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domenica 23 febbraio 2014

Marco Querio racconta...

Marco Querio racconta la sua visita al Quirinale
Al rientro da Roma mi sembra giusto integrare quanto già esposto da Asilice che ringrazio per la tempestività, con ulteriori notizie.
Per quanto riguarda  l’incontro al Quirinale, siamo stati ricevuti alle 18 e abbiamo atteso una quindicina di minuti l’arrivo dei Consiglieri Guelfi (Segreteria del Presidente) e Montedoro (Consigliere di Stato, Affari Giuridici e Relazioni Costituzionali) i quali erano a colloquio da Napolitano. 
Un inciso: i Consiglieri hanno la mansione di consigliare, non di influenzare, né di decidere per altri, ma credo sia pacifico a tutti che il pur ‘esperto’ Napolitano, dall’alto dei suoi quasi novant’anni,  faccia affidamento e ascolti il giudizio di consiglieri che hanno il compito di approfondire per lui le tematiche che gli vengono sottoposte. Il colloquio ‘complessivamente positivo’ non vuol dire che abbiamo ottenuto il diritto a pensione per tutti (credo che nessuno, neanche un marziano, si sarebbe potuto aspettare questo), anche perché non è nelle prerogative del Presidente della Repubblica emanare leggi o decreti; vuol dire che abbiamo trovato ascolto e ottenuto il massimo che ci si poteva aspettare.
Abbiamo consegnato alcuni documenti fra cui una mia analisi (molto rozza, ma questo so fare) sui danni della legge fornero, un documento condiviso con la Rete e gli estremi del ricorso al TAR. L’incontro è finito, dopo ininterrotto colloquio, alle 19.45.
L’incontro è stato cordiale, ovviamente, essendosi svolto tra persone civili e intelligenti (tranne me che mi sono presentato con camicia a righe e cravatta con i draghetti, inguardabile!), ma non freddo e asettico, ma caratterizzato da momenti di  ferma ostinazione da parte nostra nel rimarcare la gravità della situazione, di lucida determinazione nell’esporre  e ribadire la condizione degli esodati e in alcuni momenti anche di asprezza (ha lasciato un certo imbarazzo alcune mie frasi tipo ’la più grande vergogna ISTITUZIONALE dall’avvento della Repubblica’  o ‘il Presidente ha posto la sua firma ad approvare una legge sbagliata, iniqua e profondamente ingiusta e da lui ci spettiamo rimedi, seppur tardivi’.
Ma non è mancato un momento di vera, sincera commozione da parte di tutti quando ci siamo fermati a riflettere su quali soluzioni abbiano, al di fuori di quella politica, gli esodati alla fine dei loro risparmi e che non si riduca a : lavoro in nero, furto, elemosina o suicidio. Tutti gli spunti di discussione sono presenti nel testo consegnato e analizzano il danno economico, sociale e biologico che gli esodati subiscono. Grande rilevanza ho dato al danno biologico, sicuramente il più grave perché incide sulla salute fisica e mentale e configura una intera generazione di malati a carico della Assistenza Sanitaria, alla faccia dei risparmi procurati dalla legge fornero..
Il mio, nostro obbiettivo era ‘calare’ gli interlocutori nella drammaticità e urgenza che il nostro problema sociale comporta, loro che vivono una realtà così lontana e diversa e credo che questo obbiettivo sia stato raggiunto al 100%  Se questo è vero, lo vedremo in seguito, visto che l’attenzione che né è derivata li ha portati ad assicurare l’interessamento del Presidente affinchè la nostra questione sia inserita nel programma del Presidente del Consiglio incaricato.
Altro impegno, il chiedere lumi al giudice interessato per ‘rivitalizzare’ il ricorso al Tar e il sollecitare ancora (cosa già fatta su richiesta della delegazione della Rete vista in precedenza) la conta del numero dei non salvaguardati.
Posso garantirvi che con noi eravate presenti tutti voi con le vostre angosce, paure, rabbia ed attese e questo ci ha aiutati a rispondere sempre a tono, decisi, preparati e … politicamente corretti.
Grazie a Franco per i suoi interventi decisi e competenti (e per insistito a farmi mettere la cravatta).
Chi volesse copia del mio testo consegnato alla Presidenza, me lo può richiedere in pvt dandomi un indirizzo mail. Non lo metto in rete, visto che non a tutti interessano le nostre vane e controproducenti iniziative.
Scusate la lunghezza ma non ho ancora finito.
Il Consigliere Montedoro ha detto più volte che la loro attenzione al problema è alta, anche per le tante lettere che arrivano alla Presidenza. Un buon motivo, per chi vuole essere collaborativo, per mandarne altre, anche ringraziando (se volete) per l’attenzione che finalmente ci hanno mostrato e continuando ad insistere per una soluzione rapida e senza discriminazioni.Al rientro da Roma mi sembra giusto integrare quanto già esposto da Asilice che ringrazio per la tempestività, con ulteriori notizie.
Per quanto riguarda l’incontro al Quirinale, siamo stati ricevuti alle 18 e abbiamo atteso una quindicina di minuti l’arrivo dei Consiglieri Guelfi (Segreteria del Presidente) e Montedoro (Consigliere di Stato, Affari Giuridici e Relazioni Costituzionali) i quali erano a colloquio da Napolitano.
