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martedì 17 febbraio 2015

Priorità

La riforma delle pensioni va fatta dando precedenza ad una settima salvaguardia
La Legge Fornero nel 2011 ha creato un evidente problema sociale perché ha impedito l'accesso alla pensione ad un numero altissimo di lavoratori. Sulla riforma delle Pensioni si sono pronunciati eminenti economisti, come Tito Boeriattuale presidente dell'Inps, sindacati e politici come Giuliano Poletti che ammette l'esistenza di uno stallo che non fa bene a nessuno. Ma il primo problema che una riforma delle pensioni deve affrontare e risolvere resta quello degli esodati perché a dispetto dei proclami governativi esistono ancora 49500 esodati, come riconosciuto anche dalla stessa Inps in occasione dell'interrogazione parlamentare dell'onorevole Maria Luisa Gnecchi.

Insostenibilità della situazione esodati

Una rappresentanza di lavoratori riuniti sotto un Comitato costituito per aprire un tavolo di concertazione con le parti interessate ha espresso tutta l'urgenza del problema esodati in diverse sedi. Alla Cgil hanno risposto presente all'appello rassicurando che insieme con Uil e Cgil si rimane in attesa di una convocazione da parte del governo per un tavolo di trattative da condurre di concerto con MdL e MEF. In quella sede verrà ribadita la posizione di parte sindacale volta al riconoscimento del diritto alla pensione per tutti quelli che alla data del 31/12/11 potevano uscire dal lavoro con le regole antecedenti la Fornero.

La settima salvaguardia

Da parte PD, come risulta da un incontro svoltosi tra il Comitato degli esodati e gli onorevoli Fassina e Incerti, non c'è una pregiudiziale alla realizzazione di una settima salvaguardia che risolva il problema dei 49.500 lavoratori rimasti privi di tutele. Nelle intenzioni del Pd esiste la volontà di aprire un cantiere da avviare nel mese di marzo in cui togliere tutti i paletti governativi. Resta però il problema copertura finanziaria da affrontare, come confessato dall'On. Incerti, unico vero ostacolo ad una soluzione divenuta ormai imprescindibile. Lo stesso Fassina riconosce che quello degli esodati è un dramma che va risolto ma per arrivare adottenere una settima salvaguardia bisognerà continuare a lottare.
 

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