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venerdì 8 novembre 2013

Caro Renzi, non puoi azzerare i diritti del lavoro

Caro Renzi, non puoi azzerare i diritti del lavoro
Dieci domande di Cesare Damiano al sindaco di Firenze

8 novembre 2013
Azzerare lo Statuto dei lavoratori, il sistema pensionistico e, già che ci siamo, anche il sindacato: queste sono le dichiarazioni dì Matteo Renzi rilasciate nel corso di una intervista su Il Messaggero la scorsa settimana. Come base di partenza per definire il programma di una forza di centrosinistra, non c’è male. Alla Leopolda, a dargli manforte, è stato il finanziere Davide Serra che ha affermato: “I pensionati con il sistema retributivo sono tutti dei ladri”. E con questo abbiamo dato il benservito ad oltre 15 milioni di cittadini attualmente in pensione. Mi auguro che almeno quest’ultimo argomento non faccia parte dei progetti del sindaco di Firenze, ma da Renzi non abbiamo sentito alcuna smentita dì fronte a parole così fuori luogo.
Siamo tutti consapevoli che, per uscire da una situazione di crisi come l’attuale, occorra incentivare lo sviluppo del Paese aiutando le imprese e far crescere le nuove assunzioni, perché l’occupazione non si crea con le sole regole del mercato del lavoro. Io ho deciso, con amici e compagni della Costituente delle Idee, di sostenere la candidatura di Gianni Cuperlo attraverso una scelta che si basa su contenuti condivisi. Pensiamo anche di aver avuto ragione a dichiarare, in tempi non sospetti, che andasse battuta la politica di austerità a senso unico voluta dalla Merkel, mentre alcuni nostri compagni di partito continuavano a sostenere che noi avremmo dovuto sposare il programma del governo Monti per vincere le scorse elezioni. Si è poi visto come è andata a finire: una parte della nostra sconfitta è anche dovuta alla eccessiva identificazione del nostro partito con un esecutivo di chiara impronta liberista come quello dei “tecnici”.
Per questo, continuiamo a chiedere discontinuità politica e vorremmo un Pd chiaramente inserito, a livello internazionale, nel campo della sinistra plurale. Proviamo, allora, ad avanzare alcune domande a Matteo Renzi dopo le sue dichiarazioni sui temi del lavoro e dello Stato sociale. Domande che valgono ovviamente per tutti i candidati:
1  Sei convinto che si possano azzerare le norme sul lavoro riducendole a 60-70 articoli? Non conta il fatto che professori di diverso orientamento politico abbiano bocciato la tua proposta? Per Tiraboschi si tratta di un progetto impraticabile; per Treu non è realistico e si corre il rischio di gettare via il bambino con l’acqua sporca; per Accornero così si alimenta la precarietà, meglio interventi mirati.
2  Sei d’accordo per la proroga dei contratti dei precari della Pubblica Amministrazione il cui rapporto di lavoro scade alla fine dell’anno in corso?
3  Condividi il fatto che si debba concentrare la diminuzione dell’Irpef sui redditi da lavoro medio-bassi, quelli che arrivano fino a 30.000 euro annui?
4 Sei favorevole all’estensione, per i giovani, degli ammortizzatori sociali a tutti i lavori? (ad esempio, si tratta di rendere più facile l’accesso al bonus precari che, altrimenti, corre il rischio di rimanere inutilizzato a causa delle eccessive pastoie burocratiche).
5  Sei d’accordo di definire, per chi non ha un contratto nazionale di riferimento (ad esempio il lavoro a progetto), la nozione di “equo compenso” e condividi che venga approvato il progetto di legge presentato dal Partito democratico sullo “Statuto del lavoro autonomo”?
6  Sei d’accordo sulla correzione della proposta di indicizzazione delle pensioni del Governo e sei per il ripristino della norma conquistata dal Pd nella legge Finanziaria del 2012? In essa si prevedeva la rivalutazione delle pensioni fino a sei volte il minimo, da far valere come zoccolo di base anche per gli assegni di importo superiore (100% fino a 3 volte il minimo, 90% da 3 a 5 volte e 75% da 5 a 6 volte).
7  Sulle pensioni hai dichiarato che la “riforma” Fornero va bene, ma che c’è il problema degli esodati: non pensi che per risolverlo dovremmo cambiare nel profondo quella legge? Quale proposta suggerisci? Per noi non basta aggiungere altri 6.000 salvaguardati nella legge di Stabilità, in questo caso i prosecutori volontari, perché la platea di lavoratori esclusi sarebbe ancora rilevante.
8  Sei disposto ad appoggiare il testo di legge unificato varato dalla Commissione Lavoro della Camera che interviene su questo tema e lo risolve alla radice? Ti trova d’accordo l’introduzione di un criterio di flessibilità nel sistema previdenziale, con la possibilità di andare in pensione a partire da 62 anni con una penalizzazione dell’8%, a condizione che si abbiano almeno 35 anni di contributi? Ti informiamo che si tratta di una proposta di legge del Partito democratico.
9  Ritieni opportuno sostenere la soluzione del problema delle “ricongiunzioni”, che costringe i lavoratori che hanno aderito a Fondi diversi a versare due volte i contributi per avere una unica pensione? Si tratta di correggere un clamoroso “errore” compiuto dal Governo Berlusconi.

10 Sei disposto a sostenere il congelamento dell’aumento delle contribuzioni previdenziali per le Partite Iva autentiche, che riguarda in particolare i giovani?
A queste domande sui temi sociali vorremmo risposte che fin qui non sono arrivate. L’insieme di questi punti rappresenta per noi il terreno concreto di una battaglia politica e parlamentare per rendere più equa, nell’immediato, la legge di Stabilità e per contribuire alla definizione del programma del Pd in vista del congresso. Per questo invitiamo tutti i candidati ad un confronto pubblico su questi temi. Sarebbe un bel segnale nei confronti di tutti i cittadini e permetterebbe agli elettori delle primarie di compiere una scelta consapevole, soprattutto dopo gli orribili episodi dei voti comprati avvenuti in numerosi circoli del Pd.
Fonte: Gli Altri

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