Di Tommaso Cinquemani
"Lavoravo alle Poste. La dirigenza chiuse il mio settore e mi propose un piano per essere accompagnato alla pensione. Ma ora, con la riforma Fornero, resterò due anni senza stipendio e pensione. Come farò a vivere?". Giuliano Colaci, esodato delle Poste, sceglie Affaritaliani.it per lanciare il suo grido di dolore. "Nella vita sono sempre stato una persona onesta, ho fatto tutto nel rispetto delle regole, ora per quali motivo lo Stato mi deve castigare? Perché deve ignorare degli accordi stretti secondo le leggi?". E a chi accusa gli esodati di voler vivere sulle spalle della comunità risponde: "Tempo fa mandai una mail chiedendo di essere riassunto. Aspetto ancora una risposta".Signor Colaci, ci racconti un po' la sua storia. Come è diventato un 'esodato'?
"Io lavoravo nella sezione pacchi postali del gruppo Poste Italiane, a Roma. Visto che il mio reparto è stato trasferito, a settembre del 2011, sono stato chiamato dalla mia azienda e mi hanno chiesto se volevo andare via perché non sapevano come ricollocarci. Mi hanno proposto di essere accompagnato fino alla pensione. Ovvero ci avrebbero pagato i contributi Inps e ci avrebbero dato una sorta di stipendio, un incentivo, fino al raggiungimento dei requisiti per andare in pensione".
Quanti mesi le mancavano prima di poter andare in pensione?
"Mi mancavano venti mensilità. Io finirò di pagare la mia contribuzione a novembre del 2013. Ho lasciato il lavoro il primo di aprile di quest'anno, a novembre del 2013 arriverò a 40 anni. Con la vecchia legge sarei potuto andare in pensione a gennaio del 2015".
E invece con la nuova legge?
"E invece con la nuova legge andrei in pensione due anni dopo. Due anni senza avere uno stipendio e senza avere una pensione".
Immagino sia un grosso problema per la sua famiglia…
"Certo che lo è. Per fortuna mia moglie lavora, quindi non finiremo in mezzo ad una strada. Mi sento quasi fortunato ad avere una situazione che definirei sopportabile. Ma questa è soprattutto una questione di principio. Nella vita sono sempre stato una persona onesta, ho fatto tutto nel rispetto delle regole, ora per quali motivo lo Stato mi deve castigare?".
Se le chiedessero di tornare al suo lavoro accetterebbe?
"Accetterei subito. Già tempo fa mandai una mail chiedendo di essere riassunto, quando ancora lavoravo. La mandai al Presidente e all'Amministratore delegato delle Poste, e anche ad Emma Marcegaglia, di Confindustria. Nella mail chiedevo di tornare a lavorare visto che c'era questo problema degli esodati".
Le hanno risposto?
"Assolutamente no, aspetto ancora una risposta. Ma se domani mi chiamassero per chiedermi di andare a lavorare lo farei subito".
Insomma, voi avete ancora voglia di lavorare…
"Come tutte le aziende le Poste ci hanno mandato via offrendoci un incentivo. Ma l'accordo è stato fatto secondo una legge. Di questi accordi lo Stato non si è curato. Le Poste si sono dimostrate in maniera aperta di essere contrari a riassumerci. E c'è di più".
Ci dica…
"Il Presidente della Repubblica, che ha scelto, in una situazione di crisi, questo governo, si è reso conto solo dieci giorni fa della situazione critica. Ma se ne parlava da tempo. Avrebbe potuto e dovuto intervenire prima. Non parliamo poi dei partiti. Sotto le elezioni tutti pronti a difenderci, poi nessuno parlerà più degli esodati. E ci scommetto che se la nostra situazione non sarà risolta sicuramente sarà uno dei cavalli di battaglia di qualche partito per le Politiche del 2013".
Che cosa farete per far sentire la vostra voce?
"Domani ci sarà un presidio organizzato da tutti i comitati degli esodati. A Roma ci sarà il più grande, al ministero del Lavoro (via Veneto). E poi nella altre città. E speriamo di essere in tanti per fare sentire la nostra voce".
Quali sono le vostre richiesta?
"Noi vorremmo incontrare le istituzioni per spiegare la nostra situazione. La cosa che mi fa più rabbia è il fatto che non ci rispondono, siamo invisibili. Siamo arrabbiati con la Fornero che continua a parlare di 65mila unità, un numero che non risponde a verità. E poi la cosa grave è che il ministro non vuole avere un rapporto con i sindacati. Noi chiediamo solo che ci venga riconosciuto l'accordo fatto prima dell'entrata in vigore della nuova legge".
Domani 9 maggio alle ore 17 il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, incontrerà i rappresentanti dei sindacati per cercare di avviare a soluzione il tema, spinoso, degli esodati. Sui quali da tempo c'è da tempo un balletto di cifre nelle quali, finora, anche l'Inps non sarebbe riuscito a fare chiarezza.
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Bravo Giuliano, anch'io sono una ex di Poste un'esodata come te ma in condizioni peggiori di te , 6 anni prima di poter prendere la pensioe e quando l'incentivo finirà? Ma anche per mio marito non c'è ancora sicurezza (anche lui esodato Poste uscito 31.12.2010), rientrerà nella lotteria Fornero? Non so come farò ad andare avanti, ma questa volta la marcia su Roma la faccio io e non aspetto ottobre. Speriamo nell'incontro di oggi e facciamoci coraggio !!! Aspettiamo però con ansia le prossime elezioni eh? Antonella
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