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martedì 8 settembre 2015

Settima «tranche» di esodati

Pensioni, per ora mini-interventi. Settima «tranche» di esodati
Se l'ipotesi di includere in legge di Stabilità misure per una maggiore flessibilità dei pensionamenti perde sempre più quota, procede invece per la sua strada la messa a punto di due interventi ad hoc per lo sblocco dell'opzione contributiva per le donne che vogliono ritirarsi dal lavoro con 57 anni (58 se autonome) e 35 di versamenti con calcolo dell'assegno solo contributivo e per un settimo intervento di salvaguardia per i lavoratori esodati. Ieri su questi due fronti s'è svolta una riunione a livello tecnico tra esponenti dell'Economia, del Lavoro, della Ragioneria generale dello Stato e dell'Inps in vista della convocazione prevista per domani in commissione Lavoro della Camera. 
Ad accendere la luce verde sull'estensione fino alla fine dell'anno della sperimentazione lanciata nel 2004 a favore delle lavoratrici che maturano il requisito sono stati i dati forniti dal ministero del Lavoro sulle risorse spese tra il 2008 e il 2013 per questo anticipo con penalizzazione (le donne che optano hanno una decurtazione dell'assegno tra il 25 e il 30%). I maggiori oneri determinati da questa misura viaggiavano attorno ai 320 milioni, con un avanzo di 1,3 miliardi rispetto alle risorse a suo tempo ipotizzate a copertura (1,68 miliardi). Poiché sulla spesa non effettuata non s'è determinato un accantonamento di risorse in un fondo ad hoc, serve ora una norma per stanziarne di nuove a copertura fino a chiusura dell'opzione per l'anno in corso. 
La stessa necessità si determina per l'utilizzo di una parte delle risorse non spese nelle sei operazioni di salvaguardia in corso a favore di un nuova (settima) platea di circa 25-26mila lavoratori esodati. I risparmi delle prime sei salvaguardie dovrebbe aggirarsi attorno ai tre miliardi (sui 12 stanziati) e utilizzando queste risorse con un sistema di slittamento dei termini di riconoscimento della salvaguardia si potrebbe alzare la platea degli esodati tutelati da 170mila a circa 190mila senza maggiore spesa. Riguardo all'opzione donna, tra il 2009 e il 2013 sono state poco più di 16mila le lavoratrici che hanno utilizzato questa via di anticipo con penalizzazione della pensione, con una crescita negli ultimi anni dopo l'entrata in vigore della riforma Fornero, tanto che nel 2014 si sono aggiunte altre 12mila domande. Se una soluzione verrà raggiunta le commissioni lavoro di Camera e Senato potrebbero, proprio sull'opzione donna, approvare in sede legiferante (ovvero senza passare dall'Aula) la proposta di legge già messa a punto su un testo unificato.
Tornando al nodo flessibilità per tutti, invece, un eventuale intervento deve essere fatto «sostanzialmente a costo zero per il bilancio pubblico», ha detto ieri il presidente del Consiglio. E comunque «evitando uno spostamento di risorse aggiuntive verso la previdenza» ha aggiunto Enrico Morando, il viceministro dell'Economia impegnato in questi giorni al vaglio degli emendamenti al disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato e delle amministrazioni autonome per il 2015, atteso in Aula al Senato domani. Se si dovesse realizzare un intervento di anticipo in uscita, ha spiegato Morando, «bisogna farlo senza prendere quote di risorse significative dal bilancio per spostarle sulle pensioni. Se ci sono risorse - ha aggiunto - vanno impiegate per affrontare il dramma delle famiglie in situazione di povertà assoluta».
I tecnici dell'Economia e di palazzo Chigi non hanno ancora escluso del tutto misure sulle pensioni in Stabilità, anche perchè il pressing che arriva dalla maggioranza (Pd e centristi) è molto forte, come lo è quello sostenuto dall'intero fronte delle parti sociali. Il problema è sempre quello delle risorse: se nel medio-lungo periodo meccanismi di anticipo con penalizzazione si autofinanziano, nell'immediato serve una copertura di cassa certa. Da qui l'ipotesi, di una disciplina provvisoria da adottare magari con un provvedimento collegato alla manovra, un disegno di legge successivo da adottare nel corso del 2016, ipotesi pure in campo e rilanciata ieri anche da Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato.


