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mercoledì 13 novembre 2013

La lettera di Giuseppe

Riceviamo e volentieri rendiamo pubblica la lettera di Giuseppe, un esodato postale sfiancato dall'attesa

«...in allegato troverete una lettera che ho inviato al Partito Democratico in occasione delle prossime primarie. Gradirei che fosse pubblicata sul nostro blog.  cordiali e distinti saluti»

Spett. Partito Democratico,
scrivo la presente per informare che non parteciperò alle primarie e  per la prima volta in vita mia esprimerò alle prossime elezioni un voto di protesta. Tutto ciò perché sono un esodato di poste italiane   ancora non salvaguardato (siamo circa 1250) e avrei dovuto percepire l'assegno pensionistico a 62 anni e cioè a dire dal 20/02/2015. L'on. Letta aveva promesso che la priorità erano gli esodati e purtroppo non ha mantenuto la promessa  e così avete fatto tutti Voi. Sono dispiaciuto di questa mia futura scelta, ho sempre avuto fiducia alla sinistra. Adesso basta! Fino a quando  tutti noi esodati non avremo la salvaguardia dalla sciagurata riforma Monti/Fornero che pure Voi avete contribuito a varare,  rimarrò nella mia decisione.

Ricordo inoltre che noi postali non abbiamo ammortizzatori sociali e abbiamo lasciato il lavoro ancora prima della riforma perché in esubero e con accordi sottoscritti presso la direzione provinciale del lavoro.
Con animo afflitto e lacrime agli occhi, mi congedo.
Giuseppe

2 commenti:

  1. La lettera di Giuseppe evidenzia tutta la drammaticità del problema creato dalla Fornero. Vorrei ricordare che Poste, con la complicità di qualche organizzazione sindacale, ha messo alla deriva migliaia di persone approfittando dello stato psicologico delle persone in difficoltà economica, chi per dar il posto ai propri figli senza prospettiva lavorativa seppur anche laureati. Molti sono stati salvaguardati e tanti stanno percependo la pensione, pero il calvario per molti e' ancora lungo. Bisogna riconoscere che attraverso tre decreti e un altro e' già pronto si e' corso ai ripari, purtroppo molti non sono salvaguardati, chi ad esempio ha lavorato con contratto a tempo indeterminato seppur per poco tempo, chi matura il requisito pensionistico a novembre e dicembre del 2013, poiché ci sono i due mesi di aspettativa di vita che li porta oltre la fatidica data del 06 gennaio 2015. Non so se Giuseppe si trova in questa condizione e se sono davvero 1250. Bisogna che i comitati spingono i politici con suggerimenti (lo stanno ia facendo) per far rientrare giustamente coloro i quali per effetto della norma dell'aspettativa di vita, superano la barriera del 6 gennaio. Restare uniti e' importante.per ottenere le migliorie senza lasciarsi andare alla disperazione, in tutto c'è rimedio e' solo questione di tempo...che purtroppo si assottiglia sempre di piu. Cari saluti a tutte grazie di cuore ai curatori del sito. Michele

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  2. Sono d'accordo con Michele e solidale con Giuseppe, hai fatto bene a sfogarti, ma non lasciarti prendere dalla disperazione, dobbiamo tutti insieme fare di piu' per riuscire ad ottenere i nostri diritti, che a molti di noi sono tuttora negati. Paola

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