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mercoledì 1 febbraio 2012

Dall'incontro ESODATI a Roma del 31-01-12

COMUNICATO
Il giorno 31 gennaio si è tenuta a Roma la riunione degli “esodati” dalle aziende (Poste, Enel, Wind ecc) del Centro – Sud; l’incontro degli esodati del Nord si era tenuto il giorno 27 gennaio a Milano.
Chi sono gli esodati?
Siamo quelle lavoratrici e quei lavoratori che, aderendo ad una proposta aziendale, sono usciti dal lavoro perché prossimi alla pensione. Le aziende, attraverso un incentivo economico, hanno coperto gli anni mancanti alla pensione.
Cosa è l’esodo incentivato?
È una misura “soft” per ridurre il numero degli addetti dell’azienda, evitando altri traumatici processi di ridimensionamento.
Chi sapeva dell’esistenza di questa procedura?
Il Parlamento ed i sindacati attraverso audizioni parlamentari (come quella del Presidente di Poste che – nel marzo del 2009 – informava il Parlamento di un piano triennale di esodi incentivati che avrebbe coinvolto 10.700 addetti) o attraverso accordi firmati nelle aziende (come quello sottoscritto dai sindacati di Poste il 13 luglio del 2010 dove si affrontava il problema di 5.870 esuberi nel settore delle corrispondenze anche attraverso l’utilizzo dell’esodo volontario incentivato).
L’intervento del Decreto “Salva Italia” sul sistema pensionistico ( il quinto in tre anni) ha spostato per tutti noi il pensionamento di due, tre, addirittura sei o sette anni nei quali saremmo rimasti senza reddito collocandoci tra i nuovi poveri di questa Italia “salvata”.
Ci siamo perciò subito organizzati attraverso i forum ed i blog su internet e cominciato la nostra azione di protesta per il riconoscimento del diritto ad andare in pensione nei tempi previsti dalla legge quando avevamo firmato l’accordo con le aziende.
Questo ha portato un primo risultato con l’approvazione di un emendamento specifico sul Decreto Milleproroghe, un emendamento che, condizionato dal voto di fiducia sul Decreto stesso richiesto dal Governo, lascia fuori dalle deroghe la maggior parte di noi. Infatti in queste ultime rientra soltanto chi ha lasciato il lavoro prima del 31 dicembre 2011 e raggiunge il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico con le regole ante Governo Monti entro 24 mesi dall’entrata in vigore del Decreto “Salva Italia”.
È questo il motivo per il quale attraverso la convocazione di due incontri (uno per il Nord ed una altro per il Centro-Sud) ci siamo voluti dare una organizzazione più stabile che ci permetta di affrontare il nuovo percorso che ci attende.
Resta molto da fare a partire dal Senato dove il testo DEVE essere modificato secondo le promesse, partendo dalla formulazione-beffa che ha escluso chi ha lavorato il 31-12-2011.
NOI NON SMETTEREMO DI PROTESTARE E DI LOTTARE FINO A CHE L’ULTIMO ESODATO NON VEDRA’ RICONOSCIUTO IL PROPRIO DIRITTO AL PENSIONAMENTO CON LE REGOLE ESISTENTI ALL’ATTO DELLA SOTTOSCRIZIONE DEGLI ACCORDI.
Il Governo deve onorare l’impegno preso da Monti e Fornero: «Non lasceremo alcuno senza stipendio e senza pensione».
Chiediamo perciò al Parlamento ed alle Organizzazioni Sindacali (ora che il Decreto Milleproroghe andrà alla discussione del Senato) un intervento forte, capace di risolvere la nostra situazione.

Le lavoratrici ed i lavoratori esodati da Poste Italiane e dalle altre Aziende
Comitato esodati e lavoratori precoci d’Italia

8 commenti:

  1. Una cosa molto imoprtante,per la nostra BATTAGLIA, e' il passarci notizie ed informazioni attraverso il blog.Solo, e ripeto solo se saremo informati di tutte le varie situazioni , e lotteremo in tanti nulla ci fara' paura.Auguroni a tutti.Tonino52 esodato Poste.

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    1. ma se la Fornero non ascolta le parti sociali,come pensate possa ascoltare noi, che oltretutto siamo invisibili e sparsi in tutta Italia? Io non dormo da 2 mesi e sto cadendo in una forte depressione: sono nata nel 1953 e ho fatto l'accordo davanti alla UIR ad Ottobre 2010 dando la possibilità a mio figlio di lavorare part time (stipendio circa 600 euro al mese). Come farò ad andare avanti fino al 2020? Si può distruggere così il futuro e la dignità di una donna che ha lavorato 35 anni e che ha voluto dare una chance ad un figlio? vi prego teniamoci in contatto, io sono disperata. Marilub@katamail.com

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  2. Riprendere i presidi alla prefetture.Organizzare incontri con il sindacato e le forze politiche.Invadere i vari gruppi parlamentari di email. Sperando che al Senato quella data del 31/12/2011 sia ridiscritta nel modo giusto e che ponga fine a patemi e sofferenze di intere famiglie.

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  3. MA CHI SONO A SCRIVERE QUESTE LEGGI? DEI DILETTANTI CHE LO FANNO PER LA PRIMA VOLTA E CHE NON CONOSCONO BENE L'ITALIANO? MA COME SI FA A METTERE UN LIMITE DEL GENERE "COLORO CHE HANNO RISOLTO IL RAPPORTO DI LAVORO PRIMA DEL 31 DICEMBRE 2011" E QUELLI CHE HANNO LAVORATO IL 31 DICEMBRE SONO ESCLUSI? SICURAMENTE INTENDEVANO ENTRO IL 31 DICEMBRE 2011 MA SONO ERRORI DA SCUOLA ELEMENTARE NON DA PARLAMENTARI. CHE DESOLAZIONE, CHE RABBIA, SPERO CHE RIMEDINO PRESTO E CHE PER I LORO ERRORI ALLA FINE I LAVORATORI ESODATI NON NE PAGHINO LE CONSEGUENZE CHE SAREBBERO PESANTISSIME.

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  4. perche non pubblicate mai quello che scrivo, come la mia risposta al primo commento???????????????????

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  5. Perché non pubblicate mai quello che scrivo, come la mia risposta al primo commento???

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  6. katia 54 e chi ha lavorato fino al 31/01/12 firmando l'accordo settembre 2011 che fine dovra' fare ? ?non doveva far fede la data del verbale d'accordo con l'azienda? perche'esodati di serie A ed esodati di serieB?

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  7. Tiziano ex ENEL 37 anni di contributi al 2009 poi 3 anni di esodo incentivato pagandomi i contributi per arrivare ai 40 anni (mi sembrava un sogno) ora sto vivendo un incubo perche'non so piu'quando ci andro' e come ci andro'....Dobbiamo cercare di mobilitarci uniti e farci sentire perche'il prezzo che dobbiamo pagare e troppo alto e le risorse per noi una parte le potrebbero dare le nostre ex aziende che illudendoci con l'esodo risparmiano almeno 8-10 di contributi per ogni uno di noi

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