Per qualcuno è ancora più amaro perché non ha neanche un posto di lavoro.
Stasera Giorgio Napolitano dice:
(nono capoverso del suo discorso)
«Mi si consenta una piccola digressione
personale : vengo da una lontana, lunga esperienza politica concepita e vissuta
nella vicinanza al mondo del lavoro, nella partecipazione alle sue vicende e ai
suoi travagli. Mi sono formato, da giovane, nel rapporto diretto, personale con
la realtà delle fabbriche della mia Napoli, con quegli operai e lavoratori. E'
un sentimento e un'emozione che ho visto rinnovarsi in me ogni volta che ho
visitato da Presidente una fabbrica, incontrandone le maestranze. Comprendo dunque,
e sento molto, in questo momento, le difficoltà di chi lavora e di chi rischia
di perdere il lavoro, come quelle di chi ha concluso o sta per concludere la
sua vita lavorativa mentre sono in via di attuazione o si discutono ancora
modifiche del sistema pensionistico. Ma non dimentico come nel passato, in più
occasioni, sia stata decisiva per la salvezza e il progresso dell'Italia la
capacità dei lavoratori e delle loro organizzazioni di esprimere slancio
costruttivo, nel confronto con ogni realtà in via di cambiamento, e anche di
fare sacrifici, affermando in tal modo, nello stesso tempo, la loro visione
nazionale, il loro ruolo nazionale.».
Campa cavallo che l'erba cresce.
RispondiEliminaIntanto il cavallo muore e l'erba più non serve.
Fiumi di parole sulle pensioni ma, il dramma, lo viviamo noi esodati poste 1952 e giù di li.
Organizziamoci!
Verifichiamo, creamo una delegazione che, con l'appoggio dell'On Damiano(se veramente è dalla ns parte)farsi ricevere dal ministro Fornero affinchè, con un'altro colpo d'ascia, riordina quello che precedentemente ha devastato.
Qual'è il Vostro parere?
Con dignità esodato 1952.
sono più che d'accordo con te.................
RispondiEliminaperò non facciamo armiamoci e poi partite.
Anch'io sono del 1952 con 39 anni di contributi
Si, dobbiamo farci sentire. Tutti insieme possiamo ancora farci sentire.
RispondiEliminaSenza lavoro, senza pensione, con poche speranze per il futuro.
io sono del 1952,sono uscito da poste italiane
RispondiEliminail01/01/2011,avrei dovuto prendere la pensione
a dicembre 2013 compresa la finestra.cari colleghi facciamoci facciamoci sentire,dobbiamo
restare piu' uniti ,di quando eravamo in servizio!non possono abbandonarci in questo modo
sarebbe la fine per tutti noi.un caro saluto a tutti!!
Anch'io esodato poste del 1952, avrei dovuto prendere pensione dal 1 dic. 2013... dobbiamo cercare di essere uniti, qualcuno che ci tuteli (sindacato o altro) e magari assumere iniziative per farci sentire e vedere, oltretutto in vista, si dice, di un incontro che i sindacati avranno con l'Azienda.
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