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lunedì 12 novembre 2012

Legge stabilità, accordo su esodati, 554 milioni in 8 anni

Legge stabilità, accordo su esodati, 554 milioni in 8 anni
lunedì 12 novembre 2012 19:24
ROMA (Reuters) - Governo e maggioranza sembrano aver sciolto la questione degli esodati, i lavoratori che dopo la riforma previdenziale di fine 2011 rischiano di trovarsi nei prossimi mesi senza lavoro nè pensione, superando i timori della Ragioneria generale dello Stato sui profili di copertura.
Con un nuovo emendamento alla Legge di stabilità firmato dai relatori, Renato Brunetta (Pdl) e Pierpaolo Baretta (Pd), si prevede un taglio alle pensioni più ricche per garantire risorse sufficienti.
"Ora la Ragioneria può dare il suo via libera", dice Brunetta parlando con i cronisti.
La prima novità è l'aumento delle risorse rispetto ai 100 milioni previsti dalla versione originaria del disegno di legge licenziata da Palazzo Chigi. L'emendamento prevede 554 milioni in otto anni: 64 milioni nel 2013, 134 nel 2014, 135 nel 2015, 107 milioni per il 2016, 46 milioni nel 2017, 30 milioni nel 2018, 28 milioni nel 2019 e 10 milioni nel 2020.
Analogamente alla prima formulazione bocciata dalla Ragioneria, l'emendamento prevede di finanziare gli interventi a favore di ulteriori esodati utilizzando tutte le risorse già iscritte a bilancio per questo scopo ma che, a seguito di un monitoraggio, risultino inutilizzate.
Per evitare nuove bocciature della Ragioneria, il testo blocca "per l'anno 2014" la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici superiori a sei volte il minimo Inps, quindi circa 3.000 euro.
Si potrà ripristinare l'adeguamento all'inflazione solo se, entro il 30 settembre del 2013, il governo certificherà l'esistenza di "risorse continuative a decorrere dall'anno 2014".
Rispetto alla prima versione dell'emendamento cambia anche l'estensione della platea: scompaiono i lavoratori licenziati entro il 31 dicembre 2011, "anche in conseguenza di fallimento o di altra procedura concorsuale" o "di cessazione dell'attività dell'impresa"; entrano i lavoratori collocati in mobilità ordinaria entro il 4 dicembre 2011.
La schiarita sugli esodati ha consentito a governo e maggioranza di superare l'empasse e accelerare l'esame in commissione Bilancio.
Nel pomeriggio i deputati hanno approvato la ripartizione dei 900 milioni contenuti nel fondo istituito presso la presidenza del Consiglio.
Circa 300 milioni serviranno a rimpinguare il fondo nazionale per le politiche sociali.
Ai non autosufficienti e ai malati di Sla (Sclerosi amiotrofica laterale) vanno 200 milioni, 35 milioni a L'Aquila e ai comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009
Il governo destinerà i 365 milioni che restano a varie finalità: borse di studio, scuole e università non statali, missioni di pace, sport e paraolimpiadi, lavoro per detenuti, giustizia digitale.
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