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lunedì 4 maggio 2015

La Lega deposita il ddl su VII salvaguardia

Riforma Pensioni, La Lega deposita il ddl sulla settima salvaguardia. Ecco le misure

Scritto da  Davide Grasso
La Lega presenta la propria proposta di legge per estendere i benefici in favore dei cd. lavoratori esodati. All'interno ricompaiono i quindicenni e gli autorizzati ai volontari prima del 2007 ma anche il tentativo di porre rimedio all'Opzione donna.
Completo utilizzo delle risorse stanziate e non ancora utilizzate nel Fondo Esodati senza piu' alcun vincolo temporale per accedere alla salvaguardia, estensione della salvaguardia ai cd. lavoratori quindicenni, agli autorizzati ai volontari prima del 20 luglio 2007, ai lavoratori nella Cassa Edile, stop alla finestra di accesso e alla stima di vita per chiedere la pensione a 57 anni (cd. opzione donna), possibilità di accedere alla pensione a 64 anni anche per i lavoratori del pubblico impiego per chi ha raggiunto la quota 96 entro il 31 dicembre 2012.
Sono i punti cardine della proposta di legge (ddl 3002) - primo firmatario Onorevole Fedriga - depositata questa mattina dalla Lega Nord in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati in materia di estensione dei benefici previdenziali per i lavoratori cd. esodati (cd. settima salvaguardia). La proposta affianca quella depositata la scorsa settimana dal Pd ricomprendendo però espressamente alcune categorie di lavoratori rimasti fuori dal perimetro di tutela predisposto dal Pd.
Ma a cambiare, rispetto alla proposta del Pd, è soprattutto il meccanismo di utilizzo dei fondi e della formazione delle graduatorie degli aventi diritto. Per la copertura degli oneri si prevede infatti il completo utilizzo di tutte le risorse stanziate ad hoc e non utilizzate con il cd. Fondo Esodati introdotto con la legge 228/2012. Il criterio che si intende seguire sarà quello della tutela degli aventi diritto mese dopo mese in base al conseguimento dei requisiti per l’accesso alla pensione secondo le norme previgenti al citato decreto-legge n. 201 del 2011, fino all’utilizzo totale delle risorse accantonate e non utilizzate perché maggiori rispetto al fabbisogno relativo all’effettivo numero di lavoratori tutelati dai precedenti sei provvedimenti di salvaguardia. "Ciò - si legge nel disegno di legge - per rimediare a una ingiustizia delle salvaguardie finora applicate, le quali non prevedono un giusto ordine cronologico nella maturazione dei requisiti ai fini della fruizione del beneficio della salvaguardia stessa".
Qualora le risorse già stanziate nel fondo per la salvaguardia degli esodati (articolo 1, comma 235, della legge n. 228 del 2012), ancora non utilizzate perché maggiori rispetto al fabbisogno relativo all’effettivo numero di lavoratori tutelati dai precedenti sei provvedimenti di salvaguardia, dovessero risultare insufficienti la proposta di legge prevede l’intervento del Ministro dell’economia e delle finanze per apportare le occorrenti variazioni di bilancio al fine di provvedere al reperimento di nuove ed ulteriori risorse. L’INPS, dal canto suo, dovrà procedere al monitoraggio con cadenza mensile delle domande presentate, prendendo in considerazione tutte le istanze fino al completo utilizzo delle risorse allo scopo accantonate e non ancora utilizzate.
Documenti: il testo ufficiale del Disegno di legge 3002
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