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mercoledì 14 novembre 2012

Il riflesso sugli irpini

Primo sì per la vertenza esodati. In bilico mille lavoratori irpiniRisorse ancora insufficienti, in Campania la partita riguarda oltre 20mila unità
14 novembre 2012
Avellino- Si apre uno spiraglio per i circa mille esodati della provincia. Dopo un lungo tira e molla è arrivata la salvaguardia per altre 10.130 persone. Via libera nella tarda serata di ieri dal parlamento al nodo degli esodati anche se per molti la questione è tutt’altro che chiusa. Per alcuni (Cesare Damiano del Pd) «un passo avanti», per altri una «barriera» ad eventuali rigonfiamenti della platea (il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo) mentre la Cgil continua a protestare: «Troppa enfasi, altro che nodo risolto».
Sta di fatto che la modifica dei relatori passa e tutto si conclude nonostante un piccolo incidente di percorso: il Governo va sotto su un emendamento del Pd “ultroneo” (cioé presentato spontaneamente a livello personale) e che però non cambia la portata della norma.
La segretaria regionale della Uil Anna Rea si dice preoccupata «perché le risorse avanzate, al di là degli annunci entusiastici sui giornali, non rispondono al numero completo degli esodati che, in Campania, sono più di 20 mila, un dramma che se non risolto, significherebbe solo gettare altra benzina sul fuoco. Così come per i cassa integrati - aggiunge il numero uno della Uil Campania - va bene lo stanziamento di queste prime risorse (50 milioni di euro) ma bastano solo fino alla fine di dicembre e bisogna poi aggiungere i lavoratori di trasporti e sanità che, da gennaio, amplieranno la platea degli spettanti la cassa integrazione in deroga.
Bisognerebbe già parlarne adesso per evitare nuove tensioni e disordini. In questa direzione - conclude Anna Rea - si potrebbero anche utilizzare una parte delle risorse Pac (Piano Azione e Coesione), ma solo ad una condizione: col finanziamento del fondo di occupazione equamente diviso per regioni e con una buona formazione».La partita degli esodati, tornando all’Irpinia, interessa, come detto, meno di mille persone. Oltre 200 sono concentrate nell’Irisbus di Flumeri. Significativo, restando all’industria, anche il caso Novolegno. Il resto degli esodati è distribuito tra gli uffici postali e il comparto delle telecomunicazioni.

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