Rete dei Comitati degli Esodati
Al Presidente della Commissione Lavoro della Camera, On. Cesare Damiano,
A tutti i componenti la Commissione Lavoro della Camera
Oggetto: appello per
la rapida approvazione della proposta di legge per una Settima Salvaguardia per
gli “esodati”
A seguito
dell'audizione dello scorso 10 giugno del Presidente dell'INPS, Prof. Boeri, in
Commissione Lavoro, la Rete dei Comitati di Esodati rinnova la sua gratitudine
alla Commissione intera per il suo costante impegno a favore dell'ingiustizia
“esodati”.
La presentazione della
Pdl 2958 e della Pdl 3002 è considerata fondamentale per avviare concretamente
il progetto per la settima salvaguardia.
Il passo successivo
alla presentazione di PdL che trattano gli stessi argomenti, per la Commissione
Lavoro della Camera, è sempre stato quello dell’unificazione dei singoli testi
in un’unica proposta di legge: sappiamo però che tale passaggio non ha avuto fino
ad ora compimento a causa dei ritardi da parte dell'INPS nel fornire ai
Ministeri e al Parlamento i dati sulle certificazioni complessive delle sei
salvaguardie. Come comunicato dal Prof. Boeri e dal Dott. Crudo durante
l'audizione, tale ostacolo dovrebbe essere superato il prossimo 8 luglio con la
presentazione da parte dei vertici INPS del report verosimilmente definitivo
sui numeri delle certificazioni, consentendo pertanto di avere finalmente il
dato dei risparmi economici derivanti dai precedenti stanziamenti.
Sappiamo che la
quantificazione di tali risorse è il presupposto necessario per
incardinare/calendarizzare la settima salvaguardia procedendo all'esame della
proposta di legge unificata. Nell'attesa dell'8 luglio, l'auspicio della “Rete
dei Comitati” è che si proceda a fissare già preliminarmente una possibile
data, successiva all'8 luglio, utile quantomeno a definire l’iter per
l’unificazione in Commissione delle proposte in campo.
In considerazione degli
oltre 40 mesi di logorante attesa per i 49.500 “esodati non salvaguardati”, si
proceda poi speditamente all’approvazione della settima salvaguardia. Si
ritiene altresì cruciale che, una volta raggiunto l’accordo sul testo
unificato, la sua discussione alla Camera venga calendarizzata il prima
possibile per permettere in seguito il suo passaggio al Senato entro l'estate,
affinché la settima salvaguardia possa essere approvata precedentemente alla
presentazione della legge di stabilità.
La
contemporaneità della discussione dei due provvedimenti, anche a seguito del
risultato palesemente inaffidabile ottenuto dall'indagine conoscitiva avviata
dalla Sottocommissione “esodati” del Senato, appare infatti da evitare
fortemente per non incorrere in pericolose sovrapposizioni di tematiche
diverse, in quanto l’ingiustizia “esodati” non può e non deve essere confusa
con altre severe penalizzazioni (pur da correggere …), e deve essere sanata
solo con un intervento previdenziale atto a ristabilire il diritto alla pensione
con le leggi previgenti la manovra Fornero.
La Rete dei Comitati è
pronta a sostenere con determinazione l’impegno della Commissione, e con
fiducia si augura che si possa a breve conseguire il nuovo risultato della
settima salvaguardia per almeno i 49.500 “esodati non salvaguardati”,
certificati dal Governo in Commissione ed ai quali, nell’ottica di un
ragionevole transitorio da considerare nell’applicazione delle nuove norme
previdenziali, spetta il medesimo trattamento previdenziale riservato agli oltre
100.000 colleghi già salvaguardati.
Ci appelliamo pertanto
a tutti Voi affinché collaboriate unitariamente al raggiungimento di tale
obbiettivo, come già è avvenuto in altre simili occasioni (precedenti proposte
5103 e 224).
Nelle more dell’esame
della auspicata proposta unitaria avanziamo formale richiesta affinché una
ristretta delegazione della Rete dei Comitati degli Esodati possa essere
presente ai lavori ed “audita” dalla Commissione.
