Il tema della riforma pensioni 2014/2015 è al centro del dibattito politico in vista degli emendamenti alla legge di stabilità: le news che giungono riguardano soprattutto gli esodati e i Quota 96 che hanno deciso di scendere in piazza il 27 novembre per "ricordare" al governo le loro vertenze, mentre sembra che sia apparso un emendamento per quanto riguarda le cosiddette pensioni d'oro. Intanto, la vittoria elettorale della Lega Nord rende ancora più forte la posizione del partito intorno al referendum abrogativo della riforma pensioni Fornero. Il governo ne dovrà tenere conto.

Riforma pensioni 2014/2015: la manifestazione di esodati e Quota 96 il 27 novembre


A richiedere una riforma pensioni 2014/2015 sono soprattutto gli esodati e i Quota 96. La "Rete dei Comitati degli Esodati" ha infatti annunciato una manifestazione per il 27 novembre per denunciare l'assenza di volontà politica nella ricerca di una soluzione strutturale per gli esodati e gli "esodandi" che verranno fuori anno dopo anno. La denuncia è ancora più ampia: sotto accusa è anche l'Inps che ha dichiarato che lo strumento delle salvaguardie non potrà essere utilizzato più, anche se, secondo dati ufficiali, sono ancora 50mila i lavoratori esodati che non lavorano e non hanno diritto alla pensione. A questa manifestazione si uniranno anche i Quota 96, anche loro chiedono al governo una soluzione definitiva alla propria vertenza e, dal momento che ci sono due emendamenti in discussione, l'approvazione di una norma che conceda finalmente il diritto alla pensione negato.

Riforma pensioni 2014/2015: l'emendamento sulle pensioni d'oro


Un'altra questione che resta sempre aperta per una riforma pensioni 2014/2015 è quello delle cosiddette "pensioni d'oro". La notizia riguarda il fatto che il governo ha definito ammissibile un emendamento alla legge di stabilità che prevede l'impossibilità di cumulare i benefici del regime retributivo con quelli relativi al passaggio al sistema contributivo. Il provvedimento, qualora venisse accolto, impedirebbe la maturazione di una pensione superiore all'80% dell'ultima busta paga ricevuta (si tratta del limite istituito dalla legge n. 335 del 1995, la Riforma Dini). Secondo i calcoli dell'Inps sono circa 160mila i lavoratori che, al momento, possono accedere a un trattamento pensionistico che è circa il 110% rispetto all'ultima busta paga. La categoria è rappresentata soprattutto da docenti universitari, alti burocrati dello Stato e magistrati.

Riforma pensioni 2014/2015: la vittoria elettorale della Lega Nord e il referendum abrogativo


Un'ultima riflessione sulla riforma pensioni 2014/2015 si sviluppa a partire dal successo elettorale che la Lega Nord ha avuto nelle ultime elezioni. Matteo Salvini ha dichiarato infatti che la Lega si presenta come una forza nazionale e non più soltanto regionale e questa impostazione e soprattutto la vittoria elettorale sembrano poter rendere più forte dal punto di vista politico la decisione di un referendum abrogativo della riforma pensioni Fornero. Certo manca ancora il via libera della Corte Costituzionale e non è detto che arrivi, ma è chiaro il messaggio al governo: una riforma strutturale del sistema previdenziale la vogliono gli italiani e la vuole uno dei partiti al momento in ascesa. Si attendono discussioni in merito.
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