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mercoledì 21 marzo 2012

Dillo a il Fatto Quotidiano

‘Esodati’, raccontateci
la vostra storia

A leggere l’ammissione del ministro Fornero al Sole 24 Ore c’è da dubitare delle sue grandi doti di tecnico.
Nel fare la riforma pensionistica, infatti, il governo non ha ben calcolato l’entità del problema rappresentato dai cosiddetti esodati, quei lavoratori incentivati a uscire dal posto di lavoro in cambio del diritto alla pensione. Diritto che, però, con la riforma è stato modificato allungando i termini inizialmente previsti. Ma se il governo aveva calcolato in circa 50 mila i lavoratori da tutelare con un apposito “paracadute” i calcoli appena fatti dall’Inps, pur non ufficiali, dicono che si potrebbe trattare di 350 mila persone.

Lo sbaglio è consistente e l’onere per risolvere il problema non sarà poca cosa. Il ministro assicura che entro il 30 giugno ci sarà un apposito decreto e chiede a questi lavoratori e lavoratrici di “pazientare”. Ma non dice come risolverà il problema. Concedendo a tutti il diritto che spetta loro? Oppure tagliando prestazioni che erano state stabilite legittimamente e su cui si misurano legittime aspettative? Visto il modo in cui il governo si muove c’è da aspettarsi nuovi tagli.

La vicenda, tra l’altro, è sintomatica di un nodo non indifferente dell’economia italiana perché questi lavoratori costituiscono la faccia, spesso nascosta, di miriadi di ristrutturazioni aziendali scaricate sui conti dello Stato. Un costo che oggi viene riportato sulle spalle dei lavoratori stessi: “esodati” e “mazziati”. Sul Fatto abbiamo parlato in tempi non sospetti del problema e vogliamo continuare a mantenere il riflettore acceso.

Per questo propongo a chi sta vivendo questa situazione di raccontare qui la sua storia, darci gli elementi generali – l’azienda, l’accordo siglato, l’incentivo, gli anni per la pensione, etc. – per poter continuare a raccontare questa, brutta, storia.
(Leggi)

12 commenti:

  1. sono esodato del 31-12-2009 avevo la finestra a 4 mesi per effetto della manovra tremonti spostata a 12 mesi sono senza lavoro ne pensione per 8 mesi martino fasano br

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  2. Eccomi. Esodata postale. Sono uscita dal lavoro per far entrare mio figlio. Mi sono abbracciata 5 anni senza pensione ne' stipendio; ero responsabile di ufficio. A conti fatti con un solo stipendio si trattava di fare sacrifici per cinque anni, vero, ma mio figlio e' entrato. Anche se lavora ancora ancora part time! Sono stata fra i primi esodati, nel 2010. All'epoca nessuno ha avuto contributi in denaro, solo noi piu' giovani, un contentino di 10000 euro lordi. Comunque qualche soldo da parte e tanti sacrifici ci avrebbero permesso di tirare avanti per cinque anni. Ora ne dovro' aspettare 12! Cosa faro'? Se dovesse andare storto qualcosa al lavoro di mio marito, come vivremo? Campero' fino a 67 anni?

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  3. E' vero! quella degli esodati e' una brutta e infinita storia che speriamo finisca presto.Un conto pero' è commentarla un'altro conto è viverla in prima persona.MOLTI ESODATI SI SONO AMMALATI VITTIME DI UNA RIFORMA FATTA IN EMERGENZA PER SISTEMARE I CONTI DELLO STATO MA NEL CONTEMPO SENZA ESTENDERE LE TUTELE A TUTTI.

