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venerdì 6 marzo 2015

Damiano. No al prestito pensionistico. Sì alle Quote

Riforma Pensioni, Damiano: No al prestito pensionistico. Sì alle Quote
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"In questi due anni l'unico spazio che si è aperto è quello per le sei salvaguardie degli esodati, senza riuscire mai ad arrivare ad una misura strutturale che eliminasse le storture della riforma Fornero".
Nell'intervista rilasciata oggi al Quotidiano Il Manifesto di cui ne riportiamo un estratto, l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ribadisce la sua contrarietà all'ipotesi di introdurre il prestito pensionistico, soluzione che troverebbe favorevole il Governo e rilancia sull'introduzione delle quote per ridare maggiore flessibilità in uscita.
Come si sente ad avere glorie con due anni di ritardo? Boeri ha ripreso la proposta di cui sono primo firmatario relativa alla possibilità di andare in pensione dai 62 anni e 35 anni di contributi con una decurtazione dell'8 per cento annuo a calare di due punti fino agli attuali 67. In più ha precisato che con il metodo contributivo è più facile rendere elastico il sistema (si veda per dettagli: pensionamenti flessibili). E in questo senso da tempo la commissione lavoro della Camera ha proposto di estendere a tutti ciò che il ministro Maroni ha previsto per le sole donne: andare in pensione con 57 anni di età e 35 di contributi con il calcolo completamente contributivo (la cd. opzione donna).
Due anni sprecati allora? Perché per il governo finora sia bomba sociale delle pensioni» non era una priorità? Diciamo che il governo ne ha avute altre. Purtroppo in questi due anni l'unico spazio che si è aperto è quello per le sei salvaguardie degli esodati, senza riuscire mai ad arrivare ad una misura strutturale che eliminasse le storture della riforma Fornero.
Boeri però sottolinea subito come il problema sia la copertura di questa misura. i risparmi della Fomero sono serviti a tamponare il debito pubblico e non si possono toccare senza il via libera dell'Europa. Come risolvere il rebus? I risparmi degli effetti della riforma Fomero dal 2020 al 2050 sono nell'ordine di 300 miliardi. Noi proponevamo di finanziare la flessibilità con quei risparmi. La Ragioneria generale ci disse di no. Allora come commissione Lavoro proponemmo coperture che si fondavamo sulle entrate dai giochi e sulla lotta all'evasione. E la Ragioneria ci ha detto ancora no. Osservo però che quando il governo ha usato le stesse coperture, giochi e lotta all'evasione, per la legge di stabilità, la Ragioneria ha detto sì. La Ragioneria cambia idea a seconda dell'interlocutore.
Poletti parla di una soluzione per la legge di stabilità: un tempo ragionevole? Le correzioni che proponiamo costano all'incirca alcuni miliardi l'anno. A noi non importano gli strumenti, importa arrivare al risultato. L'orizzonte temporale della legg di stabilità è ragionevole.
Il governo pare considerare più opzioni assieme alla sua flessibilità: anticipo sulla pensione, agevolazione a chi è vicino alla pensione. Le ritiene percorribili? In realtà Poletti sembra preferire queste due soluzioni. Ma entrambe (un ammortizzatore sociale per chi è a due anni dalla pensione e prestare soldi che verranno ridati quando uno avrà la pensione) non sono risolutive del problema. Mi batterò per la flessibilità in uscita sapendo che anche i sindacati unitariamente hanno avanzato una proposta simile.
Possiamo dire che in Boeri ha trovato un alleato politico nella battaglia sulle pensioni? Io lo devo ancora incontrare. Ma constato che sulle pensioni ha alcune opinioni preoccupanti, prima fra tutte quelle di tagliare l'assegno alle pensioni in essere per il solo fatto di essere calcolate col retributivo...
Non è d'accordo a mettere un tetto trovando fondi per alzare le pensioni dei giovani? Certo che sono d'accordo. E ho già proposto anche questo. Ma l'asticella è a quota 5mila euro mensili, sommando tutti gli emolumenti pensionistici. Diversamente si andrebbero a colpire anche i lavoratori che hanno sudato il salario per una vita.
La vergogna esodati non è ancora risolta. Possiamo stimare quanti sono gli esclusi dalle salvaguardie? in realtà il numero di coloro che hanno già avuto la pensione è molto più basso dei 170mila salvaguardati. Le stime sono sempre aleatorie, basti pensare ai 393mila che azzardò l'Inps su richiesta della Fomero. Gli esodati che hanno ricevuto l'assegno sono circa 80mila ma perché molti raggiungeranno i criteri fissati solo nel 2020.
(Leggi)

4 commenti:

  1. "In realtà il numero di coloro che hanno già avuto la pensione è molto più basso dei 170mila salvaguardati."
    Essere salvaguardato non vuol dire avere la pensione il mese dopo.
    Tutto dipenderà da quanti anni ti mancheranno per acquisire il diritto.

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    Risposte
    1. È così; il prestito pensionistico è da scartare e basta. LA penalità è accettabile ma senso esagerare.

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  2. Bisogna ripristinare la pensione di anzianeità a questo punto va bene anche 40anni e basta! altrimenti i giovani i nostri figli non lavoreranno mai. Signori della Bocconi scendete in terra dall'areo la visuale è diversa dalla terra!

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  3. secondo lei on. Damiano, con i miei 41anni di versamenti inps i miei 63anni di età (disoccupato )senza sostegni di nessun genere!! cosa e chi devo aspettare per avere la mia pensione? per noi una scusa vale l'altra per continuare a rinviare,o c'e la merkel,o non ci sono i mezzi, o c'e la consulta che sventola i diritti acquisiti(chiaramente i vostri)ecc.ecc.a proposito di diritti acquisiti... quando e come la Lombardo "ah avuto diritto hai diritti acquisiti"con 41anni di età solo per aver fatto 3 legislature nella regione sardegna?6000 euro al mese, a me spetterebbero meno di 1000 euro con 41anni,con la"piccola" differenza che sono di versamenti inps. VERGOGNATEVI.

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