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mercoledì 29 febbraio 2012

L'esperto

DALLA RIFORMA FORNERO MOLTI FANNO I CONTI PER ANTICIPARE L'USCITA
Quelli che andranno in pensione
con lo sconto prima degli altri

Domani il termine per gli usuranti, esodati delusi
29/2/2012
WALTER PASSERINI (*Giornalista e docente universitario a Contratto. Dopo la laurea con lode, ottenuta presso la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università Statale di Milano, diventa giornalista professionista specializzato in campo economico)


Scade domani giovedì 1 marzo il termine per richiedere la pensione anticipata da lavoro usurante. Lo ricorda l'Inps, che sul suo sito riporta le preocedure necessarie e la documentazione richiesta (www.inps.it). E' da quel 6 dicembre 2011, che molti ricorderanno come la rivoluzione del sistema pensionistico (decreto 201/2011), che molti stanno facendo i conti degli anni in più in cui dovranno lavorare e c’è chi non si da pace e cerca di trovare le vie legali per sfuggire all’aumento dell’età pensionabile. Ma chi potrà farlo dopo che lo stesso Milleproroghe della scorsa settimana ha portato più delusioni che speranze?
Usuranti. Hanno dovuto aspettare anni, ma finalmente, nonostante l’aumento anche per loro dell’età, i lavoratori che rientrano nei lavori usuranti potranno andare in pensione prima degli altri. Dovranno cominciare a prenotarsi entro il 1 marzo, se vorranno godere delle quote. Per loro, infatti, quest’anno vale quota 96 (60 anni di età e 36 di contributi). Dal 2013 ci sarà quota 97 più tre mesi. Per tutti scatta comunque la finestra di 12 mesi. I notturni avranno quota 96 con 78 notti, quota 97 con 72-77 notti e quota 98 con 64-71 notti.
Esodati. In questo momento sono i più delusi, perché rischiano di non avere né lavoro né pensione per un po’ di tempo. Per loro c’è un rinvio a un decreto da emanare entro giugno per verificare l’allargamento dei benefici dell’esonero a coloro che, pur avendo sottoscritto accordi sindacali entro il 4 dicembre, dovrebbero riscuotere la pensione nel 2012-13. Potranno andare in pensione coloro che hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011.
Precoci. Qualche anticipazione la potranno avere i cosiddetti precoci, cioè quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare tra i 16 e i 19 anni. Potranno infatti andare in pensione sino al 2017 con i 42 anni di contribuzione senza dover aspettare i 62 anni.
Riscatto laurea. Avrà diritto ad andare in pensione prima degli altri chi farà valere il riscatto della laurea, grazie al quale potranno essere conteggiati i contributi riscattati, al fine del raggiungimento dei 42 anni di anzianità. La legge del 2008, infatti, passata la tempesta sollevata l’estate scorsa dal governo Berlusconi che la voleva abolire, prevede che siano riscattabili gli anni di laurea, i diplomi universitari, i diplomi di specializzazione, i dottorati, purchè conseguiti in periodi non coperti da contribuzione. Si può riscattare la laurea anche se inoccupati, in questo caso può intervenire la famiglia che avrà una deducibilità fiscale del 19%. Ogni anno di riscatto, che per la legge è riferito al minimale autonomi (15mila euro), costa circa 5mila euro. Il riscatto serve sia per l’accorciamento dell’anzianità che per l’ammontare della pensione.
Donne e altri. Esonerate dalla riforma sono poi altre categorie di pensionandi, che possono anticipare la quiescenza. Tra questi, le donne che, con 35 o più anni di contributi e un’età di 57 anni se dipendenti e 58 anni se autonome, optino per la liquidazione del trattamento con il sistema contributivo, riducendo quindi in parte l’assegno; i lavoratori autorizzati prima del 4 dicembre alla prosecuzione volontaria del pagamento dei contributi. I lavoratori che maturino entro la fine di quest’anno quota 96 (60 anni e 36 di contributi oppure 61 e 35) andranno in pensione a 64 anni. Le donne che maturano entro il 31 dicembre di quest’anno i 60 anni di età e la contribuzione minima di 20 anni potranno andare in pensione a 64 anni.

2 commenti:

  1. Quando si dice la chiarezza degli esperti....
    egoser52

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  2. FATECI RIENTRARE AL LAVORO ANNULLANDO L'ACCORDO CON POSTE VISTO CHE NON E' UNA AZIENDA IN CRISI CHI VUOLE, SE NON SALVATE TUTTI.

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