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lunedì 17 novembre 2014

La "Rete" contro "schedatura" degli "esodati non salvaguardati"

Nota della Rete dei Comitati Esodati contro l' ipotesi di "schedatura" degli "esodati non salvaguardati"

Al Presidente La Commissione Lavoro del Senato Sen. Maurizio Sacconi,
Al Presidente La Commissione Lavoro della Camera On. Cesare Damiano
A tutti i Componenti le Commissioni Lavoro di Camera e Senato
Al Presidente del Senato Sen. Grasso
Al Presidente della Camera On. Boldrini
                                                                                     Roma 17 novembre 2014
La Rete dei Comitati di Esodati con costernazione e disappunto apprende, in maniera del tutto informale dal blog del Sen. Ichino, (http://www.pietroichino.it/?p=33436)  che la Commissione Lavoro del Senato starebbe elaborando o ha elaborato una scheda per il censimento degli “esodati non salvaguardati”, che come iniziativa non puo’ essere concepita diversamente da una gravissima svolta persecutoria nei confronti di queste persone.
Ci pare poter affermare che tale intenzione trovi ispirazione dalle recenti dichiarazioni dei vertici Inps in Commissione Lavoro del Senato, dichiarazioni da noi ritenute assolutamente infondate ed in merito alle quali abbiamo replicato con prontezza e risolutezza per mezzo di un argomentato e documentato comunicato inviatovi il 14 c.m., che  rinviamo in allegato.
Vogliamo sperare che tale proposta sia ascrivibile al solo Sen. Ichino, alle cui tesi, inconsistenti ed estranee alla realtà, la Rete dei Comitati ha costantemente controbattuto con argomenti oggettivi e documentati
Qualora il progetto della “scheda” fosse invece e tristemente un’idea partorita in maniera congiunta dalla Commissione Lavoro o Sottocommissione Esodati, esprimiamo fin d’ora con il massimo sdegno la totale nostra contrarietà per le argomentazioni che sinteticamente indichiamo qui di seguito:
1)   La richiesta di tale censimento, è già stata avanzata dalla Commissione Lavoro della Camera con l’interrogazione n. 5-030439 dell’On. Gnecchi , a cui in data 15 ottobre si è fornita risposta con due tabelle elaborate dallo stesso Inps, che stimano in 49.500 unità gli ex lavoratori esclusi dalle 6 precedenti salvaguardie e con decorrenza del diritto entro il 6.1.2019;
2)   Reputiamo che la Commissione Lavoro del Senato o la Sottocommissione “Esodati” non abbiano né l’autorià né il potere  per attuare un qualsivoglia censimento in materia previdenziale che si ritiene invece facoltà di esclusiva competenza dell’INPS. Il perimetro entro cui operare tale stima è per la Rete dei Comitati (e per tantissimi nostri interlocutori governativi e parlamentari) definito dai due principi che definiscono il bacino dei cosiddetti esodati, ovvero:  
a)   Non essere più occupati al 31.12.2011 per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo, oppure avere entro quella data sottoscritto accordi collettivi o individuali che come esito finale prevedano il futuro licenziamento.
b)   Maturare il requisito pensionistico con le previgenti norme entro il 31.12.2018.
3)   Si stigmatizzano inoltre le numerose e palesi discriminazioni intuibili già da una primissima lettura della scheda in questione, e che si accumulano a quelle contenute nei precedenti 6 provvedimenti di salvaguardia legiferati nel corso di questi ultimi tre anni, (e sui quali alcuni giudici del lavoro si stanno già pronunciando) senza mai sanare tuttavia il problema:
a)   Censimento riservato agli ultra sessantenni; si deduce che ne risulterebbero esclusi  tutti coloro aventi il requisito contributivo necessario ma nati dopo il 1954, con più che palese discriminazione rispetto all’art.3 della Costituzione.  
b)   Auto certificazione del reddito proprio e familiare; se ne evince che - e sarebbe la prima volta nella storia della nostra Repubblica -  si  intende condizionare il riconoscimento di un diritto costituzionale al reddito familiare !!!
