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giovedì 8 maggio 2014

Cgil: "Senza concertazione il governo distorce la democrazia"

6 maggio 2014
Riforme, Cgil: "Senza concertazione il governo distorce la democrazia"
Ci va giù duro il segretario del sindacato, Susanna Camusso, che evidenzia: "Da più anni a questa parte gli esecutivi sono stati autosufficienti e hanno prodotto vittime come gli esodati". Il Jobs Act non è escluso, "aumenterà i precari". Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, rincara: "L'esecutivo con la fretta fa fuori la verifica e quindi la democrazia"
16:56 - "Abbiamo registrato, da più governi a questa parte, l'insofferenza verso la concertazione". Lo afferma il segretario della Cgil, Susanna Camusso, aggiungendo: "Contrastiamo e contrasteremo l'idea di un'autosufficienza del governo, che determina una torsione democratica verso la governabilità a scapito della partecipazione". "Ciò ha prodotto vittime come gli esodati", ha poi sottolineato.
Comunque, "non ci sentiamo orfani, ma protagonisti"; "senza concertazione non viene meno il protagonismo e la capacità di far valere le nostre ragioni". Al congresso nazionale del sindacato, il leader Cgil ha lanciato "quattro sfide al governo" su pensioni, ammortizzatori sociali, lavoro e fisco. Quattro punti sui quali "aprire una vera e propria vertenza, da proporre a Cisl e Uil". "Il lavoro decide il futuro", ha ribadito.

"Unificare Cig ordinaria-straordinaria" - Nel campo degli ammortizzatori sociali, occorre "una cassa integrazione che unifichi ordinaria e straordinaria per tutti i settori e dimensioni di impresa a contribuzione". Lo ha detto la Camusso, secondo cui "con questa scelta si può andare al superamento della cassa in deroga". A suo giudizio "il regime del nuovo sistema deve includere, perché il sistema sia universale, i vari fondi della legge 92: con questa scelta si può andare al superamento della cassa in deroga. Questo - ha sottolineato - non vuol dire ovviamente che non vi sia più intervento pubblico per gli ammortizzatori, la spesa deve indirizzarsi ai contributi figurativi e all'universalità di una nuova indennità di disoccupazione che sia effettivamente usufruibile da lavoratori standard e non".

"Con il Jobs Act più precari" -  Il segretario attacca poi il Jobs Act: "Abbiamo espresso e confermiamo il nostro giudizio sul decreto lavoro: va nel verso dell'ulteriore precarizzazione e confermiamo che il disegno di legge delega è tutt'altro che chiaro", ha affermato. La Camusso non fa sconti e ribadisce: "Si potrebbe dire che da una semplificazione del mercato del lavoro, siamo alla moltiplicazione della complessità, a un oggetto intraducibile in qualunque altra lingua, destinato ad allontanare per i giovani e per i disoccupati la prospettiva di fondare qualche progetto sul loro lavoro, con tutti gli effetti di peggioramento del sistema formativo e produttivo". Quindi, ha spiegato, "vi è la necessità di fermare la deriva precarizzatrice del mercato del lavoro". Pertanto, ha aggiunto, "discutiamo tempi e certezze antidiscriminatorie. Insieme al contratto unico, altre 3 forme: il contratto a termine causale, per stagionalità e sostituzioni, la somministrazione e l'apprendistato". Poi, "altre forme vanno ricondotte, qualora necessario, al lavoro veramente autonomo di cui vanno definiti i diritti universali".

"Lavoro, meglio il contratto unico" - Per la Cgil quindi bisogna fare leva sulla semplificazione anche in ambito di lavoro: "Sul fronte dell'occupazione lavoriamo sulla semplificazione: si faccia davvero un contratto unico, la mediazione giusta e positiva tra flessibilizzazione contrattata e certezze per i lavoratori".

"Riforma per i giovani e trovare una soluzione per gli esodati" -  La Cgil propone al "congresso, e a Cisl e Uil, una vera e propria vertenza sulle pensioni. Che abbia al centro una prospettiva dignitosa per i giovani, i precari, ovvero il tema della ricostruzione della pensione basata sulla previdenza pubblica", che "reintroduca certezze e libertà di scelta". Mella relazione introduttiva, la Camusso ha aggiunto: "Deve comprendere gli esodati, il cui problema va risolto nella certezza del diritto".

"Fisco, partire dall'evasione" -
Sul fronte del fisco "vorremmo partire dal contrasto all'evasione: è un reato che si riesce ben poco a perseguire". Il segretario generale, Susanna Camusso, non lascia spazio ai dubbi: "Crediamo che vadano proposte, ed in qualche caso riproposte, delle norme: ripristinare il reato di falso in bilancio è un immediato contributo alla legalità; unificare e far comunicare le banche dati e portare la soglia di tracciabilità del contante a 300 euro, impedire e perseguire l'autoriciclaggio".

"P.a., privatizzarla per eliminare gli interessi politici" - "Riformare la Pubblica amministrazione e' una necessita' del Paese: lo abbiamo sostenuto in tempi non sospetti, è la premessa del nostro Piano del Lavoro", ha sostenuto la Camusso, secondo cui "solo la privatizzazione vera, compiuta, del rapporto di lavoro pubblico può determinare le condizioni per la valorizzazione dei servizi, efficacia del rapporto con i cittadini, e la sottrazione alla politica". Per questo, ha sottolineato, "è giusto il tema della responsabilità dei dirigenti, nella certezza delle regole, non trasformando tutto in nomine politiche". E per questo, ha ribadito, "la discussione sulla Spending Review va fatta fino in fondo, affrontando l'occupazione politica della Pubblica amministrazione, le troppe nomine e interessi, non scaricandole ancora una volta sui lavoratori.

"Ue, cambiare i Trattati a partire dal Fiscal Compact"
- In Europa "ora l'appuntamento è il cambio dei trattati a partire dal fiscal compact: non può esserci la stessa risposta nella crisi come nella crescita", ha poi spiegato il segretario generale della Cgil. "La mutualizzazione del debito, la ricontrattazione dei trattati, l'unità fiscale e bancaria sono le necessità di governo della moneta unica e di un'altra politica economica, insieme al primato delle istituzioni elettive. Un primo segno importante - ha concluso - è l'individuazione del presidente della Commissione, vogliamo sia la premessa di una nuova stagione".

Bonanni: "La fretta fa fuori la democrazia" - 
Il governo "fa diventare la fretta un programma politico" ma "la fretta fa fuori la verifica, la collaborazione, fa fuori la democrazia". Lo ha detto, in un passaggio del suo intervento al congresso della Cgil, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, che, davanti alla platea congressuale, riunita a Rimini, ha aggiunto: "Noi siamo la democrazia".
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1 commento:

  1. Camusso chi? Quella dei "40 anni numero magico"?........e dove è stata in questi 2 anni e mezzo? Che cosa ha fatto per noi mentre le nostre famiglie scivolavano nella povertà?..........NIENTE!!!!!!

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