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domenica 16 giugno 2013

Fedriga (Lega): altro che flessibilità, torniamo alle quote pre-legge Fornero

RIFORMA PENSIONI/ Fedriga (Lega): altro che flessibilità, torniamo alle quote pre-legge Fornero
INT.
Massimiliano Fedriga
giovedì 13 giugno 2013
RIFORMA PENSIONI, LA PROPOSTA DELLA LEGA NORD PER MODIFICARE LA LEGGE FORNERO Il governo, non solo per ragioni di effettiva emergenza economica (hanno pesato, per lo più, le promesse elettorali dei  partiti di maggioranza ai rispettivi elettori), ma anche per quelle, si è concentrato negli ultimi tempi sul reperimento delle risorse per sospendere la prima rata dell’Imu, per finanziare la cassa integrazione in deroga ed, eventualmente, per scongiurare il prossimo aumento dell’Iva. Resta, tuttavia, sullo sfondo la riforma della disciplina Fornero sulle pensioni, complice la consapevolezza dei danni che ha prodotto e che potrebbe continuare a produrre, non solo sul fronte sociale ma anche economico. L’ipotesi principale per modificarla senza stravolgerla consiste nell’introduzione di un meccanismo di flessibilità che consenta di scegliere se andare in pensione prima o dopo, entro un range compreso tra i 62 e i 70 anni, in base a penalizzazioni e incentivi. Si parla, inoltre, dell’introduzione della cosiddetta staffetta generazionale: il lavoratore senior accetta una riduzione delle sue ore di lavoro in cambio dell’impegno da parte dell’azienda ad assumere un giovane. Abbiamo fatto il punto sulla situazione con Massimiliano Fedriga, deputato della Lega Nord in commissione Lavoro.
Secondo lei, la riforma Fornero va cambiata?
Credo che vada interamente riscritta. Occorre riportare l’età pensionabile ai livelli precedenti, con l’introduzione del principio della volontarietà nella prosecuzione del rapporto di lavoro. In sostanza, sarà necessario ripristinare il sistema delle quote.
Non crede che, rispetto alle quote, vada comunque elevata l’età pensionabile?
Non direi. Già con l’ultimo intervento del governo Berlusconi, il nostro sistema si è uniformato, per eccesso, al livello europeo.
Tornare alle quote è un’ipotesi finanziariamente sostenibile?
La riforma è stata fatta allo scopo di utilizzare i soldi dei lavoratori per coprire, anzitutto, il buco di 10 miliardi dell’Inpdap. Un buco che, oltretutto, si è prodotto a causa del fatto che numerose amministrazioni pubbliche, specialmente del mezzogiorno, non hanno pagato la loro parte di contribuiti ai propri dipendenti. Non si capisce, quindi, perché i lavoratori privati dell’Inps, istituto che ha assorbito l’Inpdap, debbano farsi carico dei buchi del pubblico. Non dimentichiamo, inoltre, che un rapporto della Commissione europea del  2009 indicava l’Italia come Paese virtuoso, l’unico, nell’Ue, che stava diminuendo la propria spesa previdenziale.
Cosa ne pensa, invece, dell’ipotesi di introdurre un meccanismo di flessibilità?
giovedì 13 giugno 2013
Le penalizzazioni che vogliono introdurre, anzitutto, non sono contemplabili per gli esodati. A costoro, infatti, sono state cambiate le regole in corso d’opera e non si capisce perché dovrebbero accettare una riduzione del proprio assegno pensionistico. Non dimentichiamo, inoltre, che chi andrà in pensione con il sistema contributivo pieno subirà già di per sé delle pesanti penalizzazioni. Acuirle non mi sembra opportuno. Si può valutare, eventualmente, i singoli casi, laddove la penalizzazione, cioè, non risulti eccessiva.
Come va risolta la questione degli esodati?
Attraverso le deroghe immediate. Costoro vivono in uno stato di emergenza sociale, non avendo né pensione, né stipendio, né ammortizzatori. Pensiamo che l’unico modo sia, per l’appunto, la reintroduzione delle quote. Le deroghe, infatti, come ha dimostrato la Ragioneria generale dello Stato costano di più del vecchio sistema.
Cosa ne pensa, infine, della staffetta generazionale?
Può rivelarsi utile a patto che sia preservata, anche in questo caso, la volontarietà del lavoratore anziano. Resta evidente il fatto che non si tratterà di una risposta risolutiva. D’altro canto, possiamo fare le migliori riforme del lavoro e delle pensioni possibili, ma finché non si ridà ossigeno alle imprese, i nostri giovani resteranno senza lavoro perché non avranno nulla da produrre. 
 

7 commenti:

  1. proprio una bella idea la staffetta tra morti di fame....

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  2. Diceva una canzone:parole,parole parole.Ogni giorno si sente che qualcuno si interessa di noi,però di gente salvata se ne vede poca,di pensioni effettivamente erogate di meno,il governo rinvia a dopo l'estate il nostro problema e dice che non ci sono risorse.E poi ci siamo noi che da 19 mesi viviamo una situazione intollerabile.Dicevo tempo fa:questi sono delle persone fortunate(quelli che fanno le leggi,perchè hanno trovato della brava gente con la quale aver a che fare(GLI ESODATI,altrimenti non l'avrebbero passata liscia ad iniziare da Elsa Fornero,che ammette di aver sbagliato e chiude la cosa con un basta adesso.A dire basta dovremmo essere noi!!!!
    Esodato postale

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  3. Fedriga' anche tu dici cose giuste... tutti dite cose giuste........ ma nessuno ancora da' segnali di risoluzione definitiva del dramma esodati.....Capisco che tra noi non c'e' " filing " , a sbagliare , commettere errrori siamo soggetti tutti non e' questione di punti cardinali, quindi cerchiamo di risolvere un problema senza sottolineare chi sbaglia di piu' o di meno....

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  4. Alla manifestazione di sabato 22 giugno dobbiamo essere noi a dire la nostra, altrimenti le nostre "Sono solo parole, parole, paroleee"

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  5. E' da più di un anno che rompono, a forza di chiacchiere al vento e proposte a vuoto.
    Bisogna semplicemente che riportino indietro le lancette. Un semplice provvedimento che dica: Le norme di cui alla "Fornero" non si applicano a tutti i soggetti cessati a seguito di accordi con incentivo all'esodo stipulati ante Fornero.
    A tali soggetti sarà consentito andare in pensione non appena avranno conseguito i requisiti vigenti al momento della sottoscrizione dell'accordo, a condizione che gli stessi non si siano nel frattempo rioccupati a tempo indeterminato."
    Questa sarebbe giustizia... Ma faglielo capire a questi...

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  6. Siamo tranquilli, ma non fessi...... non scherzassero troppo col fuoco.......

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  7. Ma dicono che non ci sono soldi per risolvere definitivamente il problema degli esodati, ma chi non è più al lavoro e non ha la pensione dove trova i soldi per vivere e per far vivere la propria famiglia?

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