Indirizzo mail

Puoi contattarci scrivendo a: cumpustela@gmail.com

mercoledì 20 marzo 2013

Costa (Rete Esodati): ecco le“grane” per i salvaguardati

PENSIONI/ Costa (Rete Esodati):
ecco le“grane” per i salvaguardati
Elena Pescucci
19-03-2013
Gli esodati che non hanno trovato posto nel gruppo dei primi 65mila (con il primo decreto) salvaguardati, se hanno le carte in regola potranno essere ammessi tra i 55mila. È in buona sostanza la direttiva contenuta nel messaggio Inps 4678 diffuso ieri relativo alla cosiddetta“salvaguardia dei 55mila definita dalla legge 135/2012 e dal decreto ministeriale 8 ottobre 2012”. L’Istituto nazionale di previdenza sociale ha comunicato anche che le sedi territoriali riesamineranno le posizioni dei lavoratori in mobilità, quelli a carico dei fondi di solidarietà, gli autorizzati alla contribuzione volontaria per verificarne i requisiti. Ma, a detta di Alessandro Costa, ex dirigente di Telecom, oggi referente di migliaia di esodati, il messaggio Inps è tutt’altro che chiarificatore e non basta.
Come interpreta le ultime disposizioni Inps sui salvaguardati?
Il messaggio non è chiarissimo, ha dei punti a favore: uno riguarda l’aver posticipato - per le categorie di lavoratori chiamati a perfezionare la decorrenza della pensione entro il trentaseiesimo mese successivo al 6 dicembre 2011 - la data limite, fissata al 5 gennaio 2015 al posto del 5 dicembre 2014. È invece un po’ carente dal punto di vista numerico: come possono essere gestiti gli “scarti” dai 65mila: se qualcuno avanza dai 65mila cosa succede? Mi sembra la fotocopia al messaggio precedente.
Cosa vi aspettavate?
Avendo visto i precedenti nulla di diverso. A questo punto, però, vorremmo che l’Inps facesse un incontro anche con i comitati degli esodati. Vorremmo delle risposte più chiare: non c’è nessun esodato che ha ancora preso la pensione, adducono mille scuse per non pagare. Bisognerebbe sedersi intorno a un tavolo e superare le criticità, mandando avanti le domande non in ordine di uscita dal lavoro, ma di riscossione dell’assegno di pensione. Non è possibile mandare avanti pratiche di persone che devono prendere la pensione tra due anni e lasciare senza quelli che la devono prendere a febbraio o marzo.
In che modo bisogna procedere secondo lei?
Andrebbero prima di tutto verificate le pratiche di assegno di pensione anche alla luce dei tre decreti. È vero anche che tutte queste graduatorie si intersecano troppo, bisognerebbe elaborarle tutte insieme: anche se non è facile, bisogna individuare le posizioni veramente di salvaguardia e liquidarle, perché la gente è rimasta senza nessun incentivo, che sia mobilità o altro.
Mi sembra di capire che non siete soddisfatti di come viene gestita la parte burocratica dei salvaguardati…
No, non siamo soddisfatti. Ma non è solo colpa dell’Inps: il problema è di come è stato scritto il decreto attuativo, che è troppo puntuale e fatto a rate. Forse era nato per esistere solo quello dei 65mila e poi ci si è incollato quello dei 55mila. Ci vorrebbe un unico decreto che possa comprendere una salvaguardia unica dei 130mila. Sono tre spezzoni purtroppo separati in cui ci sono tre elaborazioni differenti.
In che senso?
In riferimento alle domande dei cessati con accordi singoli, hanno detto che chi ha fatto domanda per i 65mila e ha avuto riconosciuto il suo accordo la deve rifare nuovamente è una rilavorazione che va a togliere tempo ad altri casi. Perchè non si prendono per buone le risposte che lo stesso Inps con le commissioni ha già dato? Se era valido per i 65mila lo sarà anche per il 55 mila... Si potrebbe fare una verifica solo formale del fatto che ci sia l’accordo e sia conforme al codice civile. L’inps dovrebbe riprendere i tre decreti e farne uno solo operativo.
In questo complicato mare come ci si può orientare?
La bussola secondo me dev’essere quella di dare in primis la pensione a chi è salvaguardato dai tutti e tre i decreti e deve avere la pensione subito. Andrebbe rifatta completamente la graduatoria che l’Inps sta facendo: dev’essere fatta sull’effettiva pensione che uno deve recepire.
Come vi muoverete?
Delegati del Pd dovrebbero incontrare Mastropasqua e Fornero su questo tema: la procedura è troppo complessa e andrebbe semplificata.
Secondo lei, chi si trova in questa situazione rischia qualcosa?
Beh sì. In questa confusione si rischia che dei casi vengano esclusi per errore e dei casi che non sono da contemplare vengano inclusi. Se è vero che i numeri sono giusti, secondo me tutti quelli che maturano la pensione entro il 5 gennaio 2015 devono essere salvaguardati. I singoli casi poi vengono trattati dall’Inps. Inutile fare graduatorie, escludere qualcuno e costringerlo a un ricorso legale, con il conseguente esborso di denaro (che poi non viene recuperato) e dargli poi gli arretrati.
Il problema legato alla decorrenza dal 1° aprile dei fondi di esonero è stato risolto?
La procedura prevedeva che arrivassero delle lettere e molti non l’hanno ricevuta. Detto questo ci sono molte, troppe cose ancora da chiarire.
Secondo lei, ora ci sono buone possibilità di avere dei chiarimenti?
Mi aspetto che prevalga il buon senso e ci si metta intorno a un tavolo per riuscire a fare una procedura operativa unica di questi tre decreti.
Quali sono le vostre richieste?
Sicuramente salvaguardare tutti coloro che prenderebbero la pensione entro gennaio 2015, senza graduatorie. Per chi matura la pensione e ha i requisiti venga fatta un'unica sanatoria di tutti i casi senza perdersi in 10mila sottocasi e soprattutto vengano liquidate le pensioni in base alla riscossione dell’assegno di pensione, non sulla base della data di uscita dal lavoro. Devono essere salvaguardati tutti. Se hanno fatto più volte i conteggi si arrivi a un unico plafond di salvaguardati e si liquidino le pensioni.
 