5 commenti:

  1. Ormai il sito sta esaurendo le sue cartucce, e Peppe, Esodata Poste, Giusepp53,
    Leo e Costantino Michele non intervengono più.
    Ormai salvaguardati o pensionati, si sono ritirati a vita privata.
    La cosa che mi fa più sorridere, è che fino a pochi mesi orsono erano assatanati!
    Se non fosse stato per i nostri battibecchi, il sito sarebbe scaduto da tempo.
    Comunque, a tutti buona 7^ salvaguardia.

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    1. Caro anonimo delle 22,18 sono esodataposte 17, come vedi ci sono ancora !!! Non si chi sia tu, forse colui che usa questo blog per passare un po' di tempo e compiacersi a istigare persone che la sofferenza l'hanno vissuta e molti ancora continuano a viverla..... e io sono tra gli ultimi !!! Non ti permetto di definirci assatanati .....ASSATANATI sono coloro i quali non si accontentano mai, noi ci accontenteremmo di vedere un nostro diritto rispettato chiedendo indietro quello che lo stato si è trattenuto in una vita di lavoro......niente di più. Come vedi il termine che tu hai usato non si addice alla nostra storia. Il perché non si interviene più ??? Sono anni che esterniamo le nostre ragioni e il nostro malessere , apprezziamo quello che la rete ha fatto e sta facendo e non ti permettere di dire che questo blog non ha più ragione di esistere, perché seppur in silenzio è ancora seguito anche da chi ormai ha esaurito anche i pensieri per esternarli..I problemi che questo dramma ha creato ti ha tolto la dignità di lavoratore infliggendoti anche sofferenze fisiche.... e qui mi fermo. Avevo deciso di non accettare più le tue provocazioni...visto che ci sei rimasto male, da solo col tuo delirio, mi sono impietosita ed ho voluto renderti omaggio della mia presenza , seppur virtuale . Grazie per gli Auguri un saluto sincero. Esodata poste 17

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  2. Veramente poco tempo fa ho commentato in maniera critica l'articolo del Mercoledi 26 agosto 2015 che per quel che conta
    può aver portato un po di acqua in aiuto alla causa "esodati"
    che necessita invece di un impegno sempre molto più forte da parte di chi è ancora nelle tenebre chiedendo anche un aiuto che venga "dall'Alto" per non arrendersi mai contro le forze del male generate dalla diabolica "riforma" pensioni monti/fornero fino a ottenere la vittoria finale con il ripristino della legalità e la giustizia.

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  3. Credo che nessuno si sia ritirato a vita privata, forse ci sono meno interventi perché
    le risorse di tutti si stanne esaurendo, non abbiamo più parole, siamo sbasiti, delusi,
    preoccupati, allibiti da quello che sta succedendo. Pensavamo di avere la /a in tasca
    e ieri abbiamo letto la notizia del mef che non la vuole dare, quando invece pensano
    di togliere imu e tasi. Ma vi rendete conto? Per forza non ci sono più parole...
    Auguro a tutti che la novità di ieri sia solo un brutto sogno

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  4. Non ci siamo ritirati a vita privata e dal 15 settembre saremo davanti al MEF assatanati
    Come un anonimo ci ha descritto, ma non ladri, vogliamo solo i nostri diritti, dato che x
    Tanti anni abbiamo dato solo doveri e il
    Sacrosanto diritto delle nostre pensioni non
    Devono essere giostrate da gente senza scrupoli e nessuna moralita' !!!!

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