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mercoledì 24 giugno 2015

La Rete degli esodati scrive

 Rete dei Comitati degli Esodati

Al Presidente della Commissione Lavoro della Camera, On. Cesare Damiano,
A tutti i componenti la Commissione Lavoro della Camera

Oggetto: appello per la rapida approvazione della proposta di legge per una Settima Salvaguardia per gli “esodati”
 
A seguito dell'audizione dello scorso 10 giugno del Presidente dell'INPS, Prof. Boeri, in Commissione Lavoro, la Rete dei Comitati di Esodati rinnova la sua gratitudine alla Commissione intera per il suo costante impegno a favore dell'ingiustizia “esodati”.
La presentazione della Pdl 2958 e della Pdl 3002 è considerata fondamentale per avviare concretamente il progetto per la settima salvaguardia.
Il passo successivo alla presentazione di PdL che trattano gli stessi argomenti, per la Commissione Lavoro della Camera, è sempre stato quello dell’unificazione dei singoli testi in un’unica proposta di legge: sappiamo però che tale passaggio non ha avuto fino ad ora compimento a causa dei ritardi da parte dell'INPS nel fornire ai Ministeri e al Parlamento i dati sulle certificazioni complessive delle sei salvaguardie. Come comunicato dal Prof. Boeri e dal Dott. Crudo durante l'audizione, tale ostacolo dovrebbe essere superato il prossimo 8 luglio con la presentazione da parte dei vertici INPS del report verosimilmente definitivo sui numeri delle certificazioni, consentendo pertanto di avere finalmente il dato dei risparmi economici derivanti dai precedenti stanziamenti.
Sappiamo che la quantificazione di tali risorse è il presupposto necessario per incardinare/calendarizzare la settima salvaguardia procedendo all'esame della proposta di legge unificata. Nell'attesa dell'8 luglio, l'auspicio della “Rete dei Comitati” è che si proceda a fissare già preliminarmente una possibile data, successiva all'8 luglio, utile quantomeno a definire l’iter per l’unificazione in Commissione delle proposte in campo.
In considerazione degli oltre 40 mesi di logorante attesa per i 49.500 “esodati non salvaguardati”, si proceda poi speditamente all’approvazione della settima salvaguardia. Si ritiene altresì cruciale che, una volta raggiunto l’accordo sul testo unificato, la sua discussione alla Camera venga calendarizzata il prima possibile per permettere in seguito il suo passaggio al Senato entro l'estate, affinché la settima salvaguardia possa essere approvata precedentemente alla presentazione della legge di stabilità.
La contemporaneità della discussione dei due provvedimenti, anche a seguito del risultato palesemente inaffidabile ottenuto dall'indagine conoscitiva avviata dalla Sottocommissione “esodati” del Senato, appare infatti da evitare fortemente per non incorrere in pericolose sovrapposizioni di tematiche diverse, in quanto l’ingiustizia “esodati” non può e non deve essere confusa con altre severe penalizzazioni (pur da correggere …), e deve essere sanata solo con un intervento previdenziale atto a ristabilire il diritto alla pensione con le leggi previgenti la manovra Fornero.
La Rete dei Comitati è pronta a sostenere con determinazione l’impegno della Commissione, e con fiducia si augura che si possa a breve conseguire il nuovo risultato della settima salvaguardia per almeno i 49.500 “esodati non salvaguardati”, certificati dal Governo in Commissione ed ai quali, nell’ottica di un ragionevole transitorio da considerare nell’applicazione delle nuove norme previdenziali, spetta il medesimo trattamento previdenziale riservato agli oltre 100.000 colleghi già salvaguardati.
Ci appelliamo pertanto a tutti Voi affinché collaboriate unitariamente al raggiungimento di tale obbiettivo, come già è avvenuto in altre simili occasioni (precedenti proposte 5103 e 224).
Nelle more dell’esame della auspicata proposta unitaria avanziamo formale richiesta affinché una ristretta delegazione della Rete dei Comitati degli Esodati possa essere presente ai lavori ed “audita” dalla Commissione.
Nel ringraziare per l’attenzione, auguriamo buon lavoro a tutta la Commissione e porgiamo distinti saluti.

Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati,
Flore Francesco Tel.: 0784 203888 - 3389976878 Roma 23 Giugno 2015


Rete dei Comitati degli Esodati
 
Ai Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL

Con profonda amarezza la Rete dei Comitati constata che durante il vostro incontro del 15 con il Ministro Poletti la questione “esodati non salvaguardati” è stata del tutto tralasciata, come emerge anche chiaramente dal documento unitario del 18 giugno 2015 con le vostre rivendicazioni per le pensioni e poi diffuso.
Di fatto ci pare che il nostro accorato appello a voi inviato l’8 giugno scorso sia stato del tutto vano.
Ve lo riproponiamo con determinazione perché in occasione del sopraddetto incontro il vostro silenzio sul nostro dramma ancora vergognosamente in corso è incomprensibile.
Non possiamo e non intendiamo accettare che il patto rotto dallo Stato con quei suoi cittadini che disgraziatamente erano già espulsi dal mondo lavorativo al momento del varo della riforma-manovra Fornero, non venga sanato dopo oltre 40 mesi con urgenza per almeno quei 49.500 “esodati non salvaguardati”, ufficialmente stimati dall'INPS e certificati lo scorso ottobre dal Ministero del Lavoro in Parlamento.
L'ingiustizia “esodati” perdura scandalosamente da così troppo tempo anche perché non si può negare che la reazione contrapposta alla riforma sia stata blanda e insufficiente da parte di tutti gli organismi atti a difendere i lavoratori.
Per i vari Governi succedutisi dal 2011 gli “esodati” non sono ex lavoratori e cittadini che contribuiscono allo Stato ma dei fantasmi, a cui il diritto alla pensione può essere manomesso in totale spregio dell'art. 38 della Costituzione. Vogliamo sperare che almeno con i sindacati il riconoscimento dell'ingiustizia in corso nei nostri confronti e la necessità di sanarla trovino il loro spazio tra le urgenze e le priorità da affrontare.
Abbiamo urgente bisogno del determinante intervento delle tre Confederazioni affinché il dramma degli “esodati non salvaguardati” venga risolto prima della Legge di Stabilità, come espressamente da noi richiesto nei vari appelli, per evitare che il dramma degli “esodati” non sia confuso col disagio sociale vissuto da altre tipologie di penalizzati (esodandi, ecc.) in modo che rimanga chiaro che per il ripristino del patto rotto con questi cittadini è accettabile solamente una soluzione previdenziale che preveda il recupero del diritto alla pensione con le regole ante Fornero.
Riteniamo che strumenti diversi di tipo assistenziale o di flessibilità non possono essere ritenuti assolutamente validi per questo specifico problema. Gli “esodati” sono un unicum perché al varo della riforma Fornero la loro fuoriuscita dal mondo lavorativo era già una realtà o prevista, con o senza accordi.
Le due manifestazioni indette a sostegno dei diritti dei pensionati le consideriamo una grande opportunità per dare spazio anche alla nostra rivendicazione, quindi l'appello che ora vi lanciamo è di inserire la tematica della nostra ingiustizia in quei due eventi, per darci modo di poter contare sul legittimo sostegno delle 3 Confederazioni alla nostra giusta lotta.

Nell’attesa di una vostro riscontro porgiamo distinti saluti.

Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati,
Flore Francesco Tel.: 0784 203888 - 3389976878 Roma 23 Giugno 2015
COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Flore Francesco 3389976878 contributore@tiscali.it
COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
COMITATO ESODATI LIGURI
COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 alessandro.costa@alice.it
COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it
COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
Arrigo Migliorini comitatoesodatilodi@gmail.com  
COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 3356842999 perna.antonio@fastwebnet.it
COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LIVORNO
COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
COMITATO ESODATI PARMA
 
Leggi anche: contatto news
 

2 commenti:

  1. Gli esodati: “Siamo ancora 50 mila, serve un nuovo decreto”
    Luigi Grassia
    Gli “esodati” della legge Fornero esistono ancora, dopo 6 decreti governativi per sistemarli (scaglione dopo scaglione) e nonostante i quasi 4 anni che l’Italia ha avuto a disposizione per riassorbirli (perché il tempo aiuta, le pensioni maturano a mano a mano) da quando è sorto il problema alla fine del 2011. Ieri il loro comitato nazionale ha manifestato a Roma, davanti alla sede dell’Inps, per risolvere la questione una volta per tutte. Vogliono un decreto numero 7 che salvi i 49.500 ex lavoratori ancora senza pensione. La richiesta è di avere l’assegno alle condizioni precedenti la legge Fornero, visto che si sono visti cambiare le regole quando la partita era in corso (anzi era quasi finita).

    Una vicenda esemplare
    Al di là dei numeri aggregati, può essere interessante raccontare la vicenda personale di Domenico Soldani, della Rete dei Comitati degli esodati.

    Primo capitolo: quanto ci ha rimesso
    «Ho lavorato per 25 anni come ricercatore allo Cselt di Torino, poi passato a Hewlett Packard. Nel 2008 ho concordato il licenziamento, con la prospettiva di andare in pensione nel 2014. Poi è arrivata la Fornero (anzi, prima ancora c’era stato l’intervento di Sacconi) e così i tempi del pensionamento si sono spostati in avanti. Mi sono fatto calcolare dall’Inps quanto mi costa il ritardo: 150.000 euro di mancati introiti. In più, 5 anni di contributi volontari aggiuntivi, attinti dai miei risparmi, mi costano 142.500 euro. In totale: quasi 300.000 euro persi».

    Secondo capitolo: perché Soldani non fa un altro lavoro?
    Perché ci rimetterebbe. «Ho trovato un impiego su una piattaforma petrolifera in Norvegia a 30.000 euro all’anno. Ma il mio ultimo stipendio in Hewlett Packard era di 80.000. La parte retributiva della mia pensione viene calcolata sugli ultimi 10 anni di lavoro. Se a tre anni a 80.000 euro ne aggiungessi sette a 30.000 la mia futura pensione crollerebbe da 3.400 euro al mese a 2.200. Il prof. Ichino mi dirà che sono un fannullone se rifiuto di lavorare così?».




    Anonimo11 giugno 2015 21:20

    "Una vicenda esemplare "
    Spero che DOMENICO SOLDANI, "della Rete dei Comitati degli esodati",
    dopo quest' articolo che lo riguarda in prima persona, abbia il buon senso di controbattere in prima persona ai nostri interventi.
    PS peccato che l' articolo abbia già 10 giorni




    Anonimo14 giugno 2015 14:36

    Anonimo11 giugno 2015 21:20

    "Una vicenda esemplare "
    Spero che DOMENICO SOLDANI, "della Rete dei Comitati degli esodati",
    dopo quest' articolo che lo riguarda in prima persona, abbia il buon senso di controbattere in prima persona ai nostri interventi.
    PS peccato che l' articolo abbia già 15 giorni.
    MI AUGURO, DATO CHE QUESTO POST E' DATATO,CHE LA DIREZIONE DEL BLOG, CONTATTI LUIGI GRASSIA E DOMENICO SOLDANO PER DAR LORO LA POSSIBILITA' DI CONTROBATTERE. GRAZIE

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    1. L' ARTICOLO IN QUESTIONE, RISALE ADDIRITTURA AL 29 MAGGIO.
      SIAMO IN ATTESA DELLA RISPOSTA DA PARTE DI DOMENICO (ADDIRITTURA FACENTE PARTE DELLA RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI) E DI LUIGI GRASSIA, AUTORE DELL' ARTICOLO SULLA VICENDA ESEMPLARE.

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