Pensioni, nelle Province tornano in pista i prepensionamenti
Scritto da
Eleonora Accorsi
Città metropolitane e nuove Province avranno tempo fino al 1° marzo
per attuare il taglio delle dotazioni organiche, rispettivamente del 30 e
50% calcolato sulla spesa e non sul numero dei dipendenti, per poi
arrivare entro la fine di marzo all'individuazione del personale in
soprannumero. Che sarà gestito con prepensionamenti e mobilità
obbligatoria.
Un piano per ricollocare oltre 20 mila lavoratori delle Province
entro il 2016. E' quanto prevede una Circolare della Funzione Pubblica
che sarà pubblicata da Palazzo Vidoni nei prossimi giorni. L'obiettivo è
gestire la transizione del personale impiegato nelle province, gli enti
che sono stati svuotati delle proprie funzioni con la Riforma Delrio
della scorsa primavera.
La logica da seguire resta quella
indicata nella legge 56/2014 e confermata nella recente legge di
Stabilità, due testi su cui la circolare propone una sintesi operativa
indicando il destino dei dipendenti delle province: una parte resterà in
servizio seguendo le funzioni che restano attribuite ai nuovi enti di
Area Vasta oppure alle Regioni; l'altra dovrà essere "riassegnata". Ma
andiamo con ordine.
La dichiarazione di Soprannumero. La
prima tappa è quella del 1° marzo, data entro la quale gli enti
dovranno attuare il taglio delle dotazioni organiche, rispettivamente
del 30 e 50% calcolato sulla spesa e non sul numero dei dipendenti, per
poi arrivare entro la fine di marzo all'individuazione del personale in
soprannumero. Per farlo, spiega la circolare in arrivo, dovranno
assumere come base di riferimento la spesa «fotografata» all'8 aprile
scorso, calcolando per i dirigenti e le singole posizioni economiche il
costo medio, rappresentato da trattamento fondamentale e media degli
accessori per ogni categoria. La seconda tappa sarà, quindi,
l'individuazione dell'esatto numero del personale in soprannumero che
dovrà essere gestito tramite prepensionamenti e mobilità.
I Prepensionamenti.
Anche se sono ancora in corso chiarimenti a livello ministeriale torna,
infatti, in pista la possibilità di prepensionare tutti coloro che,
dichiarati in esubero, entro il 2016 avranno, con le regole
ante-fornero, i requisiti per andare in pensione. Nella Pubblica
amministrazione, come noto, fino al 2016 è in vigore una norma inserita
nel cosiddetto «Decreto D'Alia» che permette in caso di dichiarazione di
esuberi, di poter mandare in pensione il personale con i requisiti più
favorevoli previsti dalle vecchie norme (articolo 2, comma 11 del
decreto legge 95/2012). Tale normativa consente alle pubbliche
amministrazioni di collocare in pensione con le vecchie regole i
lavoratori, in esubero, che avrebbero maturato la decorrenza della pensione (cioè comprensiva della finestra mobile di 12 o 15 mesi) entro il 31 dicembre 2016.
Dato che la norma si applica anche nei confronti degli enti
territoriali il personale dichiarato in soprannumero che ha raggiunto
entro il 31 dicembre 2015 la quota 97,3
con almeno 61 anni e 3 mesi di età (oppure entro il 30 Settembre 2015 i
vecchi 40 anni di contributi) potrebbe pertanto essere collocato in
pensione in deroga alla disciplina Fornero.
La mobilità.
Per tutti gli altri scatterebbe, invece, la mobilità volontaria o
obbligatoria. Il personale dei servizi per l'impiego sarà impiegato per
far partire l'Agenzia nazionale per l'occupazione, prevista dal Jobs Act.
Una strada a sé sarà riservata poi a chi svolge i compiti di polizia
provinciale, che sarà escluso dagli elenchi degli "esuberi" per essere
coinvolto in una riorganizzazione ad hoc in rapporto con le altre forze
di polizia sul territorio, mentre gli altri potranno essere indirizzati a
seconda dei casi alle Regioni o alle Pa centrali (uffici giudiziari in
primis). Per assorbire il personale delle Province entreranno in campo,
in prima battuta, proprio le Regioni. Quelle che negli anni scorsi hanno
trasferito delle loro funzioni agli enti provinciali, dovranno
riprendersele indietro con tutto il personale adibito a quelle stesse
funzioni. Nel caso in cui questo trasferimento di deleghe non ci sia
stato, allora le Regioni dovranno destinare tutte le risorse per le
assunzioni del biennio 2015-2016, al netto solo di quelle necessarie per
i vincitori di concorso, per assorbire i dipendenti provinciali. In
pratica tutto il turn over sarà vincolato all'assunzione dei lavoratori
delle Province. Un'altra parte di personale andrà, come detto, nelle
altre amministrazioni dello stato.
Il Licenziamento.
Se alla fine di questo processo dovessero rimanere dei lavoratori in
esubero il Ministero punta al ricorso dei «contratti di solidarietà»,
con riduzione per tutti delle paghe e dei tempi di lavoro, oppure al
collocamento in disponibilità cioè l'anticamera del licenziamento: due
anni all'80% dello stipendio e poi risoluzione del rapporto di lavoro.
Ma come per gli esodati non pensine con le vecchie regole e che sono fuori dal lavoro da almeno cinque anni e per quelli che ancora lavorano prepensionarli con le regole antifornero! Ma come,,,non si ragiona più sono fuori di testa tutti qianti!! Ma che giustizia in questo mondo non ce n,è neanche un po! Vergognatevi se farete questa buffonata senza prima salvare gli esodati!
RispondiEliminaSì, se ne parla poco, ma è proprio così.
RispondiEliminaBasta vedere la guida sul sito del Ministero della Funzione pubblica:
http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1104726/guida_decreto_legge_101_2013.pdf
Cose da pazzi ....vista la lettera aperta indirizzata a Mattarella. Vogliamo mandarne una più breve a tutti i parlamentari ....?
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