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sabato 19 luglio 2014

La Padania: Monti, Fornero e Renzi con le mani sporche di sangue

Disoccupati ed esodati: Monti, Fornero e Renzi con le mani sporche di sangue
"Liberiamo il lavoro" è il tema del Congresso federale straordinario della Lega Nord che si svolgerà domenica prossima, 20 luglio, presso il Centro Congressi Luciani di Padova
Iva Garibaldi e Filippo Manvuller
mercoledì 16 luglio 2014
Liberiamo il lavoro è il titolo del Congresso federale della Lega Nord che si svolgerà a Padova domenica prossima 20 luglio. Non è uno slogan, né un tema scelto a caso perché il Carroccio proprio sul lavoro ha puntato da mesi la sua attenzione politica e legislativa. La disoccupazione, l'emergenza dei giovani che non hanno lavoro è un problema che è al centro dell'iniziativa politica del Carroccio. Non è un caso che uno dei referendum sui quali ha puntato anche in campagna elettorale è proprio il referendum per abolire la legge Fornero che, secondo i dati ufficiali, al momento ha provocato 170 mila esodati. In realtà sono molto di più le persone che per colpa del governo Monti e di questa legge sono rimaste senza lavoro e senza pensione. E non è un caso nemmeno il fatto che se il quesito referendario ha raccolto ben 570 mila firme ora all'esame della Cassazione che si esprimerà sull'ammissibilità del quesito entro l'anno. Al centro del dibattito sull'argomento da sempre c'è Massimiliano Fedriga, già responsabile delle politiche del lavoro e ora capogruppo dei deputati del Carroccio. Anche con questo nuovo ruolo Fedriga non ha abbandonato l'impegno per la soluzione dei problemi legati alla disoccupazione e al lavoro. «Dal Congresso - dice Fedriga - si vedrà tutta la distanza che c'è tra la Lega Nord e tutti gli altri. La nostra priorità sono i cittadini e la crisi che stanno vivendo. Al M5s e ad altri invece interessa sapere come fare per occupare le poltrone. Ognuno evidentemente ha le sue priorità, per alcuni le poltrone, per noi il lavoro e lo dimostriamo con i fatti». Tra le emergenze alle quali il governo non dà alcuna risposta ci sono anche le mancate risorse per la Cig in deroga. «Abbiamo chiesto al ministro Poletti di riferire in Aula alla Camera sulla situazione - dice Fedriga che ieri ha sollevato la questione in conferenza dei capigruppo - Vogliamo che il ministro del Lavoro, ci spieghi in maniera ufficiale cosa aspetta il governo a rifinanziare gli 1,5 miliardi che mancano per la cassa integrazione in deroga». «Mentre Matteo Renzi - aggiunge - si preoccupa delle slide da presentare al prossimo Consiglio dei ministri, e si incontra con Grillo per parlare di poltrone da spartirsi, ci sono aziende che falliscono - prosegue - e migliaia di persone che non hanno i soldi per dare da mangiare ai propri figli. È inaccettabile che il governo ci venga a raccontare che non trova le risorse per queste persone disperate dopo che ha finanziato le marchette elettorali del presidente del Consiglio. Già ora ci sono persone ridotte sulla soglia di povertà che non ricevono da mesi ammortizzatori sociali, e il governo non può permettersi di sprecare altro tempo». Fedriga insiste molto sulle responsabilità politiche che hanno provocato il disastro in tutto il mondo del lavoro. «Bisogna anche guardare all'Europa e scardinare l'attuale sistema che uccide la crescita del Paese e proporre altre soluzioni che devono però essere lontane dalla Germania. Renzi smetta di fare il servitore tedesco e impari a guardare avanti». Il capogruppo leghista attacca senza pietà il Pd «reponsabile - dice di aver votato il mostro della legge Fornero che ha creato i disoccupati e gli esodati. Quella legge che ora molti disconoscono è passata con i voti del centrosinistra e del Pdl. Monti e Fornero non erano entità astratte ma figure politiche, uno presidente del Consiglio l'altra ministro del welfare sostenute da una maggioranza che se n'è fregata delle esigenze dei cittadini. La legge Fornero è un'enorme ingiustizia sociale che ha portato in un colpo solo l'età pensionabile a 70 anni. Abolirla come abbiamo chiesto noi con il referendum che abbiamo depositato da pochi giorni significa rilanciare immediatamente d'occupazione nel Paese in un momento in cui c'è un'enorme carenza di offerta. O si sblocca il ricambio generazionale oppure la disoccupazione può solo aumentare. Ancora di più». Intanto il governo non ha i soldi o non vuole trovarli per rifinanziare la Cig in deroga. E il governo pensa di cavarsela con le briciole: «I 400 milioni stanziati dal governo - spiega Fedriga - per la cassa integrazione in deroga sono una presa in giro che non servirà a coprire nemmeno le ore già concesse, dal momento che per ammissione dello stesso ministro Poletti serve più di un miliardo. È inammissibile l'irresponsabilità