
Scritto da Eleonora Accorsi
Un atto ispettivo della Commissione Lavoro della Camera dei deputati accerta i potenziali interessati da un ulteriore intervento in favore dei lavori che hanno perso il posto di lavoro nel 2011 e che sono senza stipendio e pensione.
A questo numero si devono sommare altre 3.300 persone se si ricomprendessero nel profilo di tutela anche i lavoratori collocati in mobilità ordinaria a seguito di accordi stipulati in sede non governativa entro il 31 dicembre 2011 che sono cessati dal lavoro entro il 31 dicembre 2014.
La vicenda - L'atto di sindacato ispettivo chiedeva al Governo di fornire il numero dei potenziali beneficiari delle misure di salvaguardia per l'accesso al trattamento pensionistico nell'ipotesi in cui venissero modificati alcuni requisiti attualmente previsti dalla normativa. Il Sottosegretario Bobba ha indicato che il Parlamento, lo scorso 1° ottobre, ha approvato in via definitiva l'Atto Senato 1558 recante «Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico». Tale provvedimento, "che è segno del costante interesse del Governo per i lavoratori cd «esodati»", garantisce tutela ad ulteriori 32.100 soggetti, appartenenti alle categorie dei: lavoratori collocati in mobilità; prosecutori volontari; beneficiari dei permessi per assistenza ai soggetti con disabilità; soggetti cessati dal lavoro per accordo individuale o collettivo o mediante risoluzione unilaterale.
Bobba ha quindi fornito due tabelle, secondo le stime dell'INPS, concernenti il numero dei soggetti che potrebbero essere oggetto degli interventi normativi nel senso auspicato dall'On. Gnecchi, oggi esclusi dalle sei salvaguardie. Ebbene la prima tabella mostra in particolare i dati relativi: – ai lavoratori autorizzati ai versamenti volontari indicati alla lettera b) dell'articolo 2, comma 1, del disegno di legge S. 1558; – ai lavoratori cessati di cui alla lettera c) del medesimo comma 1 dell'articolo 2; – a quelli beneficiari di permessi e congedi indicati nella lettera d) della medesima disposizione; – e ai lavoratori con contratto a tempo determinato di cui alla successiva lettera e); che sarebbero interessati dall'intervento prevedendo la maturazione del trattamento pensionistico, rispettivamente, al 6 gennaio 2017, al 6 gennaio 2018 e al 6 gennaio 2019.
"L'INPS ha tuttavia precisato - si legge nella risposta del Sottosegretario - che il numero totale dei potenziali beneficiari – pari a 46.200 – non tiene conto dei soggetti esclusi dalle precedenti salvaguardie poiché eccedenti rispetto ai contingenti determinati dalla norma. Mi riferisco, in particolare ai soggetti previsti dalla lettera d) del citato comma 1 dell'articolo 2". "Per quanto riguarda il quesito inerente i lavoratori collocati in mobilità ordinaria a seguito di accordi stipulati entro il 31 dicembre 2011 – di cui alla lettera a) dell'articolo 2, comma 1, – la seconda tabella mostra i possibili inclusi se la data di cessazione del rapporto di lavoro venisse spostata (dal 30 settembre 2012) al 31 dicembre 2012, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2014" ha indicato il Sottosegretario.
"Evidenzio, inoltre, che tale platea include soltanto coloro che hanno sottoscritto accordi di tipo non governativo, in quanto tutti coloro che hanno sottoscritto un accordo governativo risultano essere già beneficiari di salvaguardia anche se il rapporto di lavoro è cessato dopo il 30 settembre 2012. Da ultimo preciso che la tabella 2 è stata elaborata dall'INPS sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro, non essendo disponibili i dati certi sugli accordi di tipo non governativo" ha concluso il Sottosegretario.

BENE! INCOMINCIARE A CERTIFICARE IL DIRITTO,SUCCESSIVAMENTE PROCEDERE ANNO PER ANNO A MANDARE IN PENSIONE CON LE DECORRENZE MATURATE, SECONDO LE LEGGI PREVIGENTI, GLI ESODATI AVENTI IL DIRITTO.SPERIAMO IN BENE .CHE DIO CI BENEDICA
RispondiEliminaIO SONO RIMASTO FUORI DALLA SESTA SALVAGUARDIA PER UN MESE.OCCORRE RIPARARE A QUESTA INGIUSTIZIA.TUTTI GLI ESODATI CHE AVEVANO FATTO ACCORDI PRIMA DELLA RIFORMA FORNERO E USCITI DAL LAVORO AL 31.12.2011.DEBBONO ESSERE INCLUSI NELLA SALVAGUARDIA CHIAMATELA: SETTIMA O COME VI PARE ACCETTIAMO ANCHE SESTA BIS L'IMPORTANTE E' CHE RITORNI NELLE FAMIGLIE LA SERENITA' PERDUTA. VITO 53
RispondiEliminaSperando che sia la volta buona !!!
RispondiEliminaDel resto se Renzi promette di dare 80 euro alle neo mamme fino ad un massimo di tre anni per un tetto di reddito fino a € 90.00. Con quale coraggio lascerebbero famiglie intere senza un minimo di reddito dopo aver lavorato per una vita ???
Scusate mi Correggo: 90.000,00 Euro
EliminaForza ragazzi (vecchietti) che riusciremo a cavarcela tutti.
RispondiEliminaGiuseppe 53
VEDO DALLA TABELLA ALLEGATA, CHE SI PARLA DI 25.500 PROSECUTORI VOLONTARI: DA QUELLO CHE POSSO INTENDERE DAL SENSO, DOVREBBERO ESSERE QUELLI CHE SI STANNO PAGANDO I CONTRIBUTI VOLONTARI PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLA PENSIONE.
RispondiEliminaSI STA PARLANDO DEL 2017, 2018, 2019: QUALCUNO POTREBBE CHIARIRMI COME UN EX DIPINDENTE SAREBBE IN GRADO DI PAGARSI I CONTRIBUTI VOLONTARI PER TUTTI QUESTI ANNI.
TENGO A PRECISARE CHE SONO IN PENSIONE, MA SE MI FOSSERO MANCATI DEI CONTRIBUTI, QUESTI MI SAREBBERO COSTATI 1300 € AL MESE
On. Gnecchi, speriamo che questi sforzi vengano tenuti in maggiore considerazione da Renzi...
RispondiEliminaSe, come sembra, le sei salvaguardie si attestano su circa
RispondiElimina130.000 certificazioni a fronte delle 170.000 già finanziate,
dal Fondo Esodati si deve recuperare le risorse necessarie
utili alle ulteriori 40.000 pensioni per settima salvagurdia .
Quel che conta e' la salvaguardia dovutaci !!! Da dove prenderanno le risorse se la vedono loro, cosi' come hanno pensato bene di farci vivere da tre anni questo grande tormento.
EliminaMeglio che le risorse già ci siano,
Eliminae sono dove già si sono trovate
quelle per la sesta salvaguardia,
Fondo Esodati !!