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venerdì 4 dicembre 2015

Le parole di chi c'era il 3 dicembre (2)


te una classe politica di nominati a cui interessa solo il proprio tornaconto poltronistico, è pur vero che nelle prove di forza che periodicamente ci troviamo a fare è sempre venuta meno quella forza d’urto necessaria in termini numerici per far sentire forte la nostra voce e il nostro fiato sul collo a chi deve prendere delle decisioni per noi. È molto frustrante vedere ai presidi sempre quel centinaio di persone il più delle volte già salvaguardate che supportano le nostre richieste per spirito di solidarietà. Attualmente ALMENO fino al 06/01/2019 dovrebbero essere 23000 le persone ancora da salvaguardare. Al presidio del 3/12 ad essere ottimisti si potevano contare una decina di persone coloro che non erano ancora salvaguardati dopo la 7. I conti non tornano, è mai possibile che dei potenziali 23000 che mancano all’appello solo una decina hanno preso la briga di manifestare il proprio disagio e gli altri? Forse i conti sono ancora una volta sbagliati e i residui esodati sono in realtà 10/20 persone. Con questi comportamento non siamo credibili, abbiamo tutti la medesima età, abbiamo tutti degli acciacchi o dei problemi in casa, ma cosi facendo ci stiamo scavando la fossa con le nostre mani. Cerchiamo di essere compatti e in numero adeguati alla gravità della situazione perche nei palazzi del potere abbiamo pochi amici, i più ci vedono con fastidio al massimo ci blandiscono, perché non siamo utili ai loro fini elettorali.

1 commento:

  1. Michele, come scrivi, i conti non sono forse sbagliati, ma effettivamente sbagliati!
    Ogni salvaguardia è stata calcolata per eccesso, ed ormai siamo arrivati alla
    7° ed ultima salvaguardia.
    A dimostrazione del fatto che, alla manifestazione erano presenti soltanto
    una decina di non salvaguardati.

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