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  4. Ciao, dirigente poste esodato (forzatamente...!!!), uscito il 31 dicembre 2011 come gli altri con una prospettiva di contributi da pagare inferiore a 24 mesi; nel 2014 finalmente la finestra...invece, altri 2 anni e x mesi di contributi da pagare e senza stipendio. Sto a pezzi...non è facile neanche trovare un lavoretto qualsiasi alla mia età. Un caloroso abbraccio a tutti i colleghi che si trovano + o - nella mia situazione. Attenzione però, qui non si tratta di qualifica (dirigente, quadro, operatore o portalettere...) siamo tutti nella stessa situazione e dobbiamo tenere la testa alta per non affogare...

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  5. anche io sono un'esodata e cesserò il mio rapporto di avoro con Poste Italiane il 31 marzo 2012, avendo firmato l'esodo lo scorso 3 agosto 2011. Avrei maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia (60 anni) a maggio 2013 + la finestra di un anno. Adesso mi ritrovo a dover aspettare 6 anni, FINO AL 2020,per poter prendere la pensione. E intanto come camperò? se riuscirò a campare? Mio marito è anche lui pensionato di Poste, ma con un solo reddito di 1100 euro,come faremo a pagare il mutuo (800 euro), le bollette. Come potremo sopravvivere? Come si può avere il coraggio di chiamare questa riforma "cresci Italia"?
    Perchè per noi comuni mortali tutto viene approvato con data retroattiva e per coloro che legiferano (e si vantano anche pubblicando i migliaia e migliaia di euro che percepiscono al mese) tutto è sempre impossibile, anticostiituzionale (???) e da venire? Ma che giustizia è questa?

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  6. Sono un esodato di Poste Italiane,ho firmato l'accordo di esodo nel giugno del 2011,questo accordo è stato ratificato presso la sede provinciale dell'ufficio del lavoro(mi sembra che sia un ente statale,quindi avrei fatto un accordo anche con lo stato).Quando ho firmato l'accordo maturavo la vecchia quota 97 nell'ottobre 2013 più scalini e scaloni sarei arrivato ad avere la pensione nel febbraio 2015,fatti un pò di conti e stringendo un poco ho visto che con l'incentivo sarei riuscito anche a pagarmi un anno di contributi volontari,e quindi ho smesso di lavorare il 31/12/2011,adesso dopo quel capolavoro di riforma mi ritrovo ad aspettare fino al 2019 per avere la pensione.Quando nel 2015, saranno finiti i soldi dell'incentivo come farò a vivere fino al 2019?Aspettiamo allora giugno nella speranza che non venga fatto un'altro scempio.
    Esodato poste

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  7. Sono una esodata di poste italiane, ho sottoscritto un verbale di accordo nel febbraio 2010 convinta di andare in pensione a fine 2013 con una copertura finaziaria di tre anni
    Poi e' arrivata la riforma Tremonti, ancora un anno di attesa....ma l'azienda pur di liberarsi di noi vecchiette mi ha dato ancora un po' di soldi.
    Con la riforma FORNERO siamo precipitati in un baratro.
    Lo sa la Ministra che nelle aziende competitive ci vuole personale giovane e scattante?
    Lo sa che se non si e' troppo fortunati nella vita alla nostra eta' a volte non si ha piu' voglia di sorridere alla vita?
    Dobbiamo raccontare i nostri guai e perdere quel po' di dignita' che cerchiamo di difendere fino all'ultimo?
    Sono nata povera e non mi lamento se continuo ad esserlo, non invidio come pensa Berlusconi i ricchi, ma la nostra piccola pensione ce la volete dare?

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  8. Noi esodati di poste probabilmente con questi numeri ci dovremo
    mettere l'anima in pace,(per loro la scusa sara' Azienda non in crisi)

