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martedì 10 dicembre 2013

Parma. Braglia della Cgil: "Prioritario pensare agli esodati"

Lavoro, Braglia della Cgil: "Prioritario pensare agli esodati"
Previsto per il 12 dicembre un incontro con delegazione Coordinamento esodati e il presidente del Consiglio Letta per valutare variazioni alla legge di stabilità contemplando misure a tutela degli esodati
Alice Pisu 9 dicembre 2013

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Ancora pochi giorni di tempo per cambiare qualcosa della legge di stabilità per pensare alle sorti degli esodati e "non tradire quella promessa contratta con i cittadini nel giorno dell'insediamento del Presidente del Consiglio Letta." Questo quanto auspicato dal segretario confederale Cgil Giuseppe Braglia che ha indetto una conferenza stampa alla presenza della direttrice del Patronato Inca Cgil Parma Nadia Ferrari e del responsabile Coordinamento esodati Parma Claudio Bernardini per fare il punto sulla situazione. Prioritario, secondo la Cgil, pensare a misure urgenti per esodati e ammortizzatori sociali in deroga, per questo sarebbe necessario secondo Braglia inserire punti dedicati nella legge che al momento sembrerebbero non esserci. Tra gli intenti dell'incontro di oggi con la stampa anche quello di informare i lavoratori interessati sulla possibilità di presentare domanda e sulle scadenze. Per chi ha interrotto l'attività lavorativa a causa di licenziamento individuale o per dimissioni nel periodo dal 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2011 con decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2015, c'è tempo sino al 26 febbraio 2014 per presentare domanda alla Direzione territoriale del Lavoro. Si tratta dell'ormai noto gruppo dei 6.500, una fascia dimenticata secondo Bernardini, per la quale "si sarebbe cercato di mettere una toppa successivamente, dopo non aver pensato per lungo tempo a chi si trova in una situazione difficile, senza tutela sufficiente e nell'incertezza di copertura economica".
E' stata ampliata anche la categoria per tutelare chi aveva chiesto un congedo per assistere figli disabili o parenti malati nel 2011, dando la possibilità di perfezionare la decorrenza della pensione. Se in possesso dei requisiti richiesti, è possibile presentare la domanda entro il 26 febbraio 2014. Questa categoria nel primo decreto contemplava 150 persone in tutta Italia, ora 2500. "E' importante informare i lavoratori interessati, che in questo modo potrebbero andare in pensione con le vecchie normative. Potrebbero rientrare nei requisiti anche lavoratori che sono ancora in forze in azienda. Non si tratta di esodati ma persone che devono maturare il diritto alla pensione dal 1 gennaio 2014 al 6 gennaio 2015", ha sottolineato Nadia Ferrari, Patronato Inca Cgil.
Altro punto da chiarire per informare i lavoratori sulle possibilità di presentare domanda riguarda i dipendenti pubblici delle regioni "esonerati". Nel primo decreto erano inclusi in 950, poi il numero è cresciuto a 1200. Ora è stato chiarito che anche i lavoratori di altri enti possono presentare domanda, con scadenza entro il 27 febbraio 2014. In questo caso il numero non è precisato ma si stima che possa includere circa 2000 persone. Potrà presentare domanda chi non l'aveva già inoltrata nel primo decreto dei 6500, gli altri verranno riesaminati d'ufficio.
Altra questione spinosa che secondo il sindacato meriterebbe maggiore attenzione da parte dell'Esecutivo è quella degli ammortizzatori sociali. "A oggi gli ammortizzatori sociali come la mobilità pagata sono previsti a fronte di accordi di uscita: chi è stato licenziato o si è dimesso senza accordo difficilmente avrà potuto beneficiare di ammortizzatori sociali. Nel primo caso sarà giusto riuscito a usufruire della disoccupazione per un anno. Si tratta di tanti casi singoli di persone che magari si trovano in difficoltà per non essere riusciti a trovare un'altra occupazione e non avere più una copertura, ci rivolgiamo a loro per informarli". Posizione critica riguardo la finanziaria quella espressa in particolar modo da Bernardini, che ritiene che sinora non siano stati presi provvedimenti che possano rivolgersi a un numero maggiore di persone rispetto a quelle contemplate inizialmente.
"Non è stato dato corso alle promesse fatte inizialmente da Letta. Chiediamo che sia data la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole a quelle persone che erano state licenziate o avevano firmato accordi per essere licenziate entro il 6 dicembre 2011 e che maturano il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2018. Sappiamo che c'è un grosso problema di risorse, ma insistiamo sul fatto che almeno vengano approvati provvedimenti che sanciscano la salvaguardia per i lavoratori che si trovano in questa situazione di incertezza. Con un provvedimento che sancisca la salvaguardia sarebbero un po' più tranquilli".


1 commento:

  1. .......pensare prima di tutto gli ESODATI POSTALI che al momento della sottoscrizione del FAMOSO PATTO-ACCORDO risultavano in regola con pagamento di tasse e contributi......basta con queste salvaguardie fasulle, ingannevoli,insensete, inefficienti, discriminatorie, assurde, inique...abbiamo firmato secondo le leggi del momento e pretendiamo il nostro diritto : LA PENSIONE.....Non ci frega di niente tanto meno del problema delle risorse...quello e' un vostro problema che dovete risolvere IMMEDIATAMENTE e con la stessa celerita' con cui avete decurtato per decenni i nostri soldi in contributi per una nostra futura pensione.

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