7 commenti:

  1. E' ora che l'INPS faccia chiarezza!
    Mi pare che tutti stiano facendo il gioco delle tre carte, per ingarbugliare di più la già precaria situazione che un governo incompetente ha creato.
    E' logico ed indiscutibile che la graduatoria venga formata seguendo criteri di razionalità e di lealtà intellettuale:
    <>.-
    Mi sembra un buon principio di trasparenza CHIEDIAMOLO CON FORZA! - Resta in ogni caso fermo, l'obiettivo che nessuno dovrà rimanere escluso!!!
    Samo

    RispondiElimina
  2. ..chi non rientra nei 65.000, pur avendone i requisiti, deve far domanda per i 55.000 (ma non dovrebbe essere automatico??)

    e che, pur avendone i requisiti, non rientra nel nr dei 55.000?

    boh....ancora misteri

    RispondiElimina
  3. Chi ha il requisito previsto dal decreto, deve avere diritto alla pensione punto.
    mario 1952

    RispondiElimina
    Risposte
    1. certo...questo sarebbe giusto e sarebbe la cosa più lineare: togliere i paletti numerici di 65.000, 55.000 ecc.ecc e garantire la salvaguardia a chi ha i requisiti previsti dal decreto. Si ricolverebbero tutti i problemi (=graduatoria/e??!! incertezze, lavoro abnorme dtl e inps, ecc ecc)

      Elimina
  4. Mario 1952 a quale requisito previsto da decreto ti riferisci?Liliana 1953

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Liliana, che fai scendi dalle nuvole?
      Purtroppo a nov 2011 il governo monti ha con il ministro fornero stravolto la normativa pensionistica precedente il loro insediamento al governo.
      successivamente sono stati emanati i dl dei 65 e 55mila.
      quindi? vogliamo annullare anche quelli?
      pertanto, a questi mi riferisco.

      Elimina
    2. Liliana, mario 1952 è incazzato e non ti ha risposto in modo esauriente. >Voleva semplicemente dire (ed ha ragione) che non serve definire un contingente numerico di 130.000 persone; TUTTI coloro che rientrano nel decreto per tipologia di situazione devono prendere la pensione con le vecchie regole, siano essi 130.000 o 400.000. Chiaro?
      Mario Bolzano

      Elimina