«Rinnovo contrattuale subito» e «Renzi dimettiti». Così i
lavoratori del settore pubblico che hanno aderito alla manifestazione da
Usb contro il governo Renzi organizzando un presidio a largo del
Nazareno per presentare la «cartella esattoriale» al presidente del
Consiglio e ai ministri dell’Economia Padoan e della Funzione pubblica
Madia. «Oltre 3 milioni di lavoratori - si legge sullo
striscione/cartella di pagamento esposto dai manifestanti - per un
credito complessivo verso lo Stato di 21,4 miliardi di euro; 6.500 euro
pro capite sottratti dalle tasche dei lavoratori per il mancato rinnovo
dei contratti dal 2009 al 2014».
«Renzi affacciati», hanno chiesto i
manifestanti riuniti all’inizio di via Sant’Andrea delle Fratte,
sventolando le bandiere dell’Usb e gridando slogan contro
l’amministrazione e le riforme. «Renzi, Madia, pignoriamo tutto e vi
cacciamo via», affermano gli aderenti all’iniziativa che è partita
alcuni minuti fa da piazza San Silvestro. Esposto in largo del Nazareno
anche uno striscione degli esodati: «Ancora 220mila da salvaguardare,
basta lotterie!». Slogan e proclami contro il governo si sono susseguiti
per diversi minuti. «Un ministro che dice bugie, soprattutto ai
lavoratori del settore pubblico che dovrebbe tutelare, deve dimettersi»,
hanno urlato rivolti al ministro Madia. E hanno chiamano l'attuale
amministrazione un «governo di fascisti, che passerà alla storia come il
governo della menzogna, propagandando la lotta ai poteri forti e poi di
fatto togliendo le tutele ai lavoratori contro i licenziamenti previste
dall'articolo 18».
(Leggi)
"La protesta degli esodati blocca il centro."
RispondiEliminaNo comment.
Sempre le solite persone, a lato di una piazzetta.
RispondiEliminaPosso immaginare quale blocco del centro.
Saranno dovuti intervenire quei pochi vigili "non in malattia" per dirigere il traffico.
Eh sì! Effettivamente mancava una persona di peso: mancavi tu.
RispondiEliminaTu c' eri nella foto?
EliminaPotresti indicarmi quel' eri?
Io sono quello dietro l'obiettivo.
EliminaScherzo.
Io non c'ero, ero a circa 880 km dal sito calpestato dai pochi e valorosi colleghi, soprattutto postali che stavano là.
In internet e su FB ci sono altre foto. Non erano molti di più di quella pubblicata qui.
Molti, per essersi materializzati senza la chiamata alle armi da tutta Italia, e bravi nel riuscire a far parlare di noi senza pesare sulle nostre tasche. Noi, sparsi in Italia, non abbiamo la stessa loro capacità di esserci in Piazza, in TV, sui giornali, ecc.
Non c'ero, ma idealmente ero là e per questo ringrazio, genuflettendomi e riberendo questo gruppo di Ultras della "giustizia per gli esodati".