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venerdì 11 maggio 2012

Il punto secondo Giuliano Cazzola

PENSIONI/ Esodati. Cazzola: due anni di tutele garantite. Ma chi è in cassa integrazione o mobilità?
giovedì 10 maggio 2012
PENSIONI ESODATI - IL PUNTO DOPO L'INCONTRO TRA GOVERNO E SINDACATI Il braccio di ferro tra governo e sindacati continua. Nell’incontro di ieri con i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il ministro Fornero ha fatto sapere che entro maggio verrà emanato il decreto interministeriale sui 65 mila lavoratori “esodati”, che secondo i piani del governo potranno andare in pensione nel prossimo biennio con i vecchi requisiti. Sono 5 miliardi gli euro che il governo ha messo a disposizione fino al 2019 con i decreti Salva-Italia e Milleproroghe, soluzione che le parti sociali hanno definito "insoddisfacente". Il ministro Fornero però tira dritto, e annuncia che "il vincolo risorse non può essere messo in discussione. Per quelli che sono fuori dal decreto si vedrà". Proprio su questo “si vedrà” i sindacati hanno mosso le maggiori opposizioni: "L'accordo non va bene, va cambiato perché non dà garanzie a tutti", ha detto il leader della Cgil Susanna Camusso, che ha quindi annunciato il proseguo della mobilitazione. Il governo ha preso le sue decisioni, ma i dubbi restano: cosa accadrà allo scadere dei due anni di copertura promessi dalla Fornero?
I sindacati chiedono garanzie anche per i cosiddetti “esodandi”, vale a dire tutti quei lavoratori che, dopo aver firmato accordi per lasciare il posto di lavoro, rischiano di restare senza alcuna tutela una volta esauriti gli ammortizzatori sociali. Per loro, all’interno della bozza del decreto che il ministro Fornero ha illustrato, non c’è alcuna copertura. IlSussidiario.net ha quindi chiesto un commento a Giuliano Cazzola, vicepresidente della Commissione Lavoro, secondo cui dall’incontro di ieri «non è emersa una vera soluzione. Il governo ha preso una decisione per i prossimi due anni, allo scadere dei quali se ne riparlerà. Quella dei lavoratori esodati è certamente una situazione da risolvere, ma non è il maggior problema di questo Paese». Cazzola lancia quindi una provocazione: «Alzi la mano chi può contare su una sicurezza di due anni come quella degli esodati. Il problema è risolto per 65 mila persone, a cui nel prossimo biennio è stata garantita una maggiore tranquillità. Come detto, successivamente si penserà a una nuova soluzione».
Cazzola continua a spiegare che a suo giudizio ci sono casi ben più gravi degli esodati tra tutti i lavoratori che necessitano di una tutela, «come tutti coloro che sono in cassa integrazione o in mobilità. Molti operai di Termini Imerese sono fuori dalle coperture perché il decreto copre solamente coloro che sono in cassa integrazione o in mobilità dal 4 dicembre, mentre gli esodati delle Poste hanno ricevuto un cospicuo incentivo che potrebbe coprire diversi anni». Per quanto riguarda invece i cosiddetti “esodandi”, anche Cazzola vede «una vero problema. Il governo deve provvedere a riguardo nell’ambito della riforma degli ammortizzatori sociali, anche se l’idea pur precaria di istituire dei fondi di solidarietà, se rafforzata e consolidata può rappresentare la giusta risposta».
Chiediamo infine a Giuliano Cazzola se, nonostante le proteste e vivaci opposizioni, considera l’atteggiamento dei sindacati quanto mai timido e improntato sulla difensiva: «In effetti è vero, spesso con il governo Berlusconi si faceva fatica ad attraversare piazza Montecitorio, mentre adesso è sempre vuota. L’atteggiamento dei sindacati è certamente diverso, ma è anche vero che quando a dicembre è passato il Salva-Italia siamo stati tutti presi in contropiede: il governo ha fatto un vero e proprio blitz sulle pensioni, su cui non c’è stato neanche il tempo di riflettere, e i sindacati si sono ritrovati in una situazione in cui potevano solo prendere o lasciare».

