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venerdì 20 settembre 2013

Maestri (PD): "Introdurre forme di flessibilità in uscita"

Esodati e pensioni, Maestri: "Introdurre forme di flessibilità in uscita"
La deputata del Pd: "Per il PD l'obiettivo è l'ottenimento dell'approvazione della proposta di legge Damiano che prevede l'introduzione di un criterio di flessibilità in uscita"
Redazione ParmaToday19 settembre 2013


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Esodati e pensioni, Maestri: "Introdurre forme di flessibilità in uscita"

“Mentre il Governo è impegnato in queste ore nella ricerca delle necessarie coperture per rendere sostenibile il superamento dell’IMU e scongiurare il previsto aumento dell’IVA, in Commissione Lavoro è iniziato il confronto sulle proposte di legge che riguardano interventi correttivi alla riforma previdenziale targata Fornero”. Così la parlamentare democratica Patrizia Maestri, componente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
“La scorsa settimana una delegazione della rete dei Comitati di esodati è stata audita dalle Commissione riunite Bilancio e Finanze della Camera: esodati, ricongiunzioni pensionistiche (che devono tornare gratuite) e flessibilità in uscita sono le questioni ancora aperte a cui è necessario porre rimedio e che sono una priorità per il Partito Democratico in vista dell’iter della Legge di Stabilità. Per questo abbiamo chiesto un’audizione in Commissione al Ministro Giovannini sul tema della previdenza”
“Per il PD l’obiettivo è l’ottenimento dell’approvazione della proposta di legge Damiano che prevede l'introduzione di un criterio di flessibilità in uscita, così da consentire l'accesso alla pensione in un arco di età compreso tra i 62 e i 70 anni, con la condizione minima dei 35 anni di contributi e con una penalizzazione decrescente dell’assegno (fino ad un massimo dell’8%)”. “Per quanto riguarda le donne, stiamo lavorando affinché vengano reinvestiti su di loro i risparmi (13 miliardi dalle manovre previdenziali Sacconi e Fornero) conseguenti all’innalzamento della loro età pensionabile, con interventi a sostegno dell’occupazione, dei servizi, ma soprattutto con l’abolizione della norma Fornero che prevede il pensionamento di vecchiaia a 70 qualora l’importo della pensione non superi una volta e mezzo l’assegno sociale, circostanza molto comune per le donne impegnate anche nei lavori di cura familiare”.
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