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giovedì 18 luglio 2013

Consegnata "brevi manu" dagli esodati di Roma il 17-7-2013

Consegnata "brevi manu" dagli esodati di Roma il 17-7-2013

Al Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano
Al Presidente del Senato della Repubblica
sen. Pietro Grasso
Al Presidente della Camera dei Deputati
on. Laura Boldrini
 Al Presidente del Consiglio
On. Enrico Letta

Stimati Presidenti, rappresentanti dell’unità nazionale, e stimato presidente del Consiglio,
ci rivolgiamo a Voi poiché oramai stanchi ed esasperati!
La storia dei cosiddetti “esodati”, nel suo sorgere, nel suo evolversi e nel “traccheggiare” inesausto della Politica (la scriviamo ancora con la maiuscola poiché un residuo di speranza ancor l’abbiamo) intorno alla sua soluzione rappresenta, oggi, il paradigma della situazione sociale, politica e culturale del nostro Paese! Lo scollamento tra una Classe Dirigente inefficace e i Cittadini che soffrono, intrappolati da interessi ad essi estranei ma che condizionano metastaticamente la vita onesta delle persone e delle famiglie dell’intero Paese!
Il termine “esodati”, che fu utilizzato dall’allora Ministra Fornero, esprime bene, nella lingua italiana, cosa “avremmo” dovuto essere: persone che erano state convinte a lasciare il posto di lavoro, allo scopo di salvare aziende e quindi altri posti di lavoro, per attraversare uno spazio temporale di debolezza economica piuttosto breve con la promessa di approdare, come meta, alla pensione in tempi stabiliti. Ma l’”errore”, dalla stessa Ministra ammesso più volte, compiuto nel redigere la “manovra” sulle pensioni” ci ha trasformati in “dispersi” della Società!!! La Ministro Fornero, insieme a chi ha lasciato che potesse operare in quel modo, dovrà rispondere alla sua coscienza del perché non abbia riparato in ben 14 mesi un simile disastro ed il conseguente dramma generato!
L’esodo si è trasformato in “diaspora”, dalla vita sociale ed economica: siamo stati cacciati dalla Società, ingannandoci e derubandoci!!!
Ingannandoci poiché lo Stato dovrebbe garantire la sicurezza sociale dei cittadini, per cui non potrebbe cambiare le Leggi pensionistiche dall’oggi al domani ed in maniera retroattiva per giunta.
Derubandoci poiché i nostri contributi, con cui lo Stato ha già pagato per anni le generazioni precedenti anche con pensioni baby e superpensioni, vengono palesemente privati del loro valore, svalutandoli!!
Agli attuali “esodati”, normativamente ed arbitrariamente definiti, vanno qui ricordati sempre, perché già scomparsi fin dal primo sguardo Ministeriale i licenziati senza alcun accordo, come aziende fallite o altro, che il Ministro Fornero non ha mai preso in considerazione, senza mai nemmeno giustificarsi!!! Una vergogna italiana!
Su questo punto siamo inflessibili e non tolleriamo più affermazioni false, così come vengono propagandate da più parti: noi, lavoratori dipendenti, abbiamo versato tutti i contributi e la nostra pensione non è un “omaggio” dello Stato ma il sacrificio dei contributi messi da parte dai lavoratori!! Siamo creditori dello Stato esattamente come le aziende! Lo Stato non ha mai voluto separare l’Assistenza dalla Previdenza nei suoi atti contabili!
Vogliamo qui ricordare a potente conforto 2 soli, tra i tanti, giudizi pubblici per quella infausta riforma: l’ex Presidente della Camera, on. Fini, nel maggio 2012 dichiarava pubblicamente, alla presentazione del resoconto INPS ed alla presenza del Ministro Fornero, gli “aspetti chiaramente incostituzionali della riforma” (atti della Camera); il Presidente del Consiglio, on. Letta, nel suo discorso di insediamento ““Con la vicenda degli esodati la comunità nazionale ha rotto un patto: bisogna trovare una soluzione strutturale. E' un impegno prioritario di questo governo ristabilire la situazione" (atti della Camera).
Sono però passati oltre 18 mesi da quell’”errore”, un tempo biblico davvero per riparare un “banale errore”, nell’indifferenza generale e nell’inedia politica e dei Governi.
Il dramma è nei numeri, inoppugnabili: migliaia di famiglie sono già state poste nell’indigenza poiché avrebbero già maturato la pensione ma non ne potranno beneficiare poiché la “manovra” Fornero gli ha allungato di almeno 5-7 anni l’attesa, senza reddito; decine di migliaia di famiglie vivono nell’angoscia di conoscere il proprio destino che potrebbe drammaticamente compiersi nei prossimi 3-4 anni, se non saranno salvaguardati nell’ambito della riforma pensionistica!
Il dramma è nei numeri, inoppugnabili, certificati dall’INPS nell’audizione del 19/4/2012 alla Camera, mai smentiti né corretti: 390.000 soggetti, a cui noi aggiungiamo, e pretendiamo che siano aggiunti, i dimenticati, i licenziati senza accordo che avrebbero maturato in pochi anni la pensione, che valutiamo in altri circa 80-100.000 soggetti, non avendo indicazioni ufficiali. Ne sono stati salvaguardati ad oggi solo 130.130, con uno sforzo di lotta, da parte delle vittime, inaudito in uno Stato Democratico che ha anche riconosciuto il proprio errore. Perché vogliamo ricordare che il cosiddetto “SalvaItalia” (termine beffardo per noi della “diaspora delle pensioni”), di cui tanto si è vantato e continua a vantarsi il sen. Monti insieme alla Fornero, ha prelevato i soldi per il salvataggio solo dai contributi previdenziali dei lavoratori e non dai capitali e dalla fiscalità generale!
Questi sono i numeri!! Il Ministro Giovannini promettendo, anch’egli come marinaio, alla Camera il 16/5/2013 di presentare i numeri della ricognizione entro una settimana e non riuscendoci, ha in tutta evidenza confermato questi numeri!! Non insistiamo qui sulla vergogna che lo Stato dovrebbe provare perché ancora oggi, dopo ben 20 mesi, afferma di non avere i numeri: un boomerang mortale alla credibilità del Governo!!!
Ma forse la Politica non riesce a percepire i numeri, così come snocciolati, ed allora vogliamo porre un’immagine chiara di quanto i numeri ci dicono, considerando che ogni soggetto non salvaguardato ha una famiglia che vivrà il dramma con lui, magari con figli che non potranno più continuare gli studi o altre privazioni indecenti: il dramma colpisce ancora quasi 1.300.000 persone, una città come Milano priva di reddito! E’ sopportabile in un Paese civile?
Signor Presidente, la motivazione addotta capziosamente dai Governi ed ancor oggi, nonostante la solenne promessa di insediamento, utilizzata per traccheggiare ancora è sempre la ricerca di risorse economiche.
Questa motivazione, per noi, è priva di qualsiasi significato, anzi è un’aggravante politica!
In primo luogo perché quel che è avvenuto a nostro danno, oramai visibile in modo palese e riconosciuto da tutti, è stata un’ingiustizia ed un furto (cosa altro è rompere un “patto”, di carattere economico?) e non si tratta quindi di trovare le risorse, bensì di restituire il mal tolto!!
In secondo luogo poiché l’informazione, ormai non più facilmente manipolabile dai media grazie alle nuove tecnologie, fotografa chiaramente (citate le fonti) un Paese i cui VERI problemi sociali ed economici con tutta evidenza sono: l’evasione fiscale pari ad oltre 180 MLD/anno (rapporto Visa, peggio indica Eurispes); la metastasi corruttiva pari ad oltre 60 MLD/anno (SAeT Dipartimento Funzione Pubblica); l’economia criminale delle mafie pari a 170 MLD/anno (CGIA Mestre su dati Bankitalia) con danno erariale di circa 75 MLD/anno; l’incapacità dello Stato di recuperare l’accertato pari a circa 65 MLD/anno.
Potremmo continuare con molto altro ancora, ma ci fermiamo qui per decenza e carità di Patria!!!!
In tutti questi mesi, responsabilmente, la Rete dei Comitati ha cercato il confronto con le forze politiche.
Chiediamo ora anche a Voi un incontro con la Rete, con suoi rappresentanti, perché venga messa la parole fine a questo scempio di vite e alla lesione gravissima della coesione sociale. Non c’è più tempo!!
Attendiamo perciò fiduciosi una convocazione per affrontare con una rappresentanza delle Rete un sereno dibattito, alla luce dei fatti e non delle mistificazioni!

