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mercoledì 7 novembre 2012

In cerca di un'intesa

Detrazioni, cuneo fiscale, esodati e fondi sociali: Parlamento e Governo in cerca di un'intesa
Come nel più classico gioco del Monopoli gli esodati dovranno ripassare dal via. Quanto meno per definire la platea e le risorse necessarie dopo l'inammissibilità della commissione Bilancio della Camera all'emendamento alla stabilità che avrebbe salvato altri lavoratori salvaguardati. E anche sul fronte fiscale si cerca la quadratura del cerchio. Da una parte il Governo non ha ancora sciolto del tutto la riserva sullo stralcio della stretta su deduzioni e detrazioni, dall'altra la "strana maggioranza" non è ancora del tutto d'accordo su come utilizzare la dote di 6,7 miliardi di euro che la rinuncia al taglio dell'Irpef può garantire in tre anni: il Pd vuole subito il taglio del cuneo per i lavoratori (dote 1,1 miliardo) e un sostegno alle famiglie, il Pdl chiede di utilizzare tutto per sostenere la produttività rinviando a un fondo ad hoc per lavoratori, famiglie e imprese.
Monti: «La legge di stabilità è in buone mani»
Sulle modifiche alla legge di stabilità è intervenuto ieri anche il premier Mario Monti di ritorno dalla missione in Asia precisando che «la legge è in buone mani: è seguita nella navigazione parlamentare, come è giusto che sia, dal ministro dell'Economia in piena e frequente consultazione con me». Il ministro Grilli – parlando a Ballarò dove ha assicurato di non volersi candidare alle elezioni e di essere nel governo per "servizio civile" – ha precisato che con la legge di stabilità il Governo ha cominciato a ridurre le tasse e per fare questo deve ridurre la spesa pubblica». E confermando che «la discussione in Parlamento è aperta per verificare come dividere gli interventi tra Iva, Irpef e lavoro, ha sottolineato che «con 10 miliardi non si può fare un granché, ma è un inizio».
Esodati, coop, fondi sociali
Dopo anni di "pratica" nelle trattative sindacali, Pier Paolo Baretta ha comunque voluto spostare l'attenzione del Governo anche su altri temi caldi del Ddl che richiedono un intervento di modifica, dal sociale agli esodati, dal patto di stabilità per i Comuni alla scuola. Così, nel corso del nuovo incontro di ieri a Montecitorio con Grilli, i relatori hanno posto sul tavolo i temi da trattare oltre il Fisco. A partire dagli esodati su cui i relatori hanno rinviato la palla al Governo chiedendo di portare in Parlamento i numeri ufficiali. «Non possiamo - hanno detto Renato Brunetta e Pier Paolo Baretta - fare miracoli». Il ministro Fornero - hanno spiegato i due relatori al termine del nuovo incontro di ieri con il ministro dell'Economia - deve fornire i dati esatti sulla platea. Solo così «si potranno valutare le risorse necessarie e le modalità di intervento».
Per le risorse da reperire un dato certo c'è: non si potrà "pescare" dalla rinuncia del taglio dell'Irpef. Quelle somme sono già tutte impegnate. Ieri con Grilli «è stato confermato - hanno spiegato Brunetta e Baretta - l'impianto complessivo definito nel primo incontro: le risorse revenienti dal mancato taglio dell'Irpef andranno a evitare l'aumento dell'aliquota intermedia dell'Iva dal 10 all'11%, alla riduzione del cuneo fiscale e del prelievo fiscale sulle famiglie. «Abbiamo sciolto il nodo delle cooperative sociali - ha sottolineato Brunetta - ed è quasi risolto quello delle pensioni di guerra e invalidità». Per l'aumento dell'Iva sui servizi delle coop sociali l'ipotesi sul tappeto sarebbe quella di rinviarla, almeno fino a quando non si conoscerà l'esito della procedura di infrazione che pende sull'Italia.
Sul tetto di 3.000 euro alle spese detraibili e sulla franchigia da 250 euro, la richiesta dei relatori è quella di una loro completa cancellazione.
Ma il Governo non ha rinunciato del tutto al giro di vite sulle tax expenditures e la direzione su cui si starebbe orientando – ha sottolineato Grilli - è ampliare la platea delle esclusioni dal tetto dei 3.000 euro a partire dalle spese per i mutui prima casa e le palestre dei figli. O ancora escludere le spese sanitarie dall'aumento della franchigia da 129,11 a 250 euro.
Per il fondo di Palazzo Chigi da 900 milioni da destinare al sociale, il relatore alla legge di Bilancio Amedeo Ciccanti, ha spiegato che l'idea cui si lavora punta a dedicare il 50% delle risorse alle non autosufficienze, alla Sla, ai giochi paralimpici e al fondo nazionale di politiche sociali. Alla commissione Bilancio il compito di indicare le rispettive somme spettanti. Il restante 50% del Fondo di Palazzo Chigi resterà a disposizione dell'Esecutivo per le emergenze.
Domani Brunetta e Baretta incontreranno di nuovo il ministro dell'Economia e tra giovedì e venerdì saranno quindi pronti gli emendamenti dei relatori. Da approvare entro domenica in commissione per portare in Aula il Ddl martedì prossimo.
(Leggi)

3 commenti:

  1. A QUESTO PUNTO...FATE IN MODO DI INSERIRE IN UN EMENDAMENTO NELLA LEGGE DI STABILITA' LA POSSIBLITA' PER GLI ESODATI ESCLUSI DALLE DEROGHE DI POTER ANDARE IN PENSIONE COL CALCOLO CONTRIBUTIVO FINO AL 31.12.2015.

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  2. Non ci sono più commenti per esprimere disgusto sulla faccenda che si sta perpetrando su di noi esodati.
    mario 1952


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  3. Anche per noi :
    " IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE"...
    ..intanto a giorni è già un anno....
    egoser52

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