Lavoro, disoccupazione e contributo di solidarietà sono stati al centro della recente puntata di "Porta a porta" nella quale è stato protagonista il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Bruno Vespa ha intervistato il Premier interrogandolo sullo stato dell'economia e sui provvedimenti che saranno presi con la prossima legge di stabilità 2015.
Dopo la presentazione dei cosiddetto piano dei "mille giorni", arrivano gli opportuni chiarimenti dell'esecutivo, che mettono le mani avanti sulla prossima azione di Governo. "Non tocco le pensioni, Enrico Letta è intervenuto sulle pensioni più alte, io credo che sia un errore che per 100 milioni di euro si susciti il panico tra i pensionati", ha affermato Renzi, specificando che "i risparmi arriveranno dalla spending review, con un contributo del 3% da parte di ogni ministero e serviranno a destinare 900 milioni alla scuola, a confermare il bonus di 80 euro e magari ad allargare la platea a partite Iva e pensionati".
Lavoratori precoci, usuranti e disoccupati: la legge di stabilità non prevede salvaguardie
Se è vero che le pensioni attuali non saranno toccate, a preoccupare sono invece coloro che vivono una situazione di disagio lavorativo e che non possono accedere alla pensione nonostante decenni di contributi versati. Il riferimento va a lavoratori precoci, ai quota 96 della scuola e a chi ha svolto impieghi usuranti, visto che la Riforma Fornero del 2011 ha alzato l'asticella del vincolo anagrafico, allontanando di fatto l'agognato pensionamento.
Non è un caso se lo stesso Premier Renzi, durante la propria intervista da Vespa, non abbia fatto alcun accenno alla possibilità di istituire una nuova forma di pensione anticipata con 35 anni di contributi e 62 anni di età. Un'ipotesi che in precedenza era circolata in ambiente governativo, ma sulla quale ha messo di recente la parola fine anche il Ministro Giuliano Poletti, chiarendo che non ci sono attualmente discussioni attive sul capitolo pensioni.
In arrivo la sesta salvaguardia per gli esodati, ultime discussioni al Senato
Notizie positive sono invece da annoverarsi per il popolo degli esodati, ovvero coloro che con l'ultima riforma previdenziale sono rimasti senza lavoro e al contempo senza possibilità di accedere al welfare dell'Inps. Il Governo si sta impegnando da diversi mesi per l'approvazione della sesta salvaguardia e dopo aver ricevuto il via libera della Camera, manca ormai solo la luce verde del Senato.
Sembra che circa 32000 persone potranno usufruire dell'ennesima sanatoria, che prevede un costo totale dell'operazione di circa 120 milioni di euro. Al momento non è pero ancora chiaro il termine temporale che caratterizzerà l'estensione della nuova sanatoria, visto che potrebbe prorogarsi fino alla fine del 2016. Si tratta di un lasso di tempo sufficiente per sperare che il legislatore possa infine creare i presupposti strutturali per risolvere definitivamente i problemi createsi con la legge Fornero.