Allegati:
1. Dossier della Rete dei Comitati: “Drammi individuali e disagio sociale: la Riforma Fornero delle Pensioni”

I Comitati aderenti alla Rete:

COMITATO MOBILITATI ROMA E NAPOLI
Segreteria Comitato mobilitati.roma.napoli@gmail.com
COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878
contributi.volontari@gmail.com
contributore@tiscali.it
COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 3356842999 perna.antonio@fastwebnet.it
COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it
COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
Alberto Maddeo alberto.maddeo@fastwebnet.it
COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Alessandro Costa 3356308273 alessandro.costa@alice.it
COMITATO ESODATI BANCARI
Claudio Nigro 3203485348 comitato.degli.esodati.bancari@gmail.com
COMITATO “I QUINDICENNI”
Evelina Rossetto 00339528724 bicrebu@libero.it
COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3355776288 cbernardini4@gmail.com
GRUPPO DONNE ESMOL (ESODATE MOBILITATE LICENZIATE)
Marta Pirozzi 3772441197
gruppo.esmol@gmail.com
COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE Elide Alboni comitato.licenziati@libero.it
COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LIVORNO
Enzo Cozzolini 3880646654 mobilita.livorno@gmail.com
COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
Giovanni Zappalà 3339519575 gianniza55@gmail.com
COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it
COMITATO FONDI DI SOLIDARIETA' di SETTORE FERROVIERI
Marcello Luca 3383182418 stluca@libero.it

2 commenti:

  1. CHE DIO VI BENEDICA ! Esodata postale

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  2. Spero che le vostre sacrosante richieste possano e debbano essere accolte non e' finalmente ora di chiudere una delle tante vergognose pagine con cui questo Stato ripaga i suoi cittadini .Paola

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