del governo nei confronti di chi sta vivendo il dramma dell'esclusione sociale». Lavoro anche al centro del dibattito da parte di Gianmarco Centinaio. «Non siamo forza di protesta, siamo forza di proposta - dice il neocapogruppo al Senato - La nostra è un'opposizione di necessità, visto il niente che esprime Renzi». Centinaio parla del congresso con toni evocativi. «Padova - dice - è un luogo simbolico: sia perché Bitonci è riuscito a espugnarlo alla sinistra, sia perché le ultime elezioni hanno segnato anche il rilancio della Lega in Veneto. A dimostrazione che il nostro movimento non è lombardo-centrico, ma è l'unica, grande, Lega Nord per l'indipendenza della Padania. Nessuno ha mai messo in discussione l'articolo 1 del nostro statuto». Il Congresso è sempre un momento importante e delicato dal quale escono le nuove linee guida per il Carroccio: «Sarà un momento politicamente rilevante. Mi aspetto proposte, contenuti, spunti propositivi. La Lega è oggi uno degli attori principali della politica italiana, grazie all'ottimo risultato delle Europee, al successo della raccolta firme per i referendum, al protagonismo nella partita delle riforme. Abbiamo in Salvini un leader indiscusso e indiscutibile». Sul fronte parlamentare la sfida è già scritta: «La nostra è un'opposizione di necessità. Di fronte a un governo che continua a imporre fiducie, le proposte in commissione e in aula vengono mortificate. Se l'atteggiamento è questo, non siamo disposti a fare sconti». E non manca uno sguardo al futuro della Lega: «Ripartiamo alla grande. E' nostro dovere dire alla gente che Renzi non sta facendo niente. E' solo chiacchiere e distintivo. Anche i grillini si stanno 'sgonfiando'. Sono arrivati con la promessa di voler aprire il palazzo come una scatoletta di tonno, ora rincorrono il governo e si spartiscono gli incarichi». «Siamo certi che il nostro messaggio arriverà alle persone: c'è voglia di Lega. C'è una nuova voglia di Lega. In tutto il Paese. La nostra non è un'azione che esclude nessun territorio: vogliamo essere il riferimento per tutti i movimenti che aspirano alla libertà, all'indipendenza da Roma, che lottano contro gli sprechi e per istituzioni responsabili». Al primo posto il lavoro, sempre: Liberiamo il lavoro, d'altra parte alle priorità del Carroccio: «Certo, il governo sta dando priorità alla legge elettorale e a tecnicismi vari su nuovo Senato e altre questioni slegate dai problemi urgenti e reali. Vogliamo riportare la barra a dritta su temi veri, pressanti, urgenti: il lavoro, la crisi, il rilancio dell'economia, il credito alle imprese». E anche ieri in Parlamento la Lega Nord è stata in prima linea a difesa dei lavoratori e degli esodati. In occasione del question time, tradizionale appuntamento del mercoledì, il Carroccio ha chiesto conto al governo della situazione di ben 800 esodati prodotti dalla regione Lobardia. In Aula della Camera a difendere i cittadini il deputato Cristian Invernizzi. Ci sono 800 esodati lombardi che da 7 mesi aspettano i fondi statali per la copertura della mobilità in deroga che dovrebbe traghettarli fino alla pensione. La Regione ha firmato gli accordi nel novembre 2013, ma da Roma i soldi continuano a non arrivare. Invernizzi ne ha chiesto conto al ministro Poletti. Il titolare del dicastero al lavoro ha ammesso che la situazione è di «sostanziale stallo», tra paventate revisioni dei beneficiari e altre «oggettive difficoltà». «Ancora una volta - ha contestato Invernizzi - quando si parla di esodati assistiamo a continui rinvii e al sostanziale menefreghismo del governo i cui partiti, votando la riforma Fornero, sono corresponsabili del dramma di decine di migliaia di persone. È una vergogna: l'incapacità dei precedenti governi ha causato il problema e l'attuale esecutivo dorme sugli allori. La questione degli esodati grida vendetta al cospetto di Dio e non ha eguali, per gravità, in nessun paese civile. Siamo esasperati dalle politiche degli annunci, Renzi si dia una mossa». Ma mentre gli altri aspettano, guardano il Carroccio realizza i fatti. Il primo passo verso è stato il referendum per abolire la legge Fornero. Ma altre novità arriveranno dal Congresso di Padova.

1 commento:

  1. Grazie a Fedriga ed a Salvini che hanno mantenuto a galla il problema degli ESODATI. Mentre gli altri...e non solo i grillini.... lottavano solo per accaparrarsi poltrone , il SALVINI in tutte le interviste inseriva abbontantemente argomentazione dramma ESODATI............e non dimenticheremo mai che e' stato l'unico promotore FATTIVO ...non a chiacchiere ......di una raccolta di firme per abrogare la legge " SFORNERO '. Non sono LEGHISTA, pero' .... "ONORE AL MERITO " ..... GRAZIE SALVINI PER QUELLO CHE HAI FATTO E FARAI PER NOI ESODATI

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