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giovedì 12 febbraio 2015

Opzione Donna

Pensione anticipata 2015 e opzione donna: riforma Poletti e proposta Boeri, Renzi dice no?
Pensione anticipata 2015 e opzione donna: riforma Poletti e proposta Boeri, Renzi dice no? Al via la class action.
Si fa sempre più acceso il dibattito in merito a pensione anticipata 2015 e opzione donna: da una parte abbiamo un asset ormai definito con Poletti, Boeri e Damiano che paiono viaggiare (pur con le rispettive diversità) sulla stessa lunghezza d'onda, dall'altra il premier Renzi, che come già sottolineato nel corso di precedenti contributi stenta a prendere in considerazione con la dovuta 'apertura mentale' le storture del sistema previdenziale italiano. E' stato proprio il premier a volere Tito Boeri alla guida dell'INPS, figura storicamente 'contro' la Legge Fornero, ecco che l'avvio di un iter legislativo anti-Fornero doveva rientrare sin da subito nei piani del premier. E invece l'ex sindaco di Firenze, un po' per pigrizia (continua a dare priorità ad altre questioni) un po' per via delle pressioni esercitate dall'UE e dal ministro dell'Economia Padoan (legato a doppio filo ai membri dell'Unione) continua a fare 'orecchie da mercante'. Eppure la deadline per iniziare a parlare seriamente di pensione anticipata 2015 e previdenza è già stata fissata a metà marzo, quando saranno definitivamente approvati i decreti attuativi del Jobs Act. Il tempo non è dunque molto e l'imperativo è arrivare a quella data con un'armonia e una condivisione di intenti senza le quali nessun provvedimento ampio o strutturato sarà possibile. Pienamente in linea con questo atteggiamento la mancata risposta in tema di opzione donna, con il relativo comitato pronto a dare battaglia all'INPS con l'avvio di una class action.   Pensione anticipata 2015 e opzione donna: riforma Poletti e proposta Boeri, Renzi dice no? - Il Comitato Opzione Donna 'cerca aderenti'  
Parlando di pensione anticipata 2015 e previdenza bisogna in definitiva sottolineare il lavoro portato avanti da Boeri, Poletti e Damiano, che molte idee hanno in comune circa il riassetto di uno degli istituti previdenziali più utilizzati di sempre. Tutti e tre puntano ad una maggiore flessibilità in uscita, con Poletti che vuole si apportare dei correttivi alla Legge Fornero ma in modo meno deciso rispetto a Boeri e Damiano. Il primo propone un taglio alle pensioni d'oro per incamerare risorse (oltre 4 miliardi di euro l'anno) e iniziare a smussare le tante ingiustizie previdenziali del nostro paese, il secondo punta sempre su Quota 100 o sulla creazione di un sistema che possa fissare per tutti una pensione anticipata 2015 a quota 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica di riferimento. Tutto lavoro che rimarrà lettera morta se il premier non si renderà presto di conto di come sia fondamentale agire in modi più decisi rispetto al passato.

Una delle vertenze più urgenti riguarda senz'altro l'opzione donna, con migliaia di lavoratrici che attendono ancora di sapere se quest'anno potranno continuare a fruire o meno dell'istituto. Il Comitato Opzione donna, che porta avanti la propria battaglia ormai da mesi, sta allestendo una class action per chiedere l'annullamento delle circolari interpretative che hanno ridotto i tempi in merito alle domande di accesso alla stessa opzione donna. L'istituto, lo ricordiamo, consente di accedere al pensionamento a quota 57 o 58 anni di età più 35 di contributi, ma se il governo Renzi non ratificherà una proroga lo strumento cadrà in disuso e non sarà più adottabile a norma di legge. A perorare la causa dell'opzione donna troviamo ancora una volta Damiano insieme al membro PD Maria Luisa Gnecchi, staremo a vedere; chiunque volesse aderire alla class action può visitare la pagina Facebook del Comitato, in questo momento 'in cerca' di aderenti.

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4 commenti:

  1. penso che un nemico cosi'.....i lavoratori non ce l'hanno mai avuto...
    questo e' il peggio di tutti .sempre dopo la fornero monti bersani.......

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    1. per me invece e' al primo posto poi vengono tutti gli altri...ma proprio tutti!!!
      dicono di non avere denaro......ma pagare INUTILI VITALIZI i soldi li trovano!!parlano di diritti acquisiti ma allora quando io ho iniziato a lavorare a me avevanoassicurato che dopo 35 anni sarei andata in pensione..questo non e' un diritto acquisito??sono solo acquisiti i lori diritti??vogliamo parlare di opzione donna...questa della mancata proroga non e' una buffonata??ma quante bastonate dobbiamo prendere ancora prima di ribellarci??

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    2. In risposta all' Anonimo13 febbraio 2015 19:26
      "Ti avevano assicurato che dopo 35 anni saresti andata in pensione?"
      Non sai che già prima della Fornero occorrevano 40 anni di contributi?
      Ma in che anno ti sei licenziata!

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  2. Come molti, parlate di "proroga" non lo è. Il Comitato opzione donna chiede con fermezza la cancellazione delle circolari Inps 35 e 37 nel rispetto della legge del 2004 che prevede la maturazione dei requisiti entro il 31.12.2015.
    Grazie
    Ornella Rossi

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