Nel ringraziare per
l’attenzione, auguriamo buon lavoro a tutta la Commissione e porgiamo distinti
saluti.
Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati,
Flore
Francesco Tel.: 0784 203888 - 3389976878 Roma 23 Giugno 2015
Rete dei Comitati degli Esodati
Ai Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL
Con profonda amarezza la Rete dei Comitati constata che durante il vostro incontro del 15 con il Ministro Poletti la questione “esodati non salvaguardati” è stata del tutto tralasciata, come emerge anche chiaramente dal documento unitario del 18 giugno 2015 con le vostre rivendicazioni per le pensioni e poi diffuso.
Di fatto ci pare che il
nostro accorato appello a voi inviato l’8 giugno scorso sia stato del tutto
vano.
Ve lo riproponiamo con
determinazione perché in occasione del sopraddetto incontro il vostro silenzio
sul nostro dramma ancora vergognosamente in corso è incomprensibile.
Non possiamo e non
intendiamo accettare che il patto rotto dallo Stato con quei suoi cittadini che
disgraziatamente erano già espulsi dal mondo lavorativo al momento del varo
della riforma-manovra Fornero, non venga sanato dopo oltre 40 mesi con urgenza
per almeno quei 49.500 “esodati non salvaguardati”, ufficialmente stimati
dall'INPS e certificati lo scorso ottobre dal Ministero del Lavoro in
Parlamento.
L'ingiustizia “esodati”
perdura scandalosamente da così troppo tempo anche perché non si può negare che
la reazione contrapposta alla riforma sia stata blanda e insufficiente da parte
di tutti gli organismi atti a difendere i lavoratori.
Per i vari Governi
succedutisi dal 2011 gli “esodati” non sono ex lavoratori e cittadini che
contribuiscono allo Stato ma dei fantasmi, a cui il diritto alla pensione può
essere manomesso in totale spregio dell'art. 38 della Costituzione. Vogliamo
sperare che almeno con i sindacati il riconoscimento dell'ingiustizia in corso
nei nostri confronti e la necessità di sanarla trovino il loro spazio tra le
urgenze e le priorità da affrontare.
Abbiamo urgente bisogno
del determinante intervento delle tre Confederazioni affinché il dramma degli “esodati
non salvaguardati” venga risolto prima della Legge di Stabilità, come
espressamente da noi richiesto nei vari appelli, per evitare che il dramma
degli “esodati” non sia confuso col disagio sociale vissuto da altre tipologie
di penalizzati (esodandi, ecc.) in modo che rimanga chiaro che per il
ripristino del patto rotto con questi cittadini è accettabile solamente una
soluzione previdenziale che preveda il recupero del diritto alla pensione con
le regole ante Fornero.
Riteniamo che strumenti
diversi di tipo assistenziale o di flessibilità non possono essere ritenuti
assolutamente validi per questo specifico problema. Gli “esodati” sono un
unicum perché al varo della riforma Fornero la loro fuoriuscita dal mondo
lavorativo era già una realtà o prevista, con o senza accordi.
Le
due manifestazioni indette a sostegno dei diritti dei pensionati le
consideriamo una grande opportunità per dare spazio anche alla nostra
rivendicazione, quindi l'appello che ora vi lanciamo è di inserire la tematica
della nostra ingiustizia in quei due eventi, per darci modo di poter contare
sul legittimo sostegno delle 3 Confederazioni alla nostra giusta lotta.
Nell’attesa di una vostro riscontro porgiamo distinti saluti.
Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati,
Flore Francesco Tel.:
0784 203888 - 3389976878 Roma 23 Giugno 2015
COMITATO
AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
COORDINAMENTO
ESODATI ROMANI
COMITATO
ESODATI LIGURI
COMITATO
DIRIGENTI ESODATI
COMITATO
MOBILITATI MILANO
COMITATO
LAVORATORI MOBILITA’ LODI
COORDINAMENTO
”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
COMITATO
LAVORATORI MOBILITA’ LIVORNO
COMITATO
ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
COMITATO
ESODATI PARMA
Gli esodati: “Siamo ancora 50 mila, serve un nuovo decreto”
RispondiEliminaLuigi Grassia
Gli “esodati” della legge Fornero esistono ancora, dopo 6 decreti governativi per sistemarli (scaglione dopo scaglione) e nonostante i quasi 4 anni che l’Italia ha avuto a disposizione per riassorbirli (perché il tempo aiuta, le pensioni maturano a mano a mano) da quando è sorto il problema alla fine del 2011. Ieri il loro comitato nazionale ha manifestato a Roma, davanti alla sede dell’Inps, per risolvere la questione una volta per tutte. Vogliono un decreto numero 7 che salvi i 49.500 ex lavoratori ancora senza pensione. La richiesta è di avere l’assegno alle condizioni precedenti la legge Fornero, visto che si sono visti cambiare le regole quando la partita era in corso (anzi era quasi finita).
Una vicenda esemplare
Al di là dei numeri aggregati, può essere interessante raccontare la vicenda personale di Domenico Soldani, della Rete dei Comitati degli esodati.
Primo capitolo: quanto ci ha rimesso
«Ho lavorato per 25 anni come ricercatore allo Cselt di Torino, poi passato a Hewlett Packard. Nel 2008 ho concordato il licenziamento, con la prospettiva di andare in pensione nel 2014. Poi è arrivata la Fornero (anzi, prima ancora c’era stato l’intervento di Sacconi) e così i tempi del pensionamento si sono spostati in avanti. Mi sono fatto calcolare dall’Inps quanto mi costa il ritardo: 150.000 euro di mancati introiti. In più, 5 anni di contributi volontari aggiuntivi, attinti dai miei risparmi, mi costano 142.500 euro. In totale: quasi 300.000 euro persi».
Secondo capitolo: perché Soldani non fa un altro lavoro?
Perché ci rimetterebbe. «Ho trovato un impiego su una piattaforma petrolifera in Norvegia a 30.000 euro all’anno. Ma il mio ultimo stipendio in Hewlett Packard era di 80.000. La parte retributiva della mia pensione viene calcolata sugli ultimi 10 anni di lavoro. Se a tre anni a 80.000 euro ne aggiungessi sette a 30.000 la mia futura pensione crollerebbe da 3.400 euro al mese a 2.200. Il prof. Ichino mi dirà che sono un fannullone se rifiuto di lavorare così?».
Anonimo11 giugno 2015 21:20
"Una vicenda esemplare "
Spero che DOMENICO SOLDANI, "della Rete dei Comitati degli esodati",
dopo quest' articolo che lo riguarda in prima persona, abbia il buon senso di controbattere in prima persona ai nostri interventi.
PS peccato che l' articolo abbia già 10 giorni
Anonimo14 giugno 2015 14:36
Anonimo11 giugno 2015 21:20
"Una vicenda esemplare "
Spero che DOMENICO SOLDANI, "della Rete dei Comitati degli esodati",
dopo quest' articolo che lo riguarda in prima persona, abbia il buon senso di controbattere in prima persona ai nostri interventi.
PS peccato che l' articolo abbia già 15 giorni.
MI AUGURO, DATO CHE QUESTO POST E' DATATO,CHE LA DIREZIONE DEL BLOG, CONTATTI LUIGI GRASSIA E DOMENICO SOLDANO PER DAR LORO LA POSSIBILITA' DI CONTROBATTERE. GRAZIE
L' ARTICOLO IN QUESTIONE, RISALE ADDIRITTURA AL 29 MAGGIO.
EliminaSIAMO IN ATTESA DELLA RISPOSTA DA PARTE DI DOMENICO (ADDIRITTURA FACENTE PARTE DELLA RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI) E DI LUIGI GRASSIA, AUTORE DELL' ARTICOLO SULLA VICENDA ESEMPLARE.