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  9. Sono una esodata di Poste Italiane di 59 anni e 38 anni di contributi versati. Ho firmato l'accordo con Poste e con le parti sociali(sindacato e Industriali) i primi di novembre 2011 e cessato il rapporto di lavoro il 31/12/2011. Mi e' stato dato un incentivo che mi avrebbe permesso di arrivare ad agosto del 2014, poiche' avrei maturato il diritto alla pensione in maggio 2013. Ora con la nuova normativa slitto al 2019/2020. Ho fatto domanda per versamenti volontari per anticipare al 2016 ma a parte il fatto che non hanno risposto, dovrei comunque versare circa 40000 euro che per la mia famiglia sono una enormita'. Nella mia vita ho sempre fatto sacrifici, con due stipendi di 1200 euro, abbiamo pagato un mutuo, mandato i figli all'universita' e pagato tutto cio' che molti benestanti non hanno pagato e ora mi ritrovo con un pugno di mosche. Vorrei che si capisse che siamo persone con le relativa
    e famiglie e questa continua agonia che perdura ormai da quattro mesi ci porta alla morte. Io personalmente da tutta questa angoscia mi sono guadagnata seri problemi di tachicardia. Credo che al cimitero non andra' la Fornero come diceva quella maglietta, ma andremo noi. E' altrettanto vergognoso che i partiti come sempre siano cosi' lontani dalla realta' del paese, presi solo dalle loro bassezze. Oltre tutto questo sottolineo che i nati come me nel 1953 saranno quelli che pagheranno di piu' oltretutto per nulla. Ringrazio il Fatto Quotidiano per lo spazio che ci vorra' dare. Marinella F.

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  10. Mi chiamo Paola,tra due mesi compiro'60 anni, lavoravo come sportellista in un ufficio della provincia di Bs. Assunta da poste nel1990, perche' prima facevo la mamma a tempo pieno per i miei 3 figli.Nel giugno 2011, sono stata chiamata da poste, per propormi una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, in cambio di 18 mesi di stipendio fino a raggiugere il 1° giugno 2013. giorno in cui avrei dovuto percepire la grande somma di 700 euro mensili: la mia pensione di vecchiaia. Ho preso un po' di tempo pprima di dare una risposta,ma avere appena stipulato un mutuo e avere un marito pensionato, non mi ha lasciate molte alternative. Mi sono ritrovata ad essere, senza stipendio e senza pensione , perche' troppo giovane per percepirla.Ora mi si dice di attendere fino a Giugno, ma secondo me il Ministro vive il suo quotidiano, molto diverso dal nostro: per me anche 700 euro, sono importanti per vivere con dignita'. A lei questi 700 euro forse basteranno, per mettere fiori freschi ad abbellire la sua casa. Perche' ce l'ha tanto con noi esodati, dopotutto anche se pochi i miei contributi me li sono pagati con il mio lavoro, non me li ha di certo regalati il Governo.Perche' mi devo sentire in colpa per una cosa che ci aspetta di diritto, dopo aver lavorato in casa e fuori,accompagnato i figli ad una loro vita autonoma, senza richiedere raccomandazioni per posti di lavoro adeguati ai loro studi.Se e' perche' sono troppo giovane per andare in pensione, non c'e' problema,basta un sua parola per farmi riassumere per ridarmi il mio posto di lavoro.SAREI DISPOSTA ANCHE A TORNARCI DOMANI.Ringrazio comunque IL FATTO QUOTIDIANO CHE E' INTERESSATO ALLE NOSTRE STORIE.Paola

