Esodati, detrazioni e Irap: così cambia la legge di stabilità
Marco Rogari novembre 2012
ROMA
Detrazioni per i figli fino a 1.200 euro, sterilizzazione dell'aumento
dell'aliquota Iva del 10%, dote per datassazione di produttività di 2,15
miliardi in tre anni, taglio al cuneo sul costo del lavoro per le imprese di
oltre 700 milioni indirizzato sull'Irap ed estensione della platea degli esodati
da salvaguardare ad altri 10.130 lavoratori toccando così quota 130.130. Ma
anche la nascita (dal prossimo anno) di un fondo taglia-tasse, senza una
dotazione di partenza, e di un altro fondo per lo sviluppo, alimentato dal piano
Giavazzi, finalizzato anzitutto alla concessione dei crediti d'imposta per la
ricerca per le Pmi, ma con possibilità di essere utilizzato anche per la
riduzione del cuneo fiscale. È stato un restyling a vasto raggio quello
apportato dalla Camera alla legge di stabilità che è stato innescato da un
cambio di rotta, rispetto al testo varato dal Governo, sull'Irpef con la
rinuncia al mini-taglio delle prime due aliquote e alla stretta sugli "sconti
fiscali".
Su quest'ultimo fronte la Camera ha fatto saltare gli interventi su
franchigia, "tetto" e retroattività. E con il tesoretto accumulato dal
dietro-front sull'Irpef (quasi 16,9 miliardi) è stato dato il via alla
riscrittura di ampie parti del provvedimento seguendo tre precise coordinate:
consumi, famiglie e imprese. Le detrazioni Irpef per i figli, in particolare,
passano da 800 a 950 euro per quelli con più di tre anni e da 900 a 1.220 per i
bebè da zero a 3 anni. Rivisti al rialzo anche gli sconti Irpef per i figli
portatori di handicap che passano dal 220 a 400 euro per ciascun figlio.
Ma
non sono mancati correttivi di dettaglio. Dal testo è scomparso, sotto la spinta
della maggioranza, il prolungamento a 24 ore dell'orario degli insegnanti. Stop,
su indicazione dei relatori a Montecitorio, Renato Brunetta (Pdl), Pier Paolo
Baretta (Pd) e Amedeo Ciccanti (Udc) in qualità di relatore del Bilancio, anche
alla cosiddetta operazione "cieli bui" (riduzione dell'illuminazione notturna da
parte delle strutture della pubblica amministrazione). In compenso arriva una
nuova stretta sui falsi invalidi attraverso 450mila verifiche da parte dell'Inps
nel triennio 2013-2015, al ritmo di 150mila l'anno.
Novità anche per il
comparto sicurezza, con un ammorbidimento della spending review consentendo
nuove assunzioni in deroga al blocco del turn over. La Camera ha poi destinato
250 milioni ai Comuni alluvionati sottraendoli (con il parere contrario del
governo) alla dote iniziale di 1,2 miliardi nel 2013 prevista dal governo per la
detassazione della produttività. Dote così scesa a 950 milioni per il prossimo
anno, ma incrementata su input dei relatori a 1 miliardo nel 2014 (600 milioni
in più di quanto previsto dal testo originario) e 200 milioni nel 2015.
Complessivamente dai 2,4 miliardi originariamente promessi da governo e
maggioranza si è scesi a 2,15 miliardi.
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Un anno è passato da quando è passata la nuova riforma previdenziale. Un anno in cui abbiamo assistito a misere elemosine in materia di esodati e nulla piu'. Tanto fumo e poco arrosto. Emendamenti a mucchi e poi al tirare delle somme, un bel niente. Ma il problema è sempre lo stesso, la linea che non si vuole deviare è sempre la stessa: i costi della politica. E' da questo punto che non ci si vuole smarcare. E se Monti e la Fornero hanno le loro colpe, anche la politica, tutta la politica, non è indenne. Quando si tratta di votare a favore del mantenimento di certi privilegi, asistiamo alle piu' ampie intese. Quando invece si vota o si propone di favorire il ritorno alla gradualità o al ripristino delle vecchie regole anche con le dovute modifiche, ecco che spuntano i problemi...Questo per me è il problema vero, e' la mancanza di volontà di farsi carico davvero dei problemi della gente e delle famiglie. Non ho altro da aggiungere, soltanto che la gente non vive sulla luna e pertanto questa politica non si aspetti poi, di avere i piu' larghi consensi...E' tutto davvero molto triste...
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