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giovedì 4 febbraio 2016

A Brescia la prima risposta...

A Brescia la prima risposta...

La Voce del Popolo
"Ieri sera la e-mail alla stampa locale bresciana, e questa mattina (solo 8 ore dopo) la prima attenzione viene da "La voce del popolo", settimanale diocesano, attraverso un'intervista alla loro emittente "Radio Voce". 
Un'intervista che ora è anche sul sito internet" del settimanale bresciano.
Vi invitiamo a scrivere agli organi di informazione del vostro territorio, magari solo usando questo link: http://postaliesodati2011.blogspot.it/2016/02/scriviamolo-tutti.html

Brescia e dintorni
Esodati: un appello al governo per l'ottava salvaguardia   
Sarebbero ancora 24mila (ma si tratta solo di una stima) i casi in attesa di soluzione. L'esecutivo chiamato a trovare le coperture
Brescia.  Per lungo tempo sono stati sulle prime pagine di tutti i giornali, prima per la condizione di difficoltà in cui, loro malgrado si erano trovati, poi per le proteste che avevano (legittimamente) messo in campo e poi, ancora, per i tentativi con cui la politica aveva cercato di porre rimedio ai loro problemi. Poi degli esodati e di tutte le salvaguardie adottate dai governi che si sono succeduti all'esecutivo dei professori guidato da Mario Monti, responsabile con la riforma Fornero, di un caso senza precedenti in Italia, si era persa traccia.

Nei giorni scorsi è giunta, invece, in tutte le redazioni, un'email della Rete dei comitati degli esodati, in cui si chiedeva di tornare a parlare di una situazione che è ancora lontana dell'essere completamente risolta.

Nonostante le salvaguardie (sette) sino ad oggi adottate dagli esecutivi che in questi anni si sono succeduti alla guida del Paese, sarebbero ancora 24mila gli esodati ancora senza alcuna garanzia.

"Il loro numero - afferma Giuseppe Zani che della Rete e un po' il portavoce nel Bresciano - è soltanto una stima, così come per stime in tutti questi anni si è proceduto per determinare quanti, per effetto della riforma del sistema pensionistico che porta il nome del ministro Fornero, si erano trovati senza lavoro e senza assegno pensionistico".

Paradosso nel paradosso, in oltre quattro anni, nessuno è stato ancora in grado di stabilire con esattezza il loro numero, rendendo in questo modo ancora più difficile affrontare e risolvere in modo organico il problema.

"La questione - continua Zani - è che in Italia c'è una parcellizzazione delle informazioni. La contabilità degli esodati è divisa tra un numero incredibile di enti".

Una parcellizzazione che, in occasione di precedenti salvaguardie, ha creato non pochi problemi. "Più di una volta - continua il portavoce nel Bresciano della Rete dei comitati degli esodati - le coperture per le diverse salvaguardie si sono rivelate superiori al necessario".

Oggi i 24mila (stimati) esodati sono in attesa dell'ottava e (si spera) ultima salvaguardia, prevista da un testo unico elaborato dalla commissione lavoro della Camera e votato da tutte le forze politiche. Una salvaguardia che faceva conto proprio sulle risorse avanzate dalle precedenti. Il governo, però, ha destinato ad altro quell'avanzo delle coperture e dunque spetta all'esecutivo mettere a disposizione le risorse per risolvere il problema degli ultimi esodati".

Con l'appello inviato a tutte le redazioni la Rete dei comitati degli esodati spera che la questione possa tornare in primo piano, stimolando così il governo a dare le risposte che gli competono in tempi certi.
 
di M. Venturelli  
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