5 commenti:

  1. On.Cazzola gli esodati che avevano fatto degli accordi con le aziende si ritrovano oggi a posticipare la pensione di 5/6 anni senza alcun reddito e senza pensione.Ogni giorno aumentano i suicidi e la violenza. A tutto cè un limite. Riferisca a mister suicidio e miss omicidio che la pazienza ha un limite e che non ne possiamo più di questo tira e molla. si tolgano dalle scatole e vadano a fare qualche altra cosa di cui siano più capaci invece di rovinare la povera gente. Il problema siete voi, la casta.

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  2. onorevole cazzola....chi scrive e' un esodato poste...che ha ricevuto a suo dire un cospicuo incentivo...(1500 € lordi al mese)
    per i mesi (26) in attesa di assegno pensionistico....ora il sottoscritto ....rientrando nei parametri del (firma prima del 04 12 2011...uscita entro il 31 12 2011) ministro, essendo di febbraio 1953, non rientra pero' nei 24 mesi, restando cosi' fuori dai 65000......ed entrando nel limbo di quelli che SI VEDRA'.....
    tenendo conto che i mesi diventeranno...BOOO!!!!!!

    e pensare che con soli due mesi di retribuzione DELLA MINISTRA.....
    riuscirei ad arrivare senza problemi alla pensione.....

    NON E' UNA CAZZATA MA UNA REALTA'.....due mesi da ministro risolverebbero CINQUE anni di ESODATO....VITTORIO53

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  3. Cazzola continua a sparare cazzate. Perchè non ti informi caro deputato da me pagato e anche bene. Anche se io esodata postale avessi preso un incentivo che mi copriva per 3 anni, COME PENSI CHE POSSO ANDARE AVANTI SE QUELLA GRANDE "SIGNORA" MI HA SPOSTATO LA PENSIONE DI ALTRI 6 ANNI??? LI SAI FARE I CONTI O PER TE LA MATEMATICA E' UN OPTIONAL? MA QUESTA GENTE PARLA ANCORA E NESSUNO GLI SPUTA IN FACCIA.
    ESODATA INCAZZATA ALLA GRANDE DOPO AVER VERSATO 35 ANNI DI CONTRIBUTI CHE ADESSO PER LA FORNERO NON VALGONO NULLA. SPERO CHE TU POSSA UN GIORNO SOFFRIRE COME STAI FACENDO SOFFRIRE NOI. VERGOGNA

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  4. Egregio On. Cazzola com'e lontano quel tempo che come dirigete CGIL riusciva a capire i problemi dei lavoratori. Il problema di voi politici e' che avete perso ogni riferimento con realtà della gente...Quando si dice che " non sapete quanto costa il litro di latte..." Vede il cospicuo compenso di noi esodati postali ci permette di arrivare alla finestra pensionistica con la precedente legge previdenziale al netto anche di contributi volontari da versare all' INPS. Nel mio caso, che non rientro nei 24 mesi previsti dal decreto, avrei dovuto versare solo 9 mesi di contributi per percepire la pensione a febbraio del 2014 ( 40 anni di contributi e 61anni di età anagrafica). Oggi invece devo sentire La MINISTRA che Lei sostiene che liquida la questione con un vergognoso " si vedrà " che per me significa versare ben 40 mesi di contributi e restare senza stipendio e pensione fino ad agosto del 2015. Ecco il cospicuo incentivo. Poveri noi....
    Esodato Poste 53

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  5. Ci saranno anche casi piu' gravi dei nostri , non somo io a negarlo, ma fin dall'inizio noi abbiamo detto che ci si doveva salvare tutti dopo la riforma pensionistica del Salva Italia. Mi dispiace che lei a distanza di 2 mesi dal convegno del Sole a MILANO a questo punto giri le carte in tavola. Paola

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