 Un inciso: i Consiglieri hanno la mansione di consigliare, non di influenzare, né di decidere per altri, ma credo sia pacifico a tutti che il pur ‘esperto’ Napolitano, dall’alto dei suoi quasi novant’anni, faccia affidamento e ascolti il giudizio di consiglieri che hanno il compito di approfondire per lui le tematiche che gli vengono sottoposte. Il colloquio ‘complessivamente positivo’ non vuol dire che abbiamo ottenuto il diritto a pensione per tutti (credo che nessuno, neanche un marziano, si sarebbe potuto aspettare questo), anche perché non è nelle prerogative del Presidente della Repubblica emanare leggi o decreti; vuol dire che abbiamo trovato ascolto e ottenuto il massimo che ci si poteva aspettare.
Abbiamo consegnato alcuni documenti fra cui una mia analisi (molto rozza, ma questo so fare) sui danni della legge fornero, un documento condiviso con la Rete e gli estremi del ricorso al TAR. L’incontro è finito, dopo ininterrotto colloquio, alle 19.45.
L’incontro è stato cordiale, ovviamente, essendosi svolto tra persone civili e intelligenti (tranne me che mi sono presentato con camicia a righe e cravatta con i draghetti, inguardabile!), ma non freddo e asettico, ma caratterizzato da momenti di ferma ostinazione da parte nostra nel rimarcare la gravità della situazione, di lucida determinazione nell’esporre e ribadire la condizione degli esodati e in alcuni momenti anche di asprezza (ha lasciato un certo imbarazzo alcune mie frasi tipo ’la più grande vergogna ISTITUZIONALE dall’avvento della Repubblica’ o ‘il Presidente ha posto la sua firma ad approvare una legge sbagliata, iniqua e profondamente ingiusta e da lui ci spettiamo rimedi, seppur tardivi’.
Ma non è mancato un momento di vera, sincera commozione da parte di tutti quando ci siamo fermati a riflettere su quali soluzioni abbiano, al di fuori di quella politica, gli esodati alla fine dei loro risparmi e che non si riduca a : lavoro in nero, furto, elemosina o suicidio. Tutti gli spunti di discussione sono presenti nel testo consegnato e analizzano il danno economico, sociale e biologico che gli esodati subiscono. Grande rilevanza ho dato al danno biologico, sicuramente il più grave perché incide sulla salute fisica e mentale e configura una intera generazione di malati a carico della Assistenza Sanitaria, alla faccia dei risparmi procurati dalla legge fornero..
Il mio, nostro obbiettivo era ‘calare’ gli interlocutori nella drammaticità e urgenza che il nostro problema sociale comporta, loro che vivono una realtà così lontana e diversa e credo che questo obbiettivo sia stato raggiunto al 100% Se questo è vero, lo vedremo in seguito, visto che l’attenzione che né è derivata li ha portati ad assicurare l’interessamento del Presidente affinchè la nostra questione sia inserita nel programma del Presidente del Consiglio incaricato.
Altro impegno, il chiedere lumi al giudice interessato per ‘rivitalizzare’ il ricorso al Tar e il sollecitare ancora (cosa già fatta su richiesta della delegazione della Rete vista in precedenza) la conta del numero dei non salvaguardati.
Posso garantirvi che con noi eravate presenti tutti voi con le vostre angosce, paure, rabbia ed attese e questo ci ha aiutati a rispondere sempre a tono, decisi, preparati e … politicamente corretti.
Grazie a Franco per i suoi interventi decisi e competenti (e per insistito a farmi mettere la cravatta).
Chi volesse copia del mio testo consegnato alla Presidenza, me lo può richiedere in pvt dandomi un indirizzo mail. Non lo metto in rete, visto che non a tutti interessano le nostre vane e controproducenti iniziative.
Scusate la lunghezza ma non ho ancora finito.
Il Consigliere Montedoro ha detto più volte che la loro attenzione al problema è alta, anche per le tante lettere che arrivano alla Presidenza. Un buon motivo, per chi vuole essere collaborativo, per mandarne altre, anche ringraziando (se volete) per l’attenzione che finalmente ci hanno mostrato e continuando ad insistere per una soluzione rapida e senza discriminazioni.
 

5 commenti:

  1. Per favore mi dite come faccio a comunicare la mia e.mail a Marco Quero? Grazie

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  2. Chi è Asilice? Dove posso leggere quello che ha scritto Asilice a cui Marco fa riferimento? Marco sei un grande......sei tutti noi

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    Risposte
    1. Chiedi al coordinatore dei contributori volontari Francesco Flore 0784 203888 - 3389976878 florefrancesco@gmail.com
      contributore@tiscali.it

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  3. Grazie di cuore , ma nn dovevi essere in imbarazzo tu ma IL PRESIDENTE per il totale disinteresse nei confronti di cittadini inermi!!!

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  4. Grazie Marco, sei un grande!!!

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