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venerdì 28 dicembre 2012

Esodata non salvaguardata

Esodata non salvaguardata
di franco.rossini
Buonasera, ho lavorato in una ditta privata dal 01/03/1974 fino al 31/12/2009 e quindi messa in mobilità ordinaria per 3 anni che scadrà 08/05/2013 (i primi 4 mesi del 2010 erano coperti dal preavviso aziendale).
Purtroppo non raggiungerò i 40 anni nell’arco della mobilità e, secondo la normativa in essere al momento del licenziamento, avrei dovuto versare 11 mesi di contributi volontari finita la mobilità (per i quali ho già ricevuto autorizzazione in data 08/05/2010).
A seguito riforme Sacconi e Fornero purtroppo non rientro tra gli esodati salvaguardati e l’unica opzione che credo valida per me, ora come ora, sia raggiungere 41 anni e 6 mesi a mezzo CV e poi richiedere pensione anticipata con penalizzazione (sono nata il 22/12/54).
A tale proposito, avrei la possibilità di accedere a qualche forma di sostegno al reddito per gli anni nei quali non avrò reddito nè pensione, ma solo CV da pagare?
Leggendo però il messaggio INPS n. 20600 del 13 dicembre 2012, che riepiloga le disposizioni normative che regolano l’accesso ai trattamenti pensionistici dei c.d. esodati, (L. n. 111/2011 e L. n. 148/2011), vorrei capire se potrebbe essere perseguibile per me la strada della pensione di vecchiaia - 60 anni incrementati di 1 mese da 2014, 2 mesi da 2015, ecc. (farò 60 anni il 22/12/2014).
Se ciò fosse possibile, non dovrei versare alcun CV finita la mobilità? Ed ancora, ci sarebbe differenza economica tra pensione di vecchiaia e quella anticipata con penalizzazione?
Un'altra opzione che vorrei capire, è la possibilità di accedere alla mobilità in deroga, una volta terminata quella ordinaria (salvaguardia collegata alla legge di stabilità).
Premesso che la regione Veneto non ha ancora emanato nessuna delibera in merito per l'anno 2013, quali sono i soggetti che possono accedere a questo tipo di sussidio?
Vi ringrazio per un vs. cortese chiarimento in merito.
La tabella allegata al messaggio inps numero 20600 deve essere adeguata alla speranza di vita - 3 mesi dal 2013. Per accedere alla pensione di vecchiaia con le vecchie norme è necessario perfezionare - per le lavoratrici donne del settore privato - i seguenti requisiti:
2013: 60 anni e 3 mesi
2014: 60 anni e 4 mesi
2015: 60 anni e 6 mesi
Le recenti modifiche apportate con la legge di stabilità hanno esteso la salvaguardia (potenzialmente): 1) ai lavoratori cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e collocati in mobilità, ordinaria o in deroga, a seguito di accordi governativi
o non governativi stipulati entro il 31 dicembre 2011 con perfezionamento dei requisiti utili al trattamento pensionistico entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità ordinaria o in deroga e in ogni caso entro il 31 dicembre 2014; 2) ai lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria entro il 4 dicembre 2011 e collocati in mobilità ordinaria alla medesima data che devono attendere la fine del periodo di fruizione del periodo di indennità di mobilità per poter effettuare il primo versamento. Questi lavoratori rientreranno tra i salvaguardati a condizione che perfezionino i requisiti utili a comportare la decorrenza della pensione entro il 6 dicembre 2014.
Queste regole dovranno tuttavia essere attuate con un decreto del ministero del lavoro entro 60 giorni.
Allo stato attuale ritengo pertanto che - anche considerando le recenti modifiche apportate con la legge di stabilità alla normativa sui salvaguardati - non possa mantenere le vecchie regole di pensionamento perchè: 1) non matura i requisiti entro la scadenza della mobilità (all'8 maggio 2013 non sono perfezionati nè i requisiti per la pensione di vecchiaia - 60 anni e 3 mesi - nè 2080 settimane di contribuzione); 2) anche versando la contribuzione volontaria dopo la scadenza della mobilità (punto 2 sopra citato) non maturerebbe la decorrenza della pensione entro il 6.12.2014.
La mobilità in deroga può essere chiesta anche dai lavoratori che abbiano goduto della mobilità ordinaria a condizione in genere che ci siano almeno 12 mesi di anzianità aziendale (alla data di licenziamento) presso il datore di lavoro che ha effettuato il licenziamento, di cui 6 mesi effettivamente lavorati, comprese ferie, festività e infortunio. Dato che la mobilità in deroga è regolata sulla base di specifici accordi territoriali deve verificare in Regione le norme e le regole per accedere a questo ammortizzatore sociale.
(Leggi)

1 commento:

  1. ritengo di appartenere ai 55.000 salvaguardati dall’ art 22 della legge SPENDING REVIEW , il cui decreto attuativo è stato firmato il 5 ottobre 2012 . ma di cui ancora non esiste traccia di pubblicazione su Gazzetta Ufficiale . Infatti il MINISTERO ha impiegato più di un mese per "passare" il decreto firmato alla Corte dei conti ( che l' ha ricevuto il 7 novembre ) . Adesso la Corte dei Conti si prenderà almeno 60 gg per la pubblicazione in gazzetta ufficiale : SCANDALOSO e VERGOGNOSO : Però , nel frattempo , l' INPS risponde che per loro NON esiste nulla , dato che non è pubblicato il decreto dei 55000 su Gazzetta Ufficiale ( per loro è come se la legge Spending Review art 22 non ESISTESSE ) , per cui è inutile fare domanda di pensione perchè la respingono .
    Io sono uscito dalla mia azienda il 30/12/2011 in mobilità , in base ad accordi fatti a livello governativo addirittura a fine del 2010 e quindi ben prima del 4 /12/2011 , per cui dovrei appartenere alla quota di 55000 salvaguardati . Ai patronati e all’ INPS , dove mi sono recato più volte , allargano le braccia dicendo che , se non avviene la pubblicazione su gazzetta ufficiale non possono far nulla . Tutto ciò è vergognoso visto che quando io ho firmato la mia uscita esisteva un patto con lo STATO , in base al quale potevo andare in pensione con certe regole , ma lo STATO NON MANTIENE LA PAROLA e L’ IMPEGNO con i cittadini che da 37 anni versano contributi e che da sempre pagano le tasse . Le chiedo se si può fare qualcosa ?

    Grazie e distinti saluti

    Giuseppe Librino da Palermo ( 60 anni )


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