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venerdì 21 dicembre 2012

Cosa cambia dal 2013

Esodati: requisiti e regole per andare in pensione cambiano nel 2013. Una nuova beffa
Autore: Marcello Tansini
Ancora novità esodati: cosa cambia per loro dal 2013
Anche gli esodati saranno soggetti a nuove regole per andare in pensione a partire dal prossimo 2013. E così al danno delle coperture non trovate dal governo per salvaguardare l’intera platea di lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro e senza pensione, si aggiunge anche la beffa delle novità. Dal prossimo anno si allunga la speranza di vita e innalzerà di tre mesi i requisiti per le pensioni, incremento che toccherà anche i lavoratori in mobilità, che saranno così automaticamente esclusi dalla salvaguardia della riforma Fornero, perché causerà la maturazione del diritto alla pensione fuori tempo massimo, ossia oltre il termine di fruizione della mobilità, con conseguente disapplicazione della salvaguardia, come ha tra l’altro spiegato qualche tempo fa l’Inps.
L’Istituto di previdenza, infatti, ha precisato che per esodati si intende una categoria di lavoratori che rischiavano di restare senza retribuzione e senza pensione, per via dell’inasprimento dei requisiti di pensione introdotti da quest’anno con la riforma Fornero.
A loro, perciò, è dato di prepensionarsi, cioè di continuare a far valere i vecchi requisiti per la pensione (quelli prima della riforma), considerando che al gruppo dei primi 65 mila, gli esodati sono oggi in tutto 130.130 unità.
L’Inps precisa inoltre che gli esodatiche maturano nel 2012 il requisito contributivo di 40 anni potranno accedere alla pensione con il posticipo di 1 mese, che diventerà poi di due mesi per coloro che maturano i requisiti nel 2013 e a tre mesi per coloro che maturano i requisiti dall’anno 2014.
La stessa norma, aggiunge l’Inps, fissa una deroga al posticipo, nel limite di 5.000 unità, ai lavoratori appartenenti a specifiche categorie ancorché maturino i requisiti per la pensione a partire dal primo gennaio 2012 (lavoratori in mobilità e lavoratori titolari di prestazione a carico dei fondi di solidarietà).
Dal 2014, inoltre, sarà gradualmente innalzato il requisito di età di 60 anni per la pensione di vecchiaia alle seguenti categorie di lavoratrici: dipendenti e autonome; dipendenti; e quelle che conseguono la pensione nella gestione separata (co.co.co, ecc.).

L’innalzamento sarà di 1 mese dal primo gennaio 2014 e dal 2015 al 2026 sono previsti ulteriori incrementi, da cui sono escluse le lavoratrici che maturano la pensione entro il 31 dicembre 2013; alle non vedenti; a quelle riconosciute invalide in misura non inferiore all’80%
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