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lunedì 21 settembre 2015

Baretta: in settimana la soluzione per gli esodati

"Pensioni, correggeremo la legge". Pronta la soluzione per gli esodati
Roma, 21 settembre 2015 - UNA SOLUZIONE per gli esodati arriverà in settimana. Un primo intervento di flessibilità previdenziale, già nella legge di Stabilità, dovrebbe o potrebbe riguardare innanzitutto coloro che restano senza lavoro a pochi anni dalla pensione. Ma, in prospettiva, forme di pensionamento più flessibili dovranno valere per tutti. Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, uno degli autori (con Cesare Damiano) di una delle principali proposte in materia, indica la road map delle pensioni, e le priorità. Ma avverte: «Intendiamoci, nessuno pensa a una nuova riforma. Ci riferiamo a una serie di aggiustamenti e correttivi che consentano di gestire situazioni complicate: la rigidità in uscita è uno di questi».
Onorevole Baretta, il presidente del Consiglio ha riaperto il cantiere flessibilità, ma il ministro Padoan sembra cauto. Interverrete nella legge di Stabilità?
«Vedremo sulla base dell’impatto finanziario. Il presidente del Consiglio ha fatto presente più volte che c’è un problema di misure a costo zero per le casse dello Stato. Lo stesso ministro Padoan ha ribadito la priorità dell’attenzione ai conti pubblici. Stiamo quindi verificando la possibilità di trovare soluzioni che rendano compatibili i correttivi della riforma con una blindatura complessiva dei saldi».
Renzi ha ipotizzato la possibilità di un rimedio. È immaginabile che riguardi solo chi ha perso il lavoro a pochi anni dalla pensione, anche per scongiurare l’aumento degli esodati?
«Sicuramente coloro i quali si trovano o si troveranno in età avanzata senza lavoro e senza pensione devono avere la priorità. Si tratta di valutare, e lo stiamo facendo, se dare una risposta specifica a questa fascia di persone o se invece introdurre una soluzione strutturale più ampia. Ma, ripeto, il tema di chi si trovi senza lavoro e senza pensione deve essere prioritario».
Insieme con l’ex ministro Damiano lei è autore di una proposta sulla flessibilità in uscita. Potrà tradursi in realtà, anche in una prospettiva non immediata?
«Sì, anche se non nell’immediato. Perché al di là delle soluzioni tecniche, che possono essere anche diverse da quella della nostra proposta, il problema è maturo e condiviso dall’opinione pubblica».
I tecnici Inps di Boeri, però, avevano stimato in oltre dieci miliardi il costo della vostra proposta.
«Quei conti sono stati poi rivisitati e sicuramente non erano corretti».
Gli esodati attuali sono una priorità nella priorità. Si arriverà alla settima salvaguardia? E potrà riguardare l’intera platea dei 50mila interessati?
«Si arriverà certamente a una soluzione. Come si articolerà, è ciò a cui stiamo lavorando. I ministri Padoan e Poletti sono impegnati in prima persona e avranno un’audizione alla Camera in questa settimana: presto avremo dunque gli orientamenti del governo».
Altro dossier aperto è quello della cosiddetta opzione donna: è plausibile che si possa sbloccare per il 2015 e magari essere stabilizzata per il futuro?
«La soluzione tecnica per il 2015 è allo studio. Ma ricordo anche che il ricalcolo di tutta la vita con il sistema contributivo è particolarmente penalizzante. E questo spiega perché non c’è stata un’adesione così ampia come si poteva pensare. Certo, la prorità tra le situazioni problematiche da risolvere va a chi non ha lavoro e non ha pensione e quindi agli esodati».
Nella manovra troveranno posto anche misure per la povertà?
«Non abbiamo ancora definito altre misure oltre a togliere le clausole di salvaguardia e le tasse sulla casa. Ma certo anche il tema degli interventi contro la povertà è in agenda».
Leggi anche: SoloNews; Tribuna politica

5 commenti:

  1. Parliamo di flessibilità in uscita:
    mia moglie, ha aderito all' opzione donna, e il 1° aprile 2015 è andata in pensione
    a 60 anni e 39 di contributi, e giustamente tutto calcolato con il sistema contributivo,
    quindi con una decurtazione del 30%.
    Quando ha accettato questa decurtazione, ne era più che consapevole, ma lo ha fatto perché con le nuove regole avrebbe dovuto lavorare ancora 4 anni.
    Siamo ancora nel 2015, e si parla di opzione donna e di flessibilità in uscita,
    ma dato che in questo caso la legge Fornero non c' entra per niente, mi auguro
    che le penali non vengano alleggerite, altrimenti oltre il danno la beffa!

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  2. SPERIAMO CHE NON RESTINO SOLO ANNUNCI

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  3. 41 anni e senza lavoro a 60 anni che fine farò

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    1. pasquale mi dispiace per la tua situazione, ma purtroppo dovrai scegliere
      se pagare i contributi volontari oppure attendere la pensione di vecchiaia.
      comunque tanti auguri per il futuro.

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  4. "Un primo intervento di flessibilità previdenziale, già nella legge di Stabilità, dovrebbe o potrebbe riguardare innanzitutto coloro che restano senza lavoro a pochi anni dalla pensione."
    ESSERE MESSI IN MOBILITA' PER CRISI AZIENDALE E' UNA COSA, LICENZIARSI E PERDIPPIU' INCENTIVATI E' TUTTA UN' ALTRA COSA.
    MOTIVO PER CUI I PRIMI SONO STATI SALVARGUARDATI.

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