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venerdì 28 marzo 2014

Salvaguardare, ma anche far ricevere pensione ai già salvaguardati

Esodati: la nuova legge non è il solo problema ma far ricevere pensione a chi già salvaguardato
Con nuove dichiarazioni ministri Poletti e Madia nuove speranze esodati: situazione attuale e cosa potrebbe veramente cambiare
Questione ancora aperta sugli esodati, questione che riguarda non solo la necessità di trovare una soluzione definitiva per questi lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro e senza pensione a causa delle norme pensionistiche dell’ex ministro Fornero, ma anche la necessità di trovare coperture per erogare la pensione alle migliaia di persone già salvaguardate dai decreti dei precedenti governi Monti e Letta.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Inps, ad oggi, in media, un solo esodato su 5 ha effettivamente ottenuto la pensione, circa 33.147 a fronte di oltre 160 mila unità complessivamente salvaguardate dall’esecutivo. Le posizioni certificate dall’Istituto di previdenza allo scorso 20 gennaio sono nel complesso 82.458 di cui 62.383 relative alla prima salvaguardia che prevede la copertura di 65.000 posizioni, 14.450 alla seconda salvaguardia, che prevede 55.000 coperture e 5.625 alla terza che prevede 10.130 coperture.
Quanto alle ultime due salvaguardie per 32.000 coperture complessive, il rapporto precisa che per la quarta relativa a 9.000 coperture le attività di certificazione saranno concluse entro giugno 2014, mentre per la quinta salvaguardia relativa a 23.000 posizioni deve ancora essere pubblicato il decreto interministeriale di attuazione.
E qualcuno spera che le ultime dichiarazioni dei ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, possano significare strada verso un cambiamento.
Se, infatti, il ministro del Lavoro ha dichiarato che presto si cercheranno i fondi per risolvere una volte per sempre il problema della categoria creato dalla riforma pensionistica attualmente in vigore; il ministro Madia ha proposto prepensionamento e flessibilità, piano che al momento interesserebbe solo i dipendenti pubblici ma che poi sarà esteso anche ai privati, per rimettere in moto il mondo occupazionale giovanile  e permetterebbe a categorie di lavoratori, come esodati precoci e usuranti, di accedere alla pensione.
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