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venerdì 15 novembre 2013

Esodati e conti Inps: i "buchi" della legge Fornero

RIFORMA PENSIONI/ Esodati e conti Inps: i "buchi" della legge Fornero
Pubblicazione:
INT. Alberto Brambilla
Se Mastrapasqua non è tranquillo, neanche noi lo siamo; il presidente dell’Inps, l’istituto che eroga le pensioni a milioni di italiani, in un’audizione alla Commissione bicamerale di controllo ha spiegato di aver fatto presente al governo, tramite una lettera, che il disavanzo patrimoniale ed economico dell’istituto può dare segnali di non totale tranquillità, anche se non ci sono rischi circa l’erogazione delle pensioni. Mastrapasqua ha precisato, inoltre, come lo squilibrio sia «imputabile essenzialmente al deficit ex Inpdap, alla forte contrazione dei contributi per blocco del turnover del pubblico impiego e al continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali». Alberto Brambilla, esperto di previdenza ed ex sottosegretario al Welfare dal 2001 al 2005, ci spiega come stanno le cose.
Cosa ne pensa dell’allarme di Mastrapasqua?
Il buco, effettivamente c’è, e deriva proprio - prevalentemente - dall’aver assorbito l’Inpdap. Non dimentichiamo che il sistema, in ogni caso, è aggravato da una serie di fardelli e anomalie; lo Stato, per esempio, spende per le prestazioni di natura assistenziale circa 34 miliardi di euro all'anno, all’interno dei quali figurano le maggiorazioni delle pensioni dei lavoratori agricoli, degli artigiani, dei commercianti, dei cassintegrati e, più in generale, di tutte quelle categorie che, non avendo mai versato i contribuiti o avendone versato solo parte, hanno bisogno di tale maggiorazione assistenziale; l’Inpdap, inoltre, aveva a sua volta assorbito l’Enpals, che gli aveva portato in dote un passivo enorme.
Mastrapasqua ha sottolineato come la situazione sia ulteriormente aggravata dal blocco del turn over.
È vero. Ogni anno 30-40 mila dipendenti dello Stato non vengono rinnovati. Il rapporto tra contributori e pensionati, così, si deteriora. Anche questo aumenterà il deficit annuale di bilancio dell’Inps. A tutto ciò, si aggiungono i danni provocati dalla riforma Fornero.
Ci spieghi meglio.
Gli esodati, anzitutto. Si tratta di 340mila persone a cui in parte è stata versata e in parte dovremmo versare di anno in anno (salvaguardandoli) la pensione. Come se non bastasse, la nuova disciplina, indicizzando l’anzianità contributiva alla speranza di vita, ha fatto sì che chi ha 62 anni di età e 41 di contributi sia obbligato a lavorare almeno altri due anni per arrivare a 43 di contributi. In nessun Paese europeo è necessario lavorare più di 41 anni per poter accedere al trattamento previdenziale. Andrà a finire che ci sarà qualcuno che si rivolgerà alla Corte costituzionale facendo presente la disparità di trattamento rispetto a chi ha iniziato a lavorare prima. Anche in quel caso, bisognerà pagare.
Si tratta di cifre preoccupanti?
Sì. Ma non tanto per il buco in sé, quanto perché negli ultimi due-tre anni la disoccupazione è esplosa e abbiamo perso più di due milioni di lavoratori da sostenere con gli ammortizzatori sociali. Anch’essi rappresentano un costo notevolissimo per le casse dell’Inps. Ai 12 miliardi di buco provenienti dalla gestione ex Inpdap, quindi, si potrebbero aggiungere, approssimativamente, altri 12 miliardi.
Nell’ambito della legge di stabilità si sarebbe potuto modificare sensibilmente la riforma Fornero?
I “malati” che soffrono sono moltissimi. Occorre, quindi, concentrarsi sulle “acuzie”. C’è chi, per gli effetti della riforma Fornero si trova costretto a lavorare anche sei anni in più del previsto prima di poter andare in pensione, ma almeno ha un lavoro a tempo indeterminato; c’è chi ha un lavoro, ma il proprio datore gli ha lasciato intendere che nell’arco di uno o due anni lo lascerà casa; e c’è, infine, chi non ha un lavoro e dovrà tirare avanti ancora per molto senza un reddito. Al governo, considerando la scarsità di risorse, non resta che concentrarsi su questi ultimi; sarebbe stato opportuno, inoltre, fissare a 41 anni l’anzianità contributiva, a prescindere da quella anagrafica, e fissare a 64 anni quella anagrafica (fermo restando i 41 anni di contributi), garantendo a chi vuole posticipare l’uscita una maggiorazione del proprio assegno previdenziale. Tuttavia, se Saccomanni continua a sostenere che mancano le risorse, c’è poco da fare, i margini di manovra sono decisamente limitati.

2 commenti:

  1. Vi siete bevuto quel poco di cervello che avevate !!!!.......VERGOGNATEVI !!!!!........ oggi Mastrapasqua da l'allarme, ma due anni fa, inciuciava e ballava con la FORNERO la " DANZA DEI NUMERI " .......i guai dell'ex Inpdap li stiamo pagando noi ESODATI POSTALI rimasti senza pensione da due anni e ancora oggi nessuna soluzione perche' i " SOLONI " dell'austerity con i grandi esperti di previdenza stanno ancora giocando al TRESSETTE COL MORTO........Se mancano le risorse non e' piu' semplice farvi posare il troppo che rubate di STIPENDI ??????....... dove e' scritto che voi dovete percepire 1Mln200mila euro l'anno e 22 incarichi ricoperti tra cui uno da vicepresidente dell'equitalia mentre i nostri giovani laureati, bravi e capaci sono senza occupazione perche' i LUPI devono ABBUFFARSI.....e il capo dello Stato ????? dorme e sogna di premiare altre quattro persone a SENATORE A VITA ........con i contributi versati per decenni dagli ESODATI POSTALI

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  2. Bisogna ripetere sempre senza stancarci mai , per ricordarlo a quanti ogni tanto lo dimenticano , che : il nostro ente previdenziale cioe' """IPOST""" i conti li aveva a postissimo prima che Brunetta facesse quella assurda riforma della soppressione per far convogliare tutti gli Enti in un unico e solo, detto INPS....per addossarci il famoso buco da 10 miliardi della consorella INPDAP . Tutti da sostentare compreso le pensioni sociali , persone che non hanno mai lavorato di conseguenza mai versato contributi ; e poi ci sono le reversibilita' a persone che hanno contratto matrimoni solo al fine di fregare soldi ai veri lavoratori . Gli unici a pagare lo scotto siamo coloro che abbiamo lavorato una vita e che adesso ci tagliano fuori dalle salvaguardie. Mastrapasqua !!!! comincia tu a dare il buon esempio rinunciando al tuo stipendio d'oro con uno un po' piu' adeguato alla persona in'efficente che sei !!!! visto che qualche tempo fa dichiaravi che i conti erano a posto e ora c'e' una voragine.; senza poi aggiungere che in 2 anni non sei ancora in grado di dirci chi effettivamente ha diritto alla tutela e quanti siamo !!!

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