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giovedì 22 marzo 2012

Due pianti diversi

Pensione sfuma dopo 40 anni di lavoro
mer 21 marzo 2012
di Giacomo Guglielmone
CREMONA - Lavorare oltre quarant’anni e vedersi sfuggire da sotto il naso la pensione, con la prospettiva di trascorrerne altri nove senza introiti. Il tutto dopo un triennio di mobilità a 600 euro netti al mese. Una vicenda che lascia senza parole quella che ha per protagonista Mario F., un cremonese di 58 anni al centro del più tipico (e spietato) dei casi che riguardano i cosiddetti ‘esodati’ prodotti dalla riforma previdenziale varata dal governo Monti. A occuparsi della vicenda è Inca-Cgil. Il responsabile del patronato, Francesco Zilioli, ieri mattina ha ricevuto l’ex lavoratore, a un tratto in lacrime. Mario ha iniziato a lavorare nel 1970, prima come operaio, poi come impiegato, in un’azienda metalmeccanica di Cremona. Trafila regolare fino al 2009, quando l’azienda va in crisi e scatta la mobilità, che per il 58enne termina il prossimo aprile. Mario aveva preventivato di versare contributi di sua tasca fino a giugno, per arrivare alla soglia della pensione: con le vecchie regole avrebbe cominciato a riscuoterla dal primo gennaio 2013. Invece gli è cascato il mondo addosso: con la riforma Fornero — il ministro che ha pianto nell’annunciare i sacrifici e fatto piangere molti italiani — Mario deve pagare altri due anni e mezzo di contributi. Il punto è che non lavora, non ha i soldi per versarli, tra un paio di settimane non avrà più entrate. Se le cose non cambiano, andrà avanti così fino a quando avrà 67 anni, quando prenderà l’assegno di vecchiaia. Di cosa vivrà? Domanda senza risposta. «La circolare con cui l’Inps fornisce le prime indicazioni sulla riforma — spiega Zilioli — aggiunge altre picconate al nostro sistema previdenziale pubblico. Molte norme, infatti, sono ulteriormente restrittive e in qualche caso palesemente forzate, con un accanimento particolare sulle donne e sui lavoratori più colpiti dalla riforma, quelli rimasti senza lavoro e senza pensione, che attendono ancora di sapere dal governo se potranno accedere ad un diritto o dovranno partecipare a una lotteria. In queste ore il ministro Fornero ‘sembra’ essere intenzionata a intervenire, entro giugno, con modifiche, per dare una speranza alle decine di migliaia di pensionandi che, come il signor Mario, vedono un futuro estremamente complicato. Certo non quello che ci si poteva meritare dopo aver versato contributi per oltre 40 anni».
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