia, ai soli 24 mesi successivi alla data di approvazione della nuova norma Ancor più inaccettabile e discriminatoria è la circostanza che per altre categorie, paradossalmente quelle più deboli tra gli Esodati, questo periodo è limitato  a soli 12 mesi.: si tratta di coloro che sono stati impossibilitati a versare i contributi volontari all’INPS pur avendone l’autorizzazione, o di quei pochi che son stati licenziati  e che svolgevano un lavoro con un contratto a tempo determinato (lett. “ f ” articolo 1, comma 194, della legge 147/2013 e punto “ e “ del comma 265 della Legge 208/2015).
Riteniamo tali limitazioni e tali vere e proprie discriminazioni INACCETTABILI !!. e disumane perché consumate sulla pelle e sul futuro di persone ridotte a freddi numeri di Bilancio!!.”.
Quale punto vi lascia insoddisfatti?
“Oltre alle citate discriminazioni a danno di migliaia di Esodati riteniamo inaccettabile il combinato disposto di questo provvedimento con il recente decreto fiscale, approvato nei giorni scorsi dal Governo, collegato alla Legge di Bilancio.
Con i due provvedimenti si consuma infatti l’ennesimo FURTO DI STATO in danno alle risorse che una Legge dello Stato aveva destinato per restituire il diritto alla pensione pignorato agli Esodati dalla manovra finanziaria del 2011 la famigerata Monti-Fornero !!. Infatti con il primo si distraggono 600 milioni di risorse da quel Fondo per stornarli verso altri scopi che niente hanno a che vedere con gli Esodati e con questo Ottavo provvedimento si riducono gli stanziamenti (già deliberati dai precedenti Governi per 11,6 miliardi) per salvaguardare non i 172.000 Esodati beneficiari previsti ma 164.000 !! Con inaccettabili artifici contabili, e con la complicità dell’INPS, derubano la salvaguardia ad 8.000 Esodati ed il diritto alla sopravvivenza ad 8.000 famiglie italiane. Inaccettabile è anche l’ultimo comma del provvedimento che vorrebbe cancellare la Legge dello Stato (la N. 228 del 2012) che prevedeva chiaramente il Fondo degli Esodati e disciplinava l’utilizzo delle risorse ad essi destinate. Si vorrebbe cancellare la esplicita volontà del Parlamento italiano che con quella Legge intendeva risolvere definitivamente l’Emergenza Sociale Esodati che questo Governo dimostra di NON voler risolvere.!
E’ bene anche chiarire che questo Ottavo provvedimento CERTIFICA l’incompetenza e l’incapacità dell’INPS (non sappiamo se in buona fede o in malafede !!) a dare i corretti numeri sugli Esodati circostanza gravissima che ha impedito fino ad oggi al Legislatore di legiferare correttamente sulla materia. Infatti nel provvedimento, per esempio, è scritto che l’INPS,  per la seconda salvaguardia, aveva stimato in 55.000 i potenziali Esodati beneficiari risultati poi, a consuntivo, meno di 20.000 !!! Un simile errore in una azienda privata avrebbe dato luogo al licenziamento in tronco di tutti i responsabili !!! Errore che pagheranno migliaia di famiglie italiane ed errore per il quale NESSUNO viene chiamato a rispondere. Una circostanza vergognosa di uno Stato civile!! Ci domandiamo quale affidabilità possano dare i dati sui beneficiari di questo Ottavo provvedimento alla luce di tali precedenti e ci domandiamo perché tali gravissime responsabilità di questo Istituto non vengano adeguatamente perseguite dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dallo stesso Ministero del Lavoro dal quale dovrebbe dipendere !!”.
Ci sono ancora margini di trattativa?
“Alla nostra richiesta di incontro con il Ministro Poletti e il Sottosegretario Nannicini non è stata data alcuna risposta e attendiamo una loro doverosa convocazione. Ci appelliamo al Parlamento affinché, in sede di conversione in legge del provvedimento, modifichi lo stesso con opportuni emendamenti che:
1)    Si eliminino tutti gli inaccettabili vincoli e condizioni che negano il diritto alla salvaguardia, e quindi al riconoscimento della pensione, agli Esodati esclusi;
2)    Si riconosca a TUTTE le categorie degli Esodati individuati l’estensione a 36 mesi del termine per la MATURAZIONE del diritto alla salvaguardia ed escludendo l’applicazione dell’aspettativa di vita ai requisiti anagrafici e contributivi, e portando, per tutti, a 15 mesi la finestra di attesa per la decorrenza pensionistica.
3)    Si cancellino i commi della correzione della 228/2012 assicurando un automatismo (sulla sorta del contatore utilizzato per l’Opzione Donna) che consenta di utilizzare gli ulteriori risparmi delle 8 salvaguardie (con appositi Decreti Ministeriali) per la salvaguardia degli esclusi da questo ultimo provvedimento.
Gli  11.6 miliardi del Fondo Esodati SONO DEGLI  E PER GLI ESODATI !!
Quanti lavoratori esodati rimarranno ancora senza tutele?
Dagli ultimi dati dell’INPS erano 34.000 e dopo questo Ottavo provvedimento ne resterebbero fuori  oltre 6.000, ma arrivati a questo punto NESSUNO può saperlo con certezza data l’inaffidabilità certificata dei numeri forniti dall’INPS. Aggiungo che non ci interessano neanche; ci interessa che il Governo ed il Parlamento adottino un equo provvedimento che ponga finalmente fine alla Emergenza Sociale degli Esodati. Questo ottavo provvedimento va modificato,  prevedendo, per TUTTE le categorie degli esodati già definite, la maturazione del “requisito previdenziale” con le regole previgenti entro i 36 mesi dall’entrata in vigore della nuova norma (ovvero a tutto il 31.12.2019) escludendo l’applicazione dell’aspettativa di vita ai requisiti anagrafici e contributivi.
Questi lavoratori avevano sottoscritto un Patto con lo Stato, cancellato da quella iniqua manovra del 2011,  che lo Stato ha il dovere di ripristinare.
In assenza di adeguate risposte già nei prossimi giorni la “Rete dei Comitati degli Esodati” chiamerà i propri affiliati ad un’adeguata mobilitazione, fino a quando non otterremo giustizia per tutti gli  Esodati esclusi. Stiamo inoltre valutando con i nostri legali gli eventuali profili di illegittimità e incostituzionalità del provvedimento per riservarci ogni utile azione, anche legale, a sostegno e difesa degli Esodati esclusi”.

1 commento:

  1. sono d'accordo con quanto riportato nell'articolo. Sono un esodato, seppur non faccio parte del settore postale, e non potro' rientrare nemmeno in questa 8 salvaguardia, perchè per motivi anagrafici, nel 2018 avrò 61 anni e 4 mesi, mentre il decreto richiede 61 anni e 7 mesi; questo comporta che non potrò andare in pensione nè nel 2019 nè nel 2020, ma solo nel giugno del 2025 quando avrò 68 anni. Tutto questo perchè mi mancano 3 mesi alla mia età anagrafica!! Mi sembra che questi paletti che i nostri politici continuano a mettere, manchino proprio del senso comune di giustizia.

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