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mercoledì 28 gennaio 2015

Il buco delle Pensioni a Presa Diretta

Il buco delle pensioni

In onda Domenica 1 febbraio 2015 alle 21:45

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In onda Domenica 1 febbraio 2015 alle 21:45
IL BUCO DELLE PENSIONI

Domenica 1 febbraio ore 21.45 Rai3

A PRESADIRETTA un’inchiesta che racconta tutta la verità sullo stato di salute del nostro sistema pensionistico. C’è un buco nei conti dell’Inps tale da giustificare un allarme sulle pensioni delle future generazioni? E' possibile che lo Stato sia diventato un evasore di contributi previdenziali?
Guarda il PROMO
Un viaggio di PRESADIRETTA nell’universo contraddittorio delle pensioni.
Dalle conseguenze della Riforma Fornero, che ha fuso dentro l’Inps altre Casse Previdenziali, ai vitalizi dei politici, alla cattiva gestione dell’immenso patrimonio immobiliare dell’Inps, agli scandali dei falsi invalidi . E ancora l’ingiustizia delle pensioni d’oro, che puntualmente sparisce dall’agenda politica di ogni governo. Tanto che ancora oggi abbiamo pensionati da 3500 euro al giorno.

Le telecamere di PRESADIRETTA racconteranno come i contributi dei giovani precari tengono in piedi un sistema previdenziale, che non gli darà mai una pensione degna di questo nome.
“IL BUCO DELLE PENSIONI” è un racconto di Riccardo Iacona con Danilo Procaccianti e la collaborazione di Marina Del Vecchio.
(Leggi)

 

6 commenti:

  1. E' scandaloso che dopo 39 anni di lavoro continuato non possa andare in pensione a 63 anni di età. Dopo che la Fornero, a quattro mesi dalla pensione con la quota 96 nel 2011, da un giorno all'atro mi ha allungato la vita lavorativa di quasi 7 anni. La consulta anziché dichiarare illegittimo il referendum proposto dalla lega, doveva farlo nei confronti del prelievo sulle pensioni d'oro. Ma questo andava ad intaccare gli interessi della casta e degli stessi giudici della Corte. Per le tante ingiustizie che ci sono in questo paese, la politica e gli interessi della casta mi fanno vomitare e tanto ribrezzo.

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    1. stessa identica situazione,solo che io non lavoro piu',non so' se tu stai ancora lavorando ma se hai detto che hai 63 anni sei nato nel 1952 e per cui potrai andare in pensione al compimento dei 64 e 7 mesi oppure se lavori ancora devi arrivare ai 42 anni di contributi e stando cosi' le cose penso che ti convenga arrivare ai 42 anni per avere una pensione piu'consistente altrimenti cosi' con i solo 39 anni vai al di sotto dei mille euro,e' la realta' purtroppo.

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    2. anch'io sono nelle stesse condizioni: per soli 32 giorni (sono prossimo ai 63 anni) ho perso il treno della quota 96 prefornero, con l'aggravante che per me, pubblico dipendente, non vale il pensionamento a 64 anni. La cosa che trovo assurda è che per noi i diritti acquisiti (40 anni di lavoro) non valgono come per chi gode di pensione da quando ha 40 anni o tutti i privilegiati che hanno pensioni d'oro. E poi è sicuro che sia più economico per le casse pubbliche mantenre al lavoro ultrasessantenni stanchi, demotivati, anche un po' inca...ti piuottosto che dei giovani pieni di forza. Insomma siamo all'assurdo che io a 63 anni mi alzo alle sei per andare al lavoro e i miei figli a 25-28 anni dormono fino alle 10 perchè, nonostante laurea e buona volontà, non trovano uno straccio di lavoro!

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    3. All' anonimo del 30 gennaio 2015 23:39:
      "Con l' aggravante di essere un dipendente pubblico."
      Devi solo ringraziare di essere un dipendente pubblico, perché se fossi stato nel settore privato, e la tua azienda avesse chiuso, anche tu dormiresti fino alle 10.
      Dimenticavo, SENZA STIPENDIO.

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  2. Stiamo tutti ribambido? Il Luxembourgo a 57 se ne vanno con 35 anni di Contributti e si frutta 1600 Euro; la Francia 1800 Euro e la Germania con 45 anni di lavoro 1250 Euro. Abbiamo per l'Europa tre DIFFERENZE

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    1. STIAMO TUTTI RIBAMBIDO?
      In Lussemburgo si va in pensione con i 40 anni, altrimenti con i 65 anni.
      Una pensione standard è di circa il 71 per cento del salario medio nel corso degli anni contribuitivi.
      A QUESTO PUNTO, DA QUELLO CHE SCRIVI, TI CONVIENE LAVORARE IN GERMANIA E DOPO 45 ANNI PERCEPIRE 1250 EURO.

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