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sabato 13 giugno 2015

Appello della Rete dei Comitati degli Esodati

CI RIPROVIAMO !! e vediamo se ora ci sosterranno....
APPELLO DELLA RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI AI SEGRETARI DI CGIL, CISL E UIL.
INCONTRO DEL 15 GIUGNO TRA LE OO.SS. E IL MINISTRO POLETTI
La Rete dei Comitati degli Esodati è lieta di apprendere che il Ministro del Lavoro Poletti ha finalmente dato disponibilità ad incontrare le parti sociali il prossimo 15 giugno per discutere congiuntamente sul fondamentale tema della previdenza, questione gravemente e maldestramente manomessa dalla violenza della riforma-manovra Fornero.
Il Salva-Italia del 6 dicembre 2011 ha prodotto problematiche previdenziali varie, ognuna meritoria di correzione ma è inegabile che, tra tutte le ingiustizie, gli effetti più nefasti e drammatici si sono verificati con la questione "esodati", in quanto subiti da ex lavoratori e lavoratrici che al momento della riforma erano già espulsi dal mondo lavorativo e , pur prossimi alla pensione in un ragionevole lasso di tempo, ne hanno subito gli effetti retroattivi.
Nonostante dal 2012 ad oggi siano stati emanati sei provvedimenti di salvaguardia, impostati su numeri approssimativi e quindi non in grado di risolvere strutturalmente il problema, gli esclusi dal recupero del loro diritto alla pensione con le regole previgenti la riforma Fornero sono ancora almeno 49.500, come attesta ufficialmente il dato INPS certificato dal Ministero del Lavoro lo scorso ottobre in risposta all'Interrogazione Parlamentare n. 5-03439 dell'on. Gnecchi.
Pertanto gli "esodati non salvaguardati" esistono, sebbene certa parte della politica e della stampa tentino di confutare questa realtà, e il loro dramma perdura da oltre 41 mesi.
La Rete dei Comitati ha apprezzato ogni intervento finora compiuto dalle forze sindacali a favore della vicenda "esodati", come nel caso della manifestazione dello scorso autunno, quindi in occasione dell'incontro del 15 giugno si permette di chiedere che le forze sindacali si facciano promotrici di un forte e determinato appello al Ministro perché dia pieno sostegno al progetto della settima salvaguardia, che si sta predisponendo ora in Commissione Lavoro della Camera.
Il patto rotto dallo Stato con gli ancora almeno 49.500 "esodati non salvaguardati" deve essere ripristinato urgentemente, vista la loro condizione di cittadini privi sia di stipendio che di pensione.
In Commissione Lavoro della Camera sono state depositate due proposte di legge, rispettivamente da parte dell'On. Gnecchi e da parte della Lega, con le quali il consueto pretesto delle coperture non sussiste, trovando le risorse nei risparmi derivanti dalle precedenti sei salvaguardie e che in base alla L 128/2012 devono essere riversati nello specifico "fondo esodati", per essere poi impiegati esclusivamente per nuovi interventi a favore degli "esodati non salvaguardati". A bloccare il prosieguo dell'iter della settima salvaguardia è ad oggi il ritardo dell'INPS e del Ministero nel rendicontare tali risparmi.
In considerazione di fatti recenti come la sentenza della Consulta, di iniziative con evidenti scopi strumentali, come l'auto-indagine conoscitiva avviata dalla sottocommissione "esodati" del Senato, e di dichiarazioni sulla flessibilità in uscita anche dello stesso Presidente del Consiglio, i 49.500 "esodati non salvaguardati" rischiano ancor più di essere messi ai margini delle priorità o perfino vergognosamente dimenticati. Pertanto la Rete dei Comitati ribadisce che per costoro non è ammissibile soluzione che differisca dal ripristino del loro diritto ad andare in pensione con le regole previgenti la riforma Fornero, altrimenti verrebbe a crearsi una discriminazione violenta rispetto ai "colleghi" esodati finora salvaguardati.
Gli "esodati" hanno una loro specificità che non puo' essere confusa né con gli esodandi né con i lavaroratori diversamente penalizzati: gli "esodati" avevano sottoscritto un patto con lo Stato prima del varo della riforma, patto che lo Stato ha rotto e che deve essere ripristinato al fine di rispettare il principio della “garanzia della sicurezza sociale”, che è di carattere Costituzionale (art. 38), e il principio di “giustizia sociale”, come affermato nella sentenza della Corte Costituzionale n. 822/1988, nella quale si afferma che “…non possono effettuarsi riforme o conseguire risultati a danno di categorie di lavoratori in genere, ed in specie di quelli che sono prossimi alla pensione o sono già in pensione”.
La Rete dei Comitati chiede con determinazione a tutte le forze sindacali che la questione "esodati non ancora salvaguardati" venga trattata come una priorità nell'incontro del 15 giugno e che ci sia un forte sollecito alla politica per l'approvazione della settima salvaguardia prima della prossima legge di stabilità.
Nel ringraziarvi per la vostra attenzione e disponibilità nel farvi portavoce di questo dramma, porgiamo distinti saluti.

Roma 8 Giugno 2015
Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati della P.A. e Licenziati senza tutele
Flore Francesco Tel.: 0784 203888 - 3389976878
Mail: retecomitatiesodati@tiscali.it

2 commenti:

  1. Grazie a tutti i comitati per l'impegno che continuate a proferire a questa vicenda. Per i sindacati e il min. Poletti : e se i fondi avanzati dalle precedenti salvaguardie non dovessero bastare, fate in modo di trovarni altri !!! In giro c'e' spreco di denaro e leggi fatte a doc per chi gia' gode di ottima posizione economica; non possiamo essere sempre noi poveri lavoratori a pagare le conseguenze degli altrui abusi..... esodataposte

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