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domenica 20 settembre 2015

Padoan: "Esodati, in legge di Stabilità esamineremo emergenza"

Padoan: "Esodati, in legge di Stabilità esamineremo emergenza"Padoan: "Esodati, in legge di Stabilità esamineremo emergenza"
Il ministro a convegno su futuro Europa all'indomani della revisione al rialzo di stime crescita dell'Italia: "Per far ripartire investimenti serve fiducia, sennò scatta trappola liquidità. Io in disaccordo con chi dice che le riforme istituzionali non contano per economia"


ROMA - "L'insufficienza di investimenti in Europa dipende da alcune grandezze". Tra queste, anche "la fiducia che non è una variabile del dibattito politico" ma che "conta e decide se un soggetto spende risorse o meno. Se non c'è fiducia, chi ha i soldi se li tiene in tasca o li mette su strumenti a breve termine e quindi non vengono investiti". La cosiddetta 'trappola della liquidità'. "Il modo in cui la gente vede il mondo ha a che fare con la solidità e la credibilità di un apparato di governo. Quando si dice che le riforme istituzionali non contano ai fini dell'economia io sono in disaccordo. Servono a mandare un messaggio al futuro dell'unione monetaria".

Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al convegno Eunews a Roma dedicato al futuro dell'Europa: How can we govern Europe?. Un intervento, quello del titolare del Tesoro, che arriva all'indomani del via libera, da parte del Consiglio dei ministri, all'aumento delle stime di crescita dell'Italia (e mentre a Palazzo Madama è in discussione il disegno di legge Boschi sul nuovo Senato). Il governo, infatti, ha messo nero su bianco l'incremento del Pil dallo 0,7 allo 0,9 per cento nel 2015 con l'aggiornamento al Def . Un passaggio fondamentale in vista della legge dì Stabilità da inviare a Bruxelles entro il 15 ottobre.

E proprio a proposito della legge di Stabilità, a margine del convegno Padoan ha annunciato: "Per l'emergenza esodati, che stiamo esaminando, vedremo nella legge cosa si può fare". Subito dopo: "La questione delle pensioni va vista nel complesso. I princìpi fondamentali del sistema pensionistico italiano, che è molto stabile e solido, devono essere preservati". Dichiarazioni che giungono mentre il premier Matteo Renzi scrive in una lettera all'Unità: "Ho chiesto a Padoan e a Giuliano Poletti (ministro del Lavoro, ndr) di individuare un meccanismo per consentire più flessibilità in uscita. Spero che riusciremo a trovare un primo rimedio già con la stabilità"

Esodati, Padoan: "L'emergenza c'è, la esamineremo in legge di Stabilità"

Ma è sull'insufficienza di investimenti in Europa che si incentra l'analisi del ministro: "Nella zona Ue - dice quando parla di domanda aggregata, primo elemento a finire sotto la lente  - non siamo ancora usciti da una fase di rischio deflazione. Ma c'è in Europa una politica fiscale? Ci sono regole complesse, una somma algebrica di intonazioni che dà intonazioni aggregate. Con l'idea di un fiscal board si sta pensando di rafforzare gli strumenti".

Poi è la volta delle riforme strutturali: "E' un tema che viene continuamente evocato. La Bce, infatti, chiede che i Paesi introducano più riforme perché senza riforme l'efficacia della politica monetaria è molto indebolita. L'Italia ritiene che dopo lo sforzo delle riforme, sfruttare il meccanismo della flessibilità non solo è legittimo ma è utile e giusto. Le clausole delle riforme strutturali l'Italia le ha sostenute quando ancora non erano state introdotte - ha sottolineato Padoan - e si sta avvalendo di questi margini perché ritiene che lo sforzo di riforma del Paese sia importante. Senza riforme - ribadisce ancora - l'efficacia politica monetaria è molto indebolita, su questo spinge l'Ue", ha aggiunto il ministro per il quale "serve più coordinamento tra i Paesi Ue sulle riforme strutturali per avere un impatto moltiplicato".

A ruota, una volta giunti al capitolo 'finanza', arriva il raffronto: "Perché gli Usa crescono e l'Ue no? Dopo una crisi bisogna aggiustare il sistema finanziario. L'America l'ha fatto, l'Europa no. La seconda si è limitata a dire aggiustiamo la politica fiscale perché abbiamo speso troppo", in questo senso "l'unione monetaria deve portare crescita e occupazione altrimenti il consenso dei cittadini è debole e le conseguenze gravi". Un'occasione importante da non perdere? "Il capital markets union in agenda", vale a dire un mercato unico dei flussi finanziari.

Ma è sull'unione monetaria che Padoan insiste riallacciandosi alla crisi greca, alla vigilia delle elezioni di domani: "Mettere in discussione il concetto di irreversibilità dell'unione monetaria ha un impatto negativo gigantesco. Cosa succederebbe dopo?" Si scatenerebbe "la propensione a tenere i soldi in tasca". Ecco perché - torna a dire - l'irrobustimento istituzionale è così importante".
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