c)   Lo schema del documento si limita esclusivamente ai cessati con accordi di incentivazione,  omettendo o ignorando volutamente intere categorie di esodati, anche molto numerose e previste nelle precedenti salvaguardie  quali i contributori volontari, i licenziati senza tutele, ed i mobilitati;
d)   Domanda (si tratta di un censimento o di una domanda?) da presentare esclusivamente on-line. E' ben nota a tutti la scarsa diffusione della cultura informatica tra gli ultrasessantenni e l'esclusione di fatto che una simile procedura causerebbe tra coloro che, non per loro negligenza, non posseggono o non sanno utilizzare un computer (e sono la stragrande maggioranza).
e)   Riteniamo che  tale iniziativa  contenga gli estremi per la violazione  di numerose norme sulla tutela della Privacy dei cittadini e ci riserviamo eventuale ed opportuna denuncia all’Autority competente;
f)     Tale  proposta appare contravenire anche ad alcune norme dell'Authority per le Comunicazioni, poiché si vorrebbe veicolare tramite media (il sito del Senato) la raccolta di informazioni personali e reddituali di cittadini italiani. Anche su tale circostanza  si esaminerà la possibilità per  presentare denuncia all’Authority competente. Le dichiarazioni che negano la persistenza del dramma sono già un fardello insopportabile per i non salvaguardati, perché negano la loro esistenza e l’ingiustizia che hanno subito, ma ancor più inqualificabile è che si possa concepire e proporre la loro schedatura. 
La Rete dei Comitati degli Esodati ribadisce la sua richiesta di poter essere ascoltata dalla Commissione lavoro del Senato, o dalla Sottocommissione Esodati,  per poter portare le “buone ragioni” degli esodati non ancora salvaguardati.
La Rete dei Comitati ribadisce la sua ferma e pressante richiesta affinché la Commissione Lavoro del Senato si renda unitariamente promotrice di un urgente provvedimento di salvaguardia almeno per i 49.500 “esodati non salvaguardati”, certificati dall’INPS, da inserire nella Legge di Stabilità all’esame del Parlamento. 
Iniziativa che rappresenterebbe un passo importante verso la soluzione del dramma che decine di migliaia di famiglie italiane stanno vivendo da quasi tre anni con il concreto rischio di indigenza perché condannate a vivere altri numerosi anni senza alcun reddito e senza pensione.
 Per la “Rete” dei Comitati degli Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Donne ESMOL, Esonerati Pubblica Amm.ne, Fondi di Settore e Licenziati senza tutele
Francesco FLORE – Tel. 07803888 - 33899768
I Comitati in Rete
COMITATO MOBILITATI ROMA E NAPOLI
mobilitati.roma.napoli@gmail.com
COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 - cbernardini4@gmail.com
COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 - daniele716@alice.it 
COMITATO ESODATI BANCARI
segreteria del comitato - tel. 06 83393835 - comitato.degli.esodati.bancari@gmail.com
COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 - contributi.volontari@gmail.com - contributore@tiscali.it
GRUPPO DONNE ESMOL (ESODATE MOBILITATE LICENZIATE)
Marta Pirozzi 3772441197 - gruppo.esmol@gmail.com
COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 - tedesco40@libero.it
COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
Arrigo Migliorini - comitatoesodatilodi@gmail.com
COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 - demartino-emilio@virgilio.it
COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 3356842999 - perna.antonio@fastwebnet.it
COMITATO ESODATI LIGURI
COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
Elide Alboni - comitato.licenziati@libero.it
COMITATO FONDI DI SOLIDARIETA' di SETTORE FERROVIERI
Marcello Luca 3383182418 - comitato.fondisettoreferrovie@gmail.com
COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
Meris Cerello -comitato.esoneratipa@gmail.com

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