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giovedì 19 settembre 2013

Riforma pensioni: discussioe entro l’inizio di ottobre 2013

Pubblicato il: mercoledì, settembre 18th, 2013
Riforma pensioni 2013: ultime proposte su esodati, lavoratori precoci e modifiche legge Fornero
Riforma pensioni 2013: ultime proposte su esodati, lavoratori precoci e modifiche legge ForneroLa riforma delle pensioni attende ancora di essere messa in cantiere dal governo Letta: se ne tornerà certamente a parlare al massimo entro l’inizio di ottobre 2013, quando entrerà nel vivo la discussione sulla legge di stabilità (nota ai più come legge finanziaria).
Legge di stabilità che dovrà fare i conti innanzitutto con i vincoli di bilancio imposti dall’Europa, già allarmata per la recente eliminazione dell’Imu che potrebbe provocare notevoli squilibri nelle disastrate casse dello stato italiano con lo sforamento del tetto del 3% del rapporto tra deficit e Pil.
In secondo luogo si dovrà tener presente che ci sono da risolvere diverse questioni urgenti, a partire dagli esodati, per continuare con i lavoratori precoci e per finire con i quota 96 del settore scolastico: una situazione esplosiva che dovrebbe essere affrontata il prima possibile mettendo mano alla tanto contestata legge Fornero.
Sul tema esodati è intervenuta la Cgil sottolineando i ritardi accumulati dall’esecutivo sul tema: “Siamo ormai arrivati al mese di settembre e non vi è nessuna traccia del decreto di prolungamento dell’indennità di sostegno al reddito.” Il sindacato presieduto da Susanna Camusso giudica la situazione “estremamente grave sia per l’incertezza del diritto alla prestazione, sia per il perdurante disagio sociale legato alla mancanza di redditi”.
Infine dopo le polemiche derivanti dalla parole pronunciate dal capogruppo al Camera del Pdl, Renato Brunetta, secondo cui non si potrebbe intervenire sulle pensioni d’oro a causa della recente sentenza della Corte Costituzionale, sull’argomento si è espresso il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini.
Il successore della Fornero ha infatti affermato che si troverà il modo di intervenire sulle cosiddette pensioni d’oro affinché il sistema previdenziale italiano abbia una maggiore solidarietà interna: “Anche se si tratta di poche persone, correggere questa situazione è un fatto di giustizia sociale”.
Dello stesso parere Andrea Mazziotti, responsabile Giustizia di Scelta Civica, che spiega in questo modo la sua posizione: “Uno dei luoghi comuni da sfatare è infatti che le pensioni non possano essere toccate. La Corte Costituzionale ha detto più volte che le pensioni possono essere modificate anche retroattivamente, e anche toccando diritti acquisiti, quando questo serve per tutelare altri valori costituzionali prevalenti e purché l’intervento sia ragionevole”.
Infine per Cecilia Carmassi, membro del Partito Democratico con deleghe alle politiche sociali e lavoro, “Brunetta e il PdL difendano pure l’esistente noi ci preoccupiamo di assicurare più giustizia sociale. Chi oggi ha pensioni d’oro prenderebbe molto meno se fosse andato in pensione col sistema contributivo”.
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