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giovedì 1 agosto 2013

Camusso: il governo Letta cambi marcia

Sindacato
Lavoro: Camusso, il governo Letta cambi marcia
Camusso: il governo Letta cambi marcia Il segretario generale della Cgil all'Unità: "Se il pacchetto lavoro è l'inizio di un cambio di passo bene, altrimenti non si va da nessuna parte. Servono certezze per gli esodati e la cassa in deroga. La sentenza di Melfi è un'ottima notizia"
di rassegna.it
      Il governo deve garantire un "cambio di fase", occorrono "certezze per gli esodati e per il rifinanziamento della cassa in deroga". Lo dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, intervistata oggi (1 agosto) sull'Unità. Il segretario fa il punto sul lavoro e la politica italiana, a partire dalla sentenza della Cassazione che ha dato ragione alla Fiom contro la Fiat, sulla questione dei tre licenziamenti illegittimi a Melfi. "Ogni volta che il Lingotto è in difficoltà parte il refrain del vittimismo - dice Camusso -. Che fa fare una pessima figura al Paese. Anche il ministro Giovannini gli ha ricordato che in Italia ci sono imprese importanti che continuano a crescere. Ha fatto bene. E' la caduta dei consumi dovuta alla compressione dei redditi e all'assenza della domanda la ragione principale della crisi, non le libertà sindacali". La sentenza, insomma, "è un'ottima notizia che dimostra come nessuno sia esente da regole e leggi".
      Susanna Camusso commenta poi il pacchetto lavoro del governo Letta. "Il problema vero è che questo provvedimento, che usa dei parametri europei, non deve restare l'unico. Se è l'inizio di un cambio di marcia, molto bene. Se resta un unicum, apprezziamo lo sforzo ma non si va da nessuna parte".
      "Una delle ragioni della crisi - prosegue - è una lunga stagione di penalizzazione dei redditi da lavoro e da pensione e di allargamento delle diseguaglianze, e nemmeno a vantaggio dell'impresa, semmai della rendita immobiliare e finanziaria". Per questo, ora, da parte dell'esecutivo "serve uno scatto". Il sindacato chiede di incentivare le imprese che investono e assumono, mentre "ci si attarda in discussioni su come restituire l'Imu, salvo poi dover perdere mesi a inseguire le risorse necessarie per risanare il bilancio".
      Sugli esodati - poi - "serve una soluzione definitiva, una norma che dia certezze e che sia progressivamente finanziata". La certezza è che "non possiamo lasciare a piedi centinaia di migliaia di lavoratori senza cigs e mobilità in deroga. I soldi vanno trovati, su questo non ci devono essere discussioni".
      Infine, un'ultima battuta Camusso la riserva all'accordo sull'Expo 2015. "L'interesse per l'Expo, pur importante, è limitato a quella società, è una misura straordinaria. Il mercato del lavoro non può diventare una Expo permanente. Dove serve siamo disponibili a fare accordi, ma il governo dovrebbe anche dire su quali settori vuole puntare e quante risorse intende destinarvi. Turismo? Arte? Serve un piano". Chi dice che l'accordo Expo può essere un modello è convinto che i problemi della crisi si risolvano con la precarietà e flessibilità, conclude, "il che è falso".
(Leggi)

4 commenti:

  1. Nessuno sia esente da regole e leggi; dice la Camusso. Ben detto Susanna !!! Visto che ci sei dillo ai nostri politici (che loro le leggi li fanno) che i patti non si violano mai !!!!! specie se questi sono stati sottoscritti con lo stato , che lo stesso deve essere garante delle stesse, nel rispetto della Costituzione. esodata poste 17

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  2. Egregia signora CAMUSSO, oltre al governo LETTA cambi marcia anche lei che da 18 mesi dice le stesse parole, stesse punteggiature , stessa intonazione e modulazione della voce che ormai non ci scalfiscono piu' di tanto ; cio' vi serve solo per rimanere " sulla cresta dell'onda", ma da allora NULLA e' cambiato, non fate altro che assecondare tutto cio' che il governo del Rinvio vi detta, e fate la voce grossa ogni tanto solo per mantenerci " caldi " e " calmi" .
    Il governo Monti e lo Stato sono responsabili assieme alle Aziende e a voi sindacati di questo " scempio " ...... .... Lei pensa di aver fatto TANTO e TUTTO almeno per gli esodati postali che, in buona fede, hanno cessato il lavoro in presenza di un sistema pensionistico garantito da anni dallo STATO , che avrebbe garantito loro di andare in pensione uno, due o tre anni dopo la cessazione e che a causa della riforma Fornero, in certi casi, sono obbligati ad attendere anche 6 e 7 anni senza lavoro, senza pensione e senza altri tipi di sostegno del reddito ? ? ? ?
    Tornate ad essere il sindacato di una volta, quello che per i lavoratori lottavano di grosso perche' lo strumento di lotta del sindacato e' lo SCIOPERO AD OLTRANZA e deve rimanere questo per eccellenza altrimenti tutto il resto sono ..... CHIACCHIERE, CHIACCHIERE PER NOI. ! ! ! !

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  3. Dipendente industria privata, sono un salvaguadato (CON ACCORDO FATTO A ROMA NEL GIUGNO 2010)che rientra nel secondo decreto dei 55000 come lavoratore della lettera A, in data odierna escluso dal monitoraggio dell'inps solo perchè ho raggiunto i requisiti dei 40 anni durante il periodo di cassa integrazione che precedeva la mobilità.In questa situazione in Italia ce ne dovrebbero essre tanti altri al momento ignari di quello che sta avvenendo,spero che a livello sindacale e istituzionale qualcuno si stia muovendo per modificare tale situazione e se qualcuno che legge questo commento si identifica scriva pure un suo commento per vedere se siamo in tanti

    Saluti
    GION

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    Risposte
    1. Sono stata esclusa dalle due salvaguardie perche' mi sono rioccupata in attivita' lavorativa, per un solo mese, dopo l'esodo quindi Io non mi identifico in te, ma mi immedesimo...... purtroppo noi cittadini lavoratori paghiamo oggi il risultato delle politiche scellerate... non siamo altro che vittime di uno sporco sistema che solo noi potremo cambiare.... col voto! ! ! !

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