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domenica 10 agosto 2014

Madia tira le orecchie... (?)

Pensioni, quota 96, governo Renzi e decreto scuola: tirata d'orecchie del ministro Madia
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L'onorevole Marianna Madia ha parlato dei pasticci dell'emendamento sui 'quota 96'.
A distanza di qualche giorno dalla bocciatura in Senato dell'emendamento per i 'quota 96', il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia è voluta tornare su quanto accaduto attraverso un'intervista che ha rilasciata al quotidiano 'Repubblica'. Le sue dichiarazioni sono alquanto sorprendenti in quanto smentiscono la teoria secondo la quale il parere della Ragioneria dello Stato si sia rivelato decisivo ai fini della decisione finale.
Il ministro ha ribadito tutta la propria amarezza per quanto accaduto, anche perchè la vicenda dei 'quota 96' è sospesa da parecchio tempo. In realtà, però, il governo non ha mai dato il proprio parere favorevole all'approvazione dell'emendamento che, invece, era stato dichiarato ugualmente ammissibile. Il numero uno della Pubblica Amministrazione conferma che si è trattato di una scelta del governo che è pronto ad assumersi le proprie responsabilità; il presidente del Consiglio, Matteo Renzi si riserva di valutare la questione relativa ai 'quota 96' in quel 'pacchetto scuola' che sarà varato entro la fine del mese. 

Pensioni, quota 96 e pacchetto scuola: ministro Madia 'Non deve succedere più'

Dichiarazioni importanti quelle dell'onorevole Madia che vanno a smentire il NO della Ragioneria dello Stato e la famosa mancanza di coperture finanziarie. In ogni caso, il ministro non esita a 'tirare le orecchie' al Ministero dell'Economia e le Commissioni Bilancio, perchè, nel caso dei 'quota 96' non c'è stata quella 'interazione' e quella comunicazione necessaria in casi come questo: il responsabile della Pubblica Amministrazione ha ricordato che ci sono in ballo le aspettative dei cittadini. In autunno, ricorda l'onorevole Madia, ci sarà la legge di stabilità e non è possibile lasciarci scappare dei capitoli di spesa. Insomma, ci pare di capire che il grande equivoco, in fondo, ci sia stato, eccome ma che il governo voglia assumersi pienamente le responsabilità di quanto accaduto. Ora che la 'frittata' è fatta, però, si pensi piuttosto a rimediare, piuttosto che a recitare i 'mea culpa'.
 
 

8 commenti:

  1. Ancora stiamo a parlare dei Quota 96 che hanno il posto di lavoro e lo stipendio tutto l'anno.
    Ma si pensi a risolvere i veri esodati, cioè quelle persone cke hanno firmato accordi entro il 31 dicembre 2011, e ora sono senza reddito.

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    1. Volevo informarla che iQuota 96 sarebbero dovuti andare in pensione,per legittimi diritti acquisiti,due anni fa e che sono stati bloccati per un errore,come la stessa Fornero ha riconosciuto,percio' prima di aprire bocca a vanvera si legga gli atti parlamentari,altrimenti rischia di sparare frottole e non è corretto.IL NOSTRO e?UN POSTPENSIONAMENTO E NON UN PREPENSIONAMENTO

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    2. In risposta a Gerardino Santoro: CHE DIFFERENZA C'E', TRA UN QUOTA 96 DEL SETTORE PUBBLICO E UNO DEL SETTORE PRIVATO
      INDIPENDENTEMENTE CHE SIA ESODATO O ANCORA OCCUPATO?
      A QUESTO PUNTO, IL VOSTRO SARA' UN POST-PENSIONAMENTO,
      COME QUELLO DI TUTTI GLI ITALIANI ARRIVATI AD UNA CERTA ETA'.

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  2. é vero che i quota 96 della scuola non sono veri esodati, però in questo caso sono stati presi veramente per i "fondelli", in primo luogo dalla Madia, non si poteva dirgli subito di no?

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    1. LO SANNO TUTTI COME E' LA POLITICA, E SOPRATTUTTO COME SONO I POLITICI. PRIMA CHE DIVENTASSE MINISTRO, HAI MAI SAPUTO CHI FOSSE LA MADIA? LO SAPEVANO ANCHE I BAMBINI CHE NON C'ERANO I SOLDI PER COPRIRE I QUOTA 96, E ADESSO LA
      MADIA HA DETTO DI "NO".

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  3. la Fornero ha ammesso parecchi errori della sua riforma ...non si puo' focalizzare i quota 96 che hanno lo stipendio e discriminare chi non ce l'ha. Gli esodati sono stati truffati dallo "STATO",

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  4. Sono una "vecchia" insegnante..Quota '96..anzi ora ho raggiunto Quota 102!!! Insegno da quarant'anni nella Scuola dell'Infanzia..quindi mi occupo di bambini veramente piccoli..certo chi non è mai entrato in una Scuola dell'Infanzia non puà sapere cosa significa lavorare in questa Scuola con 25/30 bambini di 3,4,5 anni..ma se una nonna fa fatica ad occuparsi di un solo nipotino, come si può pensare che un'insegnante di 62 anni possa svolgere un lavoro così impegnativo con 25 bambini? E poi mi domando, come mai per i giudici, i politici, i dirigenti è stato mantenuto il contratto con cui sono stati assunti, nel nome dei diritti acquisiti...mentre per noi no?
    E non parlatemi di esperienza!!! L'esperienza con gli acciacchi dell'età è
    finita!!! Noi non abbiamo più nulla da dare ai bambini...e alla fine della giornata di lavoro, se nessuno di essi si è fatto male...beh ringrazio il cielo!!!

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    1. DA QUELLO CHE SCRIVI, SEMBRA CHE NELLA SCUOLA D' INFANZIA DOVE LAVORI CI SEI DA SOLA A BADARE E AD INSEGNARE A 25/30 BAMBINI!

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