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  11. Signor Presidente della Repubblica, signor Presidente del Consiglio,onorevole Fornero, mi rivolgo direttamente a Voi perche’ so che avete ritenuto opportuno, per ovvie ragioni, ,non soddisfare la richiesta di “salvare” tutti gli esodati nel decreto mille proroghe . Io fra questi sono quella che ha la situazione piu' disastrata: con 30 anni di contributi dovevo aspettare 5 anni senza pensione ne' stipendio, avendo lasciato il lavoro per darlo a mio figlio (che tra l'altro e' stato assunto a tempo indeterminato, si, ma part time per 15 giorni al mese, salvo assunzione a tempo pieno che sarebbe dovuta arrivare in circa 18 mesi, ma non se ne parla). Pur di sistemare in qualche modo mio figlio mi sono abbracciata il sacrificio di stare 5 anni senza pensione ne’ stipendio, ho rinunciato a circa 200000 euro di mancato guadagno, ho ricevuto solo 10000 euro lordi di contentino concesso, all’epoca, solo ai piu’ giovani.Dovro' aspettarne piu' di 13!!( Sono nata a febbraio 1955!) Sempre se saro' ancora viva per allora! Pago lo scotto di aver cominciato a lavorare troppo giovane! Ho sempre lavorato per due, anche per qualche collega fannullone. I miei ex clienti ancor oggi quando mi incontrano per strada mi salutano con affetto stima e simpatia ed ancora mi rimpiangono. Ma lo stato mi ha punito, non mi resta davvero che sperare che non succeda niente al lavoro di mio marito, altrimenti se qualcosa dovesse andare storto saremmo davvero sul lastrico! Ma il mio marito e’ dipendente comunale e neanche i comuni se la passano troppo bene ultimamente. Confido davvero nella serieta’ dell’attuale governo, e spero che mi sia concesso di poter andare in pensione se non come fu stabilito all’epoca del mio ritiro, almeno quanto prima. Mi credetemi, sono davvero disperata perche’ dacche’ ero in una botte di ferro ora rischio di trovarmi sul lastrico. Capisco l’attuale delicatissimo momento economico e non pretendo di non partecipare anche io alla ripresa economica del paese con sacrifici anche miei, ma, credetemi, 13 anni e 2 mesi sono davvero troppi! So che lo scoglio da superare perche’ tutti possiamo andare come era stato deciso e’ la mancanza di copertura economica. Ora chiaramente non sta a me entrare nel merito di come reperire i fondi, ma ci tengo a sottolineare che chi decide delle nostre vite e’ quasi sempre all’oscuro di cosa sia vivere una vita “normale” giorno per giorno, con tutte le sue difficolta’. In linea di massima chi decide delle nostre vite non ha ne’ mai avuto problemi di farsi bastare lo stipendio per un mese o semmai rimandare una spesa al mese dopo per ristrettezze economiche. O non farla del tutto. Dato che la stragrande maggioranza degli italiani e’ in queste condizioni, nessuna meraviglia se l’economia sia in recessione ed il fatturato delle aziende cali paurosamente: mi piacerebbe averne tanti soldi da spendere per contribuire a rendere la mia Italia florida! Se dobbiamo con le tassazioni aiutare il bilancio dello stato, poi non abbiamo piu’ niente, abbiamo anzi bisogno di una mano dal cielo che aiuti noi. E’ facile pretendere dalla popolazione in genere sacrifici per lo stato. Mi rendo perfettamente conto che il difficile e’ chiederli a chi disponibilita’ ne ha tanta, oltre ogni dire, perche’ purtroppo queste sono persone che con tanto denaro hanno anche tanto potere. Pero’, penso, se si raddoppiassero le tasse sui beni di lusso e si tagliassero drasticamente i benefici dei soliti, se non si permettesse (a persone del tutto meritevoli, per carita’) di percepire pensioni di oltre trentamila euro al mese, o se non si permettesse di cumulare cariche e stipendi (oltretutto chi ha tante cariche ben difficilmente potrebbe lavorare in modo tale da meritarseli tutti), se i blitz della guardia di Finanza continuassero nei porti d’estate con regolarita’ per appurare se i proprietari delle grosse imbarcazioni siano in regola con le tasse,bene, si troverebbero i fondi addirittura per salvare l’Italia senza chiedere sacrifici agli italiani.

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  12. Sono Patrizia, l'autrice della precedente lettera che ho scritto alle piu' alte cariche dello stato ed alla Fornero. So che non saranno mai lette, ma se continuiamo a protestare forse qualcosa si muovera'. Per chi volesse fare altrettanto gli indirizzi di posta li troverete cercando con Google. Grazie

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