(2012-05-11)
“Il 2 giugno a Roma, Bologna, Napoli, Catania, Reggio Calabria, Pescara, Torino, Verona, Trieste e Bari partirà una raccolta di firme in tutte le città italiane e per tutto il mese di giugno a sostegno di due petizioni popolari per l’abolizione dell’Imu e per l’alleggerimento della pressione fiscale”.Lo ha annunciato il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, dopo aver riunito la segreteria confederale e nel corso di una conferenza stampa indetta presso la sede della Confederazione in via Margutta.Per il sindacalista “si tratta di un’iniziativa che non intende contrapporsi alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil semmai aggiungersi, per dimostrare ai lavoratori e ai cittadini italiani che le quattro maggiori confederazioni sono impegnate incessantemente a difendere i loro interessi e diritti”. “Chiederemo – ha spiegato il sindacalista – l’abolizione dell’Imu per le prime case ad uso civile abitazione, mantenendole invece su quelle di lusso, che in Italia sono numerosissime, e aumentandone le aliquote dal 30 al 35 per cento, in modo tale da compensare il mancato gettito fiscale. Con la seconda petizione inviteremo i cittadini a sollecitare attraverso la loro firma una riforma fiscale che abbia come obiettivo prioritario l’abbassamento delle tasse sul ceto medio-basso, quindi su operai, impiegati e pensionati”.
“Siamo convinti – ha sottolineato Centrella – che con queste misure si creerà un circolo virtuoso tale da riavviare i consumi, quindi le produzioni e di conseguenza i posti di lavoro. Solo così riusciremo a contribuire alla crescita, obiettivo che non si riuscirà a conseguire con la strada fino ad oggi percorsa di tartassare chi meno. I nostri due appelli non sono rivolti al governo tecnico, perché in realtà non lo ha votato nessuno, ma al Parlamento, a tutti i deputati e i senatori eletti con il voto di cittadini. Tutti gli onorevoli italiani hanno precise responsabilità nei confronti del Paese e dei problemi che oggi ci troviamo costretti a fronteggiare, devono dare chiare e precise risposte e devono impegnarsi di più”.
“Infine – ha detto in conclusione – riteniamo necessaria, qualora nel decreto sugli esodati non dovessero esserci le opportune modifiche, una iniziativa più incisiva contro un provvedimento assolutamente iniquo. L’Ugl è disposta a fare uno sciopero generale a condizione che si faccia insieme agli altri sindacati. Dobbiamo unire i lavoratori italiani, per far arrivare la loro voce a chi legifera e a chi governa in Italia e in Europa”.(11/05/2012-ITL/ITNET)
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