Riforma pensioni Governo Letta, allarme INPS rientrato, nuove risorse per esodatiRiforma pensioni Governo Letta, l'allarme INPS lanciato dal presidente Antonio Mastrapasqua rientra, lo stesso Mastrapasqua si occupa di tranquillizzare le acque (dopo averle agitate). Le pensioni saranno pagate sempre, "non c'è un problema nel rischio finanziario, nessun allarmismo da fare sui pensionati che lavorano tutta la vita ed hanno diritto ad avere le loro pensioni.
Certo è che la riforma pensioni del Governo Letta procede estremamente a rilento, ciò causa risentimenti e preoccupazioni in un'ampia fascia della popolazione italiana che, già molto sensibile sull'argomento, non può che ricevere con allarme le dichiarazioni di Mastrapasqua. A ogni modo il presidente INPS ha chiarito che non si tratta di un problema finanziario ma di un problema "prettamente contabile" legato a rappresentazioni di bilancio.
La riforma pensioni del Governo Letta, o meglio il quadro dei piccoli interventi fatti e da fare, vede come prossimo step l'organizzazione attorno alle risorse economiche in avanzo, preventivate ma non utilizzate per gli esodati durante le ultime salvaguardie, al fine di dare il via a una nuova salvaguardia di esodati. Si segnala inoltra il DDL di Sinistra Ecologia e Libertà, decisamente più radicale, che verrà discusso e che verte su tutti gli esodati, anche i non salvaguardati, e che porta avanti l'idea di uno sforzo per una decisa e completa soluzione del problema.
Tra esodati, Quota 96 della scuola, lavoratori precoci e usuranti, sono in tanti ad attendere notizie sulla riforma pensioni del Governo Letta. Almeno nuove piccole misure per gli esodati dovrebbero arrivare, probabilmente si interverrà, infine, anche sui Q96, mentre di pensioni per precoci e usuranti sembra che nessuno abbia